Capitolo 3

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Mi sento disorientato e confuso .
Non capisco.
Seppure sia un medico non specializzato in malattie neuronali , lui non può essersi alzato cosi, dopo un attacco epilettico ; c'è una sorta di sindrome post traumatica , con disorientamento , mal di testa , vomito .
La matrice invece si è semplicemente riseduta al proprio posto, come se nulla fosse accaduto .

Decido che l'ambulanza non serve e che se l'avessero visto così , avrebbero fatto pagare sia ambulanza che chiamata. In questo posso ritenermi d' accordo col paziente precedente.

Mi era già successo quando mia sorella ha avuto il suo primo attacco di panico e non sapevo né identificarlo ,né trattarlo ; per un ragazzino di 15 anni con sua sorella in iperventilazione da un momento all'altro, chiamare l'ambulanza era la cosa più istintiva e razionale che potevo fare .

Appena usciamo dall'edificio l'odore di pioggia ci investe .
In auto il ragazzo sembra tranquillo ,anzi sorride appena e fissa dritto davanti a sè . Guardandolo meglio dallo specchietto retrovisore, sembra più un ghigno . Scuote la testa per spostare un ciuffo che continua a cadergli davanti agli occhi.

Volevo un caso interessante , non uno psicopatico vero e proprio
A volte il destino si diverte davvero tanto a giocare con la mia poca pazienza.

*
Arrivati al pronto soccorso tutti guardano la matrice con interesse, forse anche pietà , stupiti dal vedere una persona normale , conciata come hanno visto solo nei film. Se solo sapessero cosa c'è dentro quel corpo, dentro quella mente, cercherebbero di sbarazzarsi di lui il prima possibile, abbandonandolo a sé stesso in una clinica psichiatrica e mettendolo in isolamento in una di quelle stanze bianche di gomma, gettando la chiave .

Giunto al bancone per le informazioni l'infermiera ci squadra senza tanta nonchalance. Sicuramente una combriccola del genere non è uno spettacolo da tutti i giorni.

"Il reparto psichiatria e TSO sono nel padiglione 23 " esordisce lei guardando Edward.

" Il ragazzo ha avuto un attacco epilettico , circa un quarto d'ora fa " La donna mi guarda indispettita e lo farei anche io se sentissi raccontare una cosa del genere.

"A me sembra che invece il giovanotto non se la passi poi così male e ad adesso , non possiamo fare tanto per lui ."

Intimo ad Amy di allontanare Edward e inizio a spiegare quello che ho visto.

" Una laurea in medicina generale la ho e sono sicuro che quello che ho visto era un attacco epilettico in piena regola , anche se è durato solo pochi minuti . Questo ragazzo mi ha parato con voci nettamente diverse in meno di 5 minuti e ho le mie ragioni per non credere che sia un ventriloquo "

La donna è notevolmente confusa ed è del tutto comprensibile. Quando l 'espressione 'disturbo di personalità' sta per lasciare le mie labbra dietro di me sento una risata.

"Si trattava solo di un momento di debolezza e Charles doveva tacere. Dovevo punire lui ma ha tirato sotto la luce Mary e non sono stato abbastanza veloce ." un nuovo lampo scuro percorre il suo viso di e inizia a parlare una nuova voce, un po' rauca , che stupisce me ed Amy. Ci guardiamo.

L'infermiera diventa pallida come un lenzuolo . Ci manca solo che svenga quella che avrebbe potuto aiutarci.

Sento una voce familiare richiamare il mio nome e dei passi .Mi volto e vedo il viso di Elena , che ormai è abituata a teatrini del genere da parte mia , perché spesso quella che viene a risolverli è lei stessa .

"Che succede ?" chiede sorridente , forse addirittura divertita.

" Ha avuto " dico indicando la matrice con lo sguardo" una crisi epilettica abbastanza forte ; vorrei facesse un check up , perché subito dopo la crisi è si è ripreso immediatamente, come se niente fosse successo e sappiamo entrambi che è molto strano."

"Possiamo fare qualche controllo , ma nulla di più"

Annuisco deciso e mi volto verso Amy ,che resta vicino ad Edward , come a rassicurarlo. Una dottoressa , oserei dire dal camice , ci sorride .

Una volte che si è alzata , torniamo in macchina , tormentati dalle immagini delle ore precedenti. Stringo il volante tra le mani e guardo il parabrezza , tormentato dalla pioggia battente

Amy spezza il silenzio :
"Cosa credi che sia Lukas ?"

"Mi ha parlato con voci diverse " dico perplesso " parlava di una guerra interna e di una società organizzata " sospiro. "La diagnosi mi sembra molto chiara e quasi scontata: disturbo di personalità."
Metto la cintura , tolgo il freno a mano e ingrano la marcia.

'possibile che un caso così interessante sia così semplice da diagnosticare ?'
'Adesso la dentro cosa starà succedendo ?'
'Elena con chi starà parlando ?'
Sono perso nei miei pensieri a tal punto che mi risvegliano solo le urla di Amy . La guardo stranito e quando giro il viso verso il parabrezza vedo solo due grandi fari avvicinarsi velocemente .

E poi il buio.

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