In macchina la situazione si è calmata, io e Viky continuiamo a ridere come dei matti ripensando a quanto successo poco prima, mentre alla radio danno AllO f Me Di John Legend <Viky oggi pomeriggio ti va di andare insieme al mercato?> La sento fare un versetto felice, quindi suppongo che le vada <Perfetto, così ne approfitto per comprare i calzini> perché a quanto pare in casa mia c'è un ladro di calzini <Calssini> La sento borbottare felice e non posso fare a meno di ridere per quanto sia buffa la sua pronuncia
Finalmente arriviamo a casa e per poco non sfondo la porta per entrare <Mary siamo a casa> Saluto la nostra governante, Maria, una signora sulla cinquantina, non molto alta e con i capelli grigi sempre legati in una treccia, mi ha aiutato molto nel crescere Victoria,soprattutto nei primi mesi, quando io ancora ero spaventato da questa nuova situazione <Ci avete messo meno di quanto pensassi, è andato tutto bene?> Chiede mentre è intenta a sistemarsi il grembiule con attenzione maniacale <Non è stato il massimo, mia zia è sempre stata una donna insistente, ma non deve esserlo con Viky>L'espressione di Mary cambia velocemente, da curiosa ad arrabbiata <Deve soltanto sperare di non trovarmi mai in giro,altrimenti le faccio vedere io come sono insistente a suon di schiaffi> È sempre stata una donna molto esuberante, ma nonostante questo Viky è molto affezionata a lei, come me del resto<Mary, ormai siamo a casa, puoi prenderti la giornata libera, tela meriti, dopotutto è la vigilia di natale, goditi la città infesta> Voglio che anche lei si goda le feste, anche se so che sarà difficile mandarla a casa domani, vive sola e noi siamo la sua unica famiglia <Va bene, ma domani sarò qui e non voglio sentire lamentele> Sentenzia categorica facendo ridere sia me che Victoria.
Dopo aver finito di fare il riposino Victoria è tutta pimpante e piena di energie, pronta per andare al mercato, ma dopo averla imbacuccata tutta arriva la parte difficile, bisogna scegliere con che macchina andare, se c'è una cosa che mi piace è avere la possibilità di scelta su ogni cosa, soprattutto le macchine, ne ho tantissime, anche grazie al lavoro che faccio, sono amministratore delegato di buona parte delle imprese della mia famiglia, non mi hanno mai fatto mancare nulla e io farò lo stesso con Victoria. <Allora piccolina, con che macchina andiamo> la vedo scrutare con attenzione tutte le macchine e dal suo sguardo credo di sapere già che macchina vuole <Over> Cerca di dire Range Rover indicando quella che ormai ho capito essere la sua macchina preferita, nonostante non disdegni neanche la Ferrari rossa comprata qualche mese fa <E Range Rover sia, di questo passo per i tuoi 18 te ne dovrò regalare uno> Lei non sembra capire cosa le ho detto,ma il sorriso che mi fa mentre ci dirigiamo verso la macchina riesce a stendermi, vivo per queste cose.
<Adesso la mia nanerottola va nel suo bel passeggino e farà la brava vero?>La guardo negli occhi cercando di restare serio, la vedo annuire convinta, così la metto nel passeggino, assicurandomi di averla coperta per bene.
Per strada incontriamo molte persone che conosciamo e per fortuna Viky non ha dato problemi, è stata gentile con tutti, tirando fuori anche il suo sorriso fantastico, mancano pochi metri al mercato e io decido di fermarmi a fumare davanti ad una chiesa, che stranamente non avevo mai notato prima d'ora, tiro fuori la sigaretta e la accendo <Non guardarmi così, sto provando a smettere> Cerco di giustificarmi con la bambina nel passeggino davanti a me, che sembra giudicarmi con lo sguardo e non la biasimo.
<Ma ciao piccolina, quanto sei bella> Una ragazza si avvicina al passeggino di viky, per un attimo resto interdetto, è alta, con i capelli tinti di viola legati in una treccia, è davvero notevole come ragazza e anche Viky sembra essersene accorta, perché le sta sorridendo come fa con me, probabilmente ha già fatto colpo su di lei <Tu sei il padre?> Si rivolge improvvisamente a me e solo adesso mi accorgo dei suoi occhi, sono uguali a quelli di Victoria,resto incantato per qualche secondo prima di riprendermi <Sì,sono il fierissimo padre di questa meravigliosa bambina> Dico prendendo in braccio Viky, che sembra abbastanza contenta di essere stata inclusa nel discorso <Sei veramente fortunato, comunque io sono Laura> Dice porgendo la mano prima a me e poi alla bambina<Molto piacere, io sono Luca e lei è la piccola Victoria>Sembra una ragazza molto cordiale e Viky l'ha già presa in simpatia<Che bellissimo nome che ha, l'hai scelto tu o la madre?> Mi chiede sorridente mentre continua a guardare sognante mia figlia,sembra quasi che voglia portarsela a casa <L'ho scelto io, la madre ci ha lasciati quando lei è nata> Non nascondo la nota di fastidio nel parlare di lei e di quello che è successo tra di noi,nonostante sia passato molto tempo non mi sento ancora di perdonarla,starà a Viky decidere cosa fare quando sarà grande <Oddio, scusa non lo sapevo, mi dispiace moltissimo per la vostra perdita> La vedo andare in panico e arrossire violentemente, è veramente molto dolce come ragazza, a primo impatto sembrava sicura di sé, invece adesso è impacciata e timida <No no, hai frainteso, non è morta,ha semplicemente deciso che non ne voleva sapere niente di noi e un giorno ci ha abbandonati> Le dico con tutta la sincerità che possiedo, non so perché, ma questa ragazza sembra aver fatto colpo su di me e soprattutto su Viky <Alla fine siamo rimasti solo noi due contro il mondo, ma a quanto pare stiamo vincendo> Guardo lamia principessa tutta intenta a fissare rapita i capelli di Laura <Vi meritate tutta la felicità di questo mondo> Il suo sguardo lascia trasparire sincerità e la cosa mi rende inspiegabilmente calmo<Assolutamente sì, soprattutto Viky, voglio che sia felice>Noto che Victoria sta tremando dal freddo, nonostante sia tutta imbacuccata <Piccolina hai freddo?> Le chiedo sorridendo, ma lei si limita ad annuire, continuando a fissare sorridente Laura, deve aver proprio fatto colpo <C'è un bar qua vicino che fa un caffè buonissimo, potete andare lì> Ci consiglia Laura tutta sorridente <Allora è meglio che ci diamo una mossa> Faccio permettere Viky nel passeggino, ma inizia a ribellarsi, sporgendosi con le braccia verso Laura <A quanto pare vuole che venga anche tu>Ammetto ridendo, aspettandomi che rifiuti, ma così non accade, la vedo sorridere avvicinandosi lentamente a Victoria <Posso prenderla in braccio?> Mi chiede timidamente, con chiunque avrei detto di no, ma a quanto pare Viky ha già deciso, dato che si sta praticamente sbracciando verso Laura, che con molta cura la afferra,facendo attenzione a non stringerla troppo, è così impacciata,sembra aver paura di farle male con un movimento sbagliato, mi ricorda le prime settimane con Victoria.
<Caspita piccolina, sei tanto carina, ma pesi come un mattone> vedo Laura faticare mentre porta Victoria verso il bar.
Per strada non posso fare a meno di notare il sorriso spensierato che hanno entrambe, la cosa mi scalda il cuore.
Finalmente arriviamo al bar, in un gesto di cavalleria apro la porta per fare ntrare le ragazze, beccandomi un sorriso stratosferico da Laura,che, a quanto pare, apprezza le buone maniere. Ci sediamo ad un tavolino, lasciando Victoria in mezzo, così può conversare, per quanto possibile, con entrambi.
<Dimmi Laura, che lavoro fai?> Cerco di intrattenere una conversazione, nonostante non sia la mia specialità, sono più una persona diretta,odio perdere tempo. <Sono una fotomodella e studio giurisprudenza,voglio fare l'avvocato> Risponde, colpendomi positivamente, è una ragazza decisa ed impegnata, sono rare di questi tempi. <Tu invece che lavoro fai?> Mi chiede curiosa, generalmente non dico in giro che lavoro faccio e soprattutto quanto guadagno, sono abbastanza riservato. <Prova ad indovinare> Cerco di sviare il discorso,nessuno può capire la natura del mio impiego semplicemente guardandomi, cerco di non dare nell'occhio. <Beh, a colpo d'occhio sembri una persona normale, probabilmente un semplice impiegato, ma c'è qualcosa che non quadra, la tua camicia è perfettamente stirata e tu non sembri il tipo che sa stirare, quindi suppongo che qualcuno le stiri per te, potrebbe essere anche uno dei tuoi genitori, ma non credo, hai un Submariner al polso e gli orecchini che ha Victoria sembrano essere diamanti veri, quindi devi essere un pezzo grosso,probabilmente possiedi un'azienda, ma non saprei proprio dire di che tipo> Devo ammettere che sono colpito, mi ha analizzato completamente, senza tralasciare alcun dettaglio. <Ci sei andata veramente vicino, io dirigo numerose aziende per conto dei miei genitori, perlopiù ci occupiamo del settore tessile, probabilmente i vestiti che indossi sono stati prodotti con dei nostri materiali,comunque su una cosa ti sei sbagliata, io so stirare e nonostante abbia una domestica mi sono sempre stirato le camicie da solo>Notando la sua espressione leggermente sbigottita non riesco a trattenere le risate e a quanto pare anche Vicky <Quindi tu mi stai dicendo che sei ricco sfondato> Il suo tono è totalmente neutro <Diciamo che sto bene e anche Victoria, l'importante è questo, non ha una madre, il minimo che posso fare è non farle mancare nulla> Cerco di mantenere un tono di voce calmo, parlare di questo argomento non mi è mai piaciuto <Capisco> Appoggia la mano sulla mia <Per quel che vale, sei un bravo padre, avrei voluto averne uno così anche io, ma non sempre le cose vanno come sperato> Per la prima volta vedo trasparire della tristezza nei suoi occhi, che ora sono incollati sul tavolo, probabilmente non vuole farsi vedere <Hai ragione, ma l'importante è il presente,ormai il passato è andato, guarda al futuro> Cerco come posso di migliorare la situazione, ma credo di averla soltanto peggiorata, perché riesco chiaramente a vedere un lacrima che le solca il viso,ora sono decisamente in panico, ma a quanto pare il mio angelo custode è sempre presente, Victoria si sporge verso Laura con un tovagliolo, cercando di asciugarle le lacrime, facendola finalmente ridere, approfittando del momento Viky riesce a farsi prendere in braccio da Laura, la quale sembra incantata da mia figlia, ma come biasimarla <Questa bambina riesce a portare allegria anche con un semplice gesto, sei veramente fortunato> finalmente la vedo sorridere di nuovo <Comunque adesso devo proprio andare, è stato veramente un piacere conoscervi> sorride ad entrambi mentre si alza <Anche per noi è stato un piacere> Cerco di non sembrare infastidito, mi piaceva la sua compagnia, ma Victoria non sembra essere disposta a farla andare <Piccolina, facciamo un patto> Le porge il mignolo <Io adesso do il mio numero di telefono a tuo papà, così un giorno di questi ci vediamo ancora, va bene> Viky la guarda sospettosa, suppongo stia cercando di capire il senso della frase.
YOU ARE READING
I Won't Let You Go
RomanceLuca Magnani, 24 anni, single e padre di Victoria, i due sono rimasti soli dopo l'abbandono della madre, da allora Luca ha deciso di stare alla larga dalle relazioni, per evitare di ferire ulteriormente sua figlia, ma tutto questo cambierà con l'arr...