Introduzione| 00

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— Quando hai visto che stavo uccidendo il mio amorevole compagno traditore, hai per caso avuto paura?
La voce dell'uomo si era fatta più calda e profonda.
— La polizia mi troverà, bastardo. E ci sarà giustizia pure per quel povero uomo! — Sì! Sì... continua pure a farfugliare questi inutili particolari impossibili. Chi sospetterebbe di un uomo come me? Nessuno.
La ragazza stava tremando, aveva così tanta paura che pensava di non riuscire quasi a respirare. L'uomo stava iniziando ad avanzare verso di lei noncurante del fatto che fosse un po' troppo ubriaco.
— Sai? Per colpa di quello stronzo avevo smesso di andare a letto con le puttane in discoteca.  Avevo smesso pure di bere! Diceva di amarmi, solo che... quando ho scoperto il motivo per cui non sono mai potuto andare a casa sua... è stato come se avessi realizzato di aver perso tempo.
E avanzò ancora di più verso di lei. Era a petto nudo e possibilmente aveva appena terminato di lavorare quel giorno. Hayoon era rimasta lì chiusa in quel garage; aveva urlato, aveva pianto e tirato calci e pugni alle pareti e aveva pure provato a far cadere oggetti ma nessuno l'aveva sentita. Si malediceva per essere stata così idiota da aver guardato tutto: quel terribile colpo di scena che aveva segnato la vita di tutti e tre.
— E tu? Che cosa sei? Mh?
L'uomo le si avvicinò e senza farsi tanti problemi la afferrò per una ciocca di capelli.
— Sei una cazzo di gay pure tu? Ahaha.
Hayoon strinse i denti.
— Ho fatto qualche ricerca su di te, Park Hayoon, tanto per vedere se puoi essere nociva o meno per la mia situazione attuale. Beh? Indovina un po'? No! Non lo sei...
Lasciò la ciocca di capelli e attimi dopo le avvicinò la bottiglia in vetro metà piena di alcol.
— Studentessa universitaria di letteratura... ah, oh... fammi indovinare! — le sorrise con ironia e subito dopo inchiodò lo sguardo nei suoi occhi. — Alunna di questo uomo? — Hayoon poteva solamente tremare e pregare che tutto ciò potesse finire con l'intervento della polizia. Non l'aveva fatto apposta, non era riuscita a non guardare quell'orrenda scena di lui che tirava per una gamba all'interno del garage quel potevo uomo avanti il viale di casa.
— Quindi? Non mi hai ancora risposto... — e con il sorriso stampato sulle labbra le fece cenno con il capo di rispondere. — Sei gay anche tu? — Se per "anche" ti riferisci alla merda vivente che sei beh... credo proprio che ti stai sbagliando di grosso.
L'uomo, indignato, si mise in pieni e senza preoccuparsene lanciò la bottiglia mirando al muro fianco la ragazza. La bottiglia all'impatto con il freddo e liscio muro si ruppe in mille pezzi. Hayoon era sul punto di morire subitaneamente, quella situazione stava mettendo a dura prova la sua sanità mentale e poteva ammettere di star vivendo la situazione più terrificante di tutta la sua vita.
— Io credo che tu abbia bisogno di una bella lezione, puttana impicciona che non sei altro!
L'uomo l'afferrò e nonostante Hayoon si stese agitando, scuotendo gambe e braccia, quell'individuo aveva ormai deciso il suo destino: la morte.

La mia ragazza mi ha quasi uccisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora