Teneva la pistola puntata alla nuca del mandante dell'assassinio di Paolo e dei suoi genitori, avrebbe voluto tanto sparare ma in cuor suo sapeva che non era giusto. PAOLO NON L'AVREBBE VOLUTO. Il professor De Santis si girò di scatto per spararle e fu in quel momento che Giulia si svegliò. Continuava a respirare con affanno, l'aveva preso! Aveva finalmente fatto giustizia! Ma questo non le bastava, lei rivoleva il "suo" Paolo. Decise di alzarsi, era in cucina e stava facendo colazione prima di andare in commissariato, sabina si era appena alzata.
S: buongiorno
G:buongiorno... dormito bene???
S: si tu???
G: vado è tardi! Ci vediamo stasera....riposati!
Non le aveva risposo! Del resto cosa avrebbe potuto dirle? Ormai dormiva pochissimo...e quando dormiva faceva sempre lo stesso incubo. Arrivò in commissariato, c'era stato un omicidio, assegnato il caso a Roberto e a Mauro si mise a lavoro. Giulia era piena di scartoffie da compilare, ma non riusciva a concentrarsi. Si alzò ed infilò una cassetta nel videoregistratore, le immagine che cominciarono a scorrere sul televisore riguardavano la sua promessa di matrimonio a Paolo. Le lacrime cominciarono a solcarle il viso...le mancava tanto Paolo. Le mancavano i suoi abbracci, le sue parole dolci e perfino le loro litigate. Bussarono alla porta, stoppò il video e si asciugò le lacrime e con ancora un groppo alla gola...
G: avanti
Roberto e Mauro entrarono, avevano novità sull'omicidio. Discussi tutti i dettagli Roberto e Mauro fecero per uscire.
R: Giulia...tutto bene!
G: si grazie
M: commissà se ha bisogno noi siamo de là
G:grazie ragazzi...davvero
Passò tutto il giorno nel suo ufficio, finalmente quell'orrenda giornata era finita. Stava tornando a casa. Aprì la porta ...
G:sabina
S: si Giulia siamo qua!
G:ah ciao Daniele
D: ciao
S:ho preparato la cena
G:si...bene!
Si sedettero a tavola, dopo cena Giulia andò in camera sua. Era sdraiata sul letto da un bel po', pensava e ripensava a Paolo...decise di alzarsi, si sistemò sul divano per guardare la tv, Daniele e sabina erano ancora in piedi anche loro sul divano, leggevano. Erano quasi le dieci quando suonarono al campanello Roberto e Mauro.
S:vado io
R:scusa il disturbo Giulia è in casa?
S:si entrate...ma è successo qualcosa?
R:no niente...Giulia
G:ciao che ci fate qua???
M: no è che...
R: si Mauro lascia stare
G: ragazzi che succede
R: Ira ha chiesto di palare con te
G: cosa vuole ancora?
M: non si sa...ha detto che parlerà solo con lei commissà!
G: ok andiamo
S: vengo anch'io
G:no! Non se ne parla
S: io sono pronta.