Graffio

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Iniziò tutto da lì, un piccolo e insignificante graffio.

Amy si trovava alla centrale di polizia per denunciare il furto della sua amata bicicletta. L'edificio era grande e affollato dato gli agenti avevano fatto una retata la sera prima, arrestando parecchi membri di una gang locale. Così, era circondata da brutti ceffi che la spintonavano di continuo mentre lei tentava di raggiungere la reception della centrale.

《Buongiorno. Giornata impegnativa》osservò quando, finalmente, conquistò l'agognata meta《Vorrei denunciare un furto.》

《Buondì》la salutò l'agente, basso e tarchiato che l'accolse《Deve compilare questo modulo》aggiunse, allungando un paio di fogli e facendole cenno di sedersi accanto a una giovane donna asiatica.

Amy prese il modulo con aria interdetta, si frugò nelle tasche in cerca di una penna dopodiché si accomodò sulla seggiola di scomoda plastica nera con un sospiro. La ragazza fissò per qualche istante la sconosciuta al suo fianco: era alta, bella e vestita in maniera elegante, decisamente fuori posto in un luogo del genere.

Magari, come me, è venuta per fare una denuncia...

La giovane accantonò la sua curiosità e si mise a leggere con attenzione il modulo che le aveva fornito l'agente in sovrappeso. Armata di penna e di molta pazienza, riuscì a compilarlo tutto in una mezz'ora circa e alzò gli occhi giusto in tempo per notare che la fiumana di gente era drasticamente diminuita e la donna dai lineamenti orientali se n'era andata via.

Amy si alzò, soddisfatta di sé stessa, e si recò dall'agente alla reception per riconsegnare le carte. Trovò l'uomo indaffarato al computer e attirò la sua attenzione schiarendosi la gola.

《Ehm... ho finito, agente》disse, tamburellando nervosamente le dita sul bancone in finto legno《Agente?》

Il poliziotto non parve sentirla mentre stava pigiando i tasti del computer in modo scomposto, la fronte gli sudava in maniera copiosa e lo sguardo era vitreo come se non riuscisse a mettere a fuoco lo schermo che aveva davanti a se.

Amy allungò una mano, la posò sulla spalla dell'uomo e provò a scuoterlo leggermente, ma non ottenne alcun effetto: l'agente sembrava completamente estraniato dalla realtà così la ragazza si diede un'occhiata intorno per cercare aiuto e quello che vide le ghiacciò il sangue nelle vene.

Credeva erroneamente che i membri della gang fossero stati portati nelle varie sale interrogatorio, però non aveva notato che alcuni si erano accasciati a terra privi di sensi assieme agli agenti che stavano facendo la guardia.

《Ma che sta succedendo?》borbottò Amy fra se e se, incerta su che cosa fare.

Doveva controllare le persone svenute oppure uscire per chiedere aiuto?

La ragazza rimase impietrita svariati secondi prima di frugare nelle tasche dei pantaloni alla ricerca del cellulare. Appena lo ebbe in mano, fece il numero del suo ex, Wayne, certa che lui sarebbe venuto in suo soccorso e avrebbe trovato una soluzione.

《Amy. Che piacere sentirti》la salutò lui, ma lei lo interruppe immediatamente.

《Wayne. Devi venire subito alla centrale della polizia. Sta accadendo qualcosa di strano》disse, allontanandosi dal bancone della reception e rifugiandosi in un angolo tranquillo.

《Sei stata arrestata?》domandò l'uomo, sgranando gli occhi dalla sorpresa.

Non avrebbe mai pensato che la sua Amy fosse una ragazzaccia.

《Certo che no》esclamò la ragazza, pestando un piede a terra《Sto denunciando un furto. Ma questo non c'entra nulla adesso. Qui sta succedendo qualcosa di alieno》aggiunse, abbassando la voce di parecchi toni.

《Raccontaci tutto》le ordinò l'agente, uscendo dal suo ufficio per recarsi in quello del suo capo, che trovò seduto alla scrivania. Sotto i suoi occhi confusi, Wayne appoggiò il cellulare davanti all'alieno e mise il viva-voce.

《Salve, Le'Land》disse Amy prima di lanciarsi in un racconto dettagliato della sua bizzarra esperienza alla centrale di polizia.

《Quindi la gente è svenuta senza un reale motivo》rifletté l'agente Leland a voce alta, alzandosi in piedi e cominciando a camminare lentamente avanti e indietro come un leone in gabbia.

《Esatto. Un attimo prima urlavano e sbraitavano e un attimo dopo li ho visti a terra, esanimi》disse in tono concitato Amy, stringendo il cellulare come se si trattasse di un'ancora di salvezza《Non sapevo cosa fare e allora ho pensato di chiamare Wayne. Dopotutto, non si tratta di una cosa normale.》

《Hai fatto benissimo》concordò l'agente, scoccando una rapida occhiata al suo capo《Ora sei ancora dentro oppure hai lasciato la centrale?》

《In effetti, mi trovo ancora qui. Mi sono messa in disparte, lontana dagli uomini svenuti, però non sapevo se abbandonare l'edificio oppure no》rispose la ragazza, addossando la schiena al muro e fissando i corpi a terra《Non ho nemmeno controllato se respirano ancora.》

Una bruciante sensazione di vergogna invase il suo corpo quando realizzò che non aveva neanche tentato di avvicinarsi agli agenti stramazzati al suolo: aveva pensato solamente a salvaguardare la sua vita, senza riflettere su null'altro.

《Hai agito bene, in modo ragionevole》la elogiò Leland, prendendo la sua pistola dal cassetto《Ora, rimani ferma lì e attendi il nostro arrivo. Cinque minuti e siamo da te.》

《A dopo》disse la ragazza per poi riattaccare e sedersi a terra, continuando a lanciare occhiate intorno a sè.

Wayne si rimise il cellulare in tasca e seguì il suo capo fuori dall'ufficio, fino al parcheggio sotterraneo dell'Agenzia. Giunti là, presero un SUV privo di riconoscimenti e Wayne si mise alla guida, ignorando il codice della strada e pregando che la sua ex ragazza fosse al sicuro.

《Allora, cosa ne pensi?》chiese l'uomo a Leland, svoltando bruscamente a destra.

《Intanto che vorrei arrivare alla centrale di polizia vivo e vegeto》esordì l'uomo, stringendo i denti《Per quanto riguarda ciò che ci ha raccontato Amy, non so davvero che pensare. Non ho mai conosciuto nessuno in grado di far perdere i sensi a un gruppo di persone nello stesso istante. Potrebbe anche trattarsi di un normale essere umano.》

《In quello che ci ha detto, non credo ci sia nulla di normale》replicò Wayne, in tono forse troppo acido《Scusami》aggiunse, mugugnando e rallentando in vista della loro meta.

《Ora lo scopriremo》affermò Leland con voce ferale, non appena il SUV inchiodò di fronte alla centrale.

I due uomini smontarono dalla macchina all'unisono e controllarono i dintorni, ma pareva che la vita continuasse a scorrere in maniera regolare come se nessuno sapesse che cosa stava accadendo all'interno di quell'edificio. Si scambiarono una rapida occhiata dopodiché Leland aprì la porta ed entrambi varcarono la soglia, per nulla preparati a ciò che avrebbero trovato.

Nella centrale di polizia regnava un silenzio innaturale. Wayne vide molte figure sdraiate a terra, in maniera scomposta, e notò con sollievo che i toraci si alzavano e si abbassavano, seppure in modo lievissimo.

《Ma dov'è la tua ragazza?》domandò Leland, con la pistola in pugno, anche se non vi era alcun pericolo.

《Laggiù》esclamò Wayne, non appena i suoi occhi scorsero una giovane donna addossata al muro.

L'uomo si fece strada fra i corpi esanimi e la raggiunse. La giovane indossava un vestito celeste, un paio di sandali con la zeppa e, ovviamente, era priva di sensi come tutti gli altri.

《Amy? Amy?》L'agente la chiamò svariate volte, però non ricevette mai alcuna risposta.

Così la prese fra le braccia e ne controllò i parametri vitali: battito e respiro erano ancora regolari, il che lo tranquillizzò, anche se in minima parte. Le sfiorò il dorso della mano destra in un gesto dolce e affettuoso, ma trovò qualcosa di anomalo.

Un piccolo graffio rosso adornava la pelle chiara di Amy.

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