Blu profondo,
silenzio,
movimenti lenti e costanti,
spuma che si disfa e si crea.
Luce accecante davanti a me.
Poi, è un attimo;
buio.
Cerco di tenere la testa a galla,
cerco, in una danza disperata,
di accaparrarmi tutta l'aria che mi circonda.
La testa si affanna,
il corpo va giù,sempre più affondo
qui non esiste né spazio, né gravità
e fra poco sento che non esisterà nemmeno aria.
Mi sembra fosse ieri che quelle stesse onde,
Che adesso sembrano inseguirmi,
mi cullavano dolcemente,
mi rassicuravano e mi tenevano al sicuro.
4 mesi senza loro.
4 mesi da quando le ho viste l'ultima volta.
Adesso mi sembrano vere solamente quando chiudo gli occhi.
All'inizio sembrava facile, appariva tutto così superfluo,
appariva tutto così banalmente ripetitivo,
credevo non mi sarebbe mancato niente.
Adesso apro gli occhi e le colline e le pianure
Mi sembrano buchi neri e luoghi tetri,
si mascherano bene sotto la loro coltre verde,
ma io so riconoscerle e smascherarle da un po'.
Cercano di prendermi in giro, di ingannarmi,
ma io, per quanto rotta e sgangherata,
li faccio uscire allo scoperto e loro fuggono via.
Fuggono via, ma non riescono ad andare proprio da nessuna parte,
esattamente come me.
Prima di salire su quell'aereo
Mi ero ripromessa che non mi sarei sentita mai più
cosi debole,
così vulnerabile,
così BLU.
E invece,per l'ennesima volta,
sono vittima di me stessa.
Vittima e carnefice insieme.
Una dualità senza eguali.
Una dualità fatale.