CHAPTER 1

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Il letto sfatto. I capelli arruffati. Lo sguardo perso guardando le macchine correre in strada. La grande vetrata davanti a me rifletteva il sole delle 17 pronto per andarsene e dare il cambio alla luna. Una grande tazza di cioccolata tra le dita piccole, sottili, fredde. Un maglione bianco latte che mi avvolgeva, illudendomi di un calore solo astratto, che mi proteggeva dall'effettivo freddo che mi circondava, nel mese di gennaio. Un leggings nero mi fasciava le cosce magre, incrociate sul materasso. Con i piedi coperti dai fantasmini mi accarezzavo quanto potevo le caviglie, per infondere un minimo di senso di calore. Davanti alle mie gambe vari libri sparsi, delle penne e qualche matita. Posata la tazza, afferrai il cellulare e lo accesi. Centinaia di messaggi, di chiamate, di like alla foto caricata la sera prima su Instagram. Questo sarebbe successo magari a una qualsiasi ragazza. Ma non a me. Nah. Io non avevo mille contatti sul telefono. Venti, esagerando. I parenti stretti e le poche, pochissime amiche dell'università. Usavo Instagram, ma solo per tenermi in contatto con i ragazzi e il sito eventi del college. Studiavo letteratura, e quella italiana mi rapiva completamente. Non a caso studiavo anche l'italiano, anche se con grosse difficoltà, vista la complessità di questa lingua. Ma mi affascinava. E uno dei miei più grandi sogni era andare in Italia, in particolare a Recanati, la terra del grande Leopardi, autore del quale mi ero innamorata una volta letto l'Infinito al liceo.

La notifica del cellulare mi ricordava che a breve sarebbero arrivati Thomas e Vanessa, ovvero T e V, i miei migliori amici sin dalle elementari.

T e V sono stati gli unici veri amici che abbia mai avuto. Quando mi trasferì a Philadephia con mio padre, dopo il divorzio dei miei, Thomas fu il primo ad accogliermi a braccia aperte, l'unico tra altri 20 bambini. Poco dopo, conobbi Vanessa, la quale mi versò il succo alla pera sul grembiule durante la ricreazione: capì subito che dovevo tenermela stretta quando si mise a piangere e mi portò in bagno, pulendomi come se qualcuno la stesse costringendo. In realtà era solo dispiaciuta, ed io rimasi di sasso. Quando poi Thomas e Vanessa si conobbero tramite me, il trio fu fatto. Avevamo solo una cosa in comune, che però ci teneva uniti e forti insieme: tutti e tre avevamo avuto un'esperienza traumatizzante per qualsiasi bambino di 7 anni. I miei genitori avevano divorziato, e mia madre aveva un altro compagno. Non era questo il motivo del divorzio, e neanche un possibile tradimento, ma ero io. Dopo il parto, le cose non funzionarono. Spesso l'arrivo di un neonato giova ad una coppia, ma con loro si innescò l'effetto contrario. Decisi di vivere con mio padre. Non sopportavo vedere mia mamma mano nella mano con un uomo che non era il mio papà.

Vanessa invece era una bambina solare, vivace. I suoi genitori la paragonavano ad una tavolozza di colori. Per lo più colori accesi, vivi. Quell'arcobaleno però conobbe anche il grigio quando suo fratello maggiore andò in prigione. Due suoi amici furono coinvolti in una rissa, e li stavano pestando per bene. Lui cercò di aiutarli, ma poi vide un tizio estrarre un coltellino e gli spaccò un birra in testa. Fu condannato a 10 anni,dato che non aveva precedenti. V, da quel momento, tenne appesi 2 calendari in camera sua: uno per sé e uno per il fratello, contando a ritroso 3652 giorni, aspettando il suo ritorno.

Thomas era figlio di artisti. Il padre pianista, la madre stilista. Aveva un rapporto molto stretto con entrambi, ma la madre gli fece conoscere il mondo della moda e ne rimase affascinato sin da subito. Questo lo portò ad allontanarsi sempre di più dai suoi amici, che lo guardavano straniti quando invece di giocare a palla, lui colorava o disegnava su quei quaderni di modelle Barbie. Lo riempivano di scherzi, anche cattivi. Dovette cambiare 3 scuole in due anni. Poi decise di essere semplicemente invisibile durante le ore di scuola, e una volta a casa dare spazio a tutte le sue idee giocando con i vestiti della mamma e mettendosi anche lo smalto, quando lei era in viaggio e non lo avrebbe potuto mai scoprire.

13 anni dopo, il fratello di V era tornato a casa da ormai 3 anni, T si è lanciato nel campo della moda e il suo ragazzo lo supporta in tutto quello che fa. Io ogni tanto vado a trovare mio padre a Philadelphia, mentre mi vedo con mia madre solo per le feste, nonostante abiti anche lei a New York.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 31, 2020 ⏰

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