Gabriel si guardò in giro, confuso per un attimo, con ancora la pistola stretta fra le dita puntata verso il nulla e Sam appoggiato malamente alla sua spalla, ferito. Dopo aver riconosciuto il bunker, il cacciatore si tranquillizzò e ripose la pistola nella parte posteriore dei suoi pantaloni. Appoggiò l'angelo alla sedia a lui più vicina e lo guardò mentre alzava la mano e la portava sul fianco, probabilmente per curarsi la ferita, ma Gabriel lo fermò subito:
"Non farlo Samantha, hai già sprecato abbastanza mojo teletrasportandoci qui, sei debole. Ora sta fermo e lasciami guardare quel taglio".
Il cacciatore sollevò leggermente la maglietta e studiò la ferita, leggermente sanguinante e vicina alla definita linea a V. Gabriel si alzò, con l'intenzione di prendere il kit di primo soccorso e disinfettare il taglio, ma fu fermato prima dall'angelo.
"Non c'è bisogno, si curerà da sola molto presto" disse con voce sicura.
Gabriel lo squadrò dall'alto, l'altro era seduto malamente sulla sedia e ogni tanto gli scappavano smorfie di dolore, le gambe stese e rilassate che ingombravano fin troppo spazio. Il cacciatore alzò un sopracciglio: "Sei sicuro? Sappi che se ti prendi una strana infezione angelica io non giocherò a farti da infermiera" disse con un ghigno giocoso sulle labbra. Sam arrossì, alzando lo sguardo verso l'alto, imbarazzato, per poi controbattere: "Non ti preoccupare, anche se possediamo un umano non siamo deboli quanto voi".
Gabriel lo guardò intensamente, avvicinandosi a passo lento e si mise in ginocchio di fianco alle lunghissime gambe dell'angelo. Alzò la mano e la portò vicino al taglio, sollevando il lembo di maglia che lo copriva: la ferita era decisamente migliorata rispetto a qualche minuto fa ma c'era ancora del sangue intorno, sarebbe meglio pulirla, pensò Gabriel.
Si alzò per andare a prendere una pezza bagnata, intimando all'angelo di stare fermo e smettere di contestare. Il biondo tornò nel giro di pochi minuti e sì, Sam era ancora sulla sedia, ma senza maglietta. Gabriel batté le palpebre un paio di volte, e anche di più, pensando di star avendo una visione, o di essere in uno dei suoi numerosi sogni erotici. Ma Sammy era ancora lì con un'espressione serena, minata solo da leggere smorfie di dolore di tanto in tanto, e il cacciatore si concentrò nel mettere un piede davanti all'altro in maniera efficace, senza inciampare come un deficente. Cercò di controllarsi perché, cazzo, non era il primo bel ragazzo senza maglietta che aveva mai visto, ma, d'altro canto, era Sam. E il biondo, a differenza del fratello, aveva accettato la sua cotta colossale per un angelo.
"Woo perché diamine ti sei tolto la maglietta amico?" cercò di apparire scherzoso e tranquillo, nonostante sentisse la bava che stava per uscire dalla sua bocca e i suoi pantaloni che diventavano pericolosamente stretti. Sam piegò la testa da un lato, come se non avesse capito il senso della domanda, per poi rispondere con tono piatto: "Sarà più facile pulire la ferita, e la maglietta non si bagnerà per sbaglio."
Deve davvero lavorare sulle convenzioni umane ugh.
Gabriel raggiunse l'angelo e si mise nuovamente in ginocchio, per facilitarsi il compito. Passò lentamente lo straccio bagnato sulla ferita, non premendo troppo e cercando di non fare troppo male al castano ancora stravaccato sulla sedia. Pian piano che puliva il taglio le sue dita e il suo palmo vennero a contatto con la pelle calda dell'angelo, sentendo i muscoli duri e definiti. Calò il silenzio, Gabriel concentrato a non venire dei pantaloni come un ragazzino e Sam che cercava di non gemere dal dolore per la ferita ancora aperta.
Fu il biondo il primo a parlare: "Comunque, ti sei scelto proprio un bel tramite..." disse continuando a sentire gli addominali sotto la sua mano. Alzò gli occhi per un istante, giusto per vedere Sammy che lo guardava a sua volta.
"È funzionale" risponde l'angelo con il suo solito tono freddo e serio. Gabriel a quel punto non si trattenne, roteando i suoi occhi al cielo, e borbottò qualcosa tra sé e sé, concentrandosi solo sul taglio. Una volta che il cacciatore si ritenne soddisfatto del suo lavoro si alzò da terra e andò a riporre lo straccio insanguinato nel lavandino, lo avrebbe lavato poi Cassie tornato dalla sua scampagnata (o, come tutti sanno, dalla scopata nel motel) con Dean. Il tempo di ritornare nella sala principale e il castano si stava già rimettendo la maglietta.
In quel momento Gabriel andò nel panico, doveva fermare tutto ciò, perché dopo aver visto tutto quel ben di Dio non c'era modo che se lo facesse scappare da sotto gli occhi così velocemente, quindi fece l'unica cosa semi sensata che gli venne in mente. Puntò sull'inesperienza dell'altro riguardo i costumi umani.
Il biondo quindi si avvicinò all'angelo a grandi passi e, prendendo un lembo della maglietta gli disse: "Vedi Sammy, ti devi togliere la maglietta, è una questione culturale" affermò sicuro.
L'altro piegò la testa leggermente di lato, visibilmente confuso: "Gabriel, non comprendo..."
Il biondo sbuffó, stringendo la maglietta tra le dita e tirandola ancora più su, fino a scoprire completamente la linea a V particolarmente marcata dell'angelo: "Fidati di me Sam, sono io l'umano, no?"
"Dovremmo parlare di queste differenze culturali Gabe, non sono sicuro di quello che mi stai dicendo" disse Sam, spostando lo sguardo verso il pavimento e arrossendo visibilmente. Notando il rossore, il biondo fu solo incoraggiato a continuare, e con un sorriso sgembo, aggiunse: "Samshine, con un corpo come il tuo è vietato indossare vestiti."
Il cacciatore si spinse più vicino, convinto più che mai che fosse la sua opportunità per conquistare il castano, e anche perché, porca puttana, Cassie era riuscito a farsi un angelo e lui ancora no. Questa cosa lo stupiva più di tutto, e non era disposto ad accettarlo. Fece quindi passare la sua mano sugli addominali dell'altro, sentendoli contrarsi al suo tocco.
"Emm Gabe, non credo che il diritto di indossare capi d'abbigliamento abbia a che vedere con la corporatura delle pers- mmm".
Il biondo lo interruppe, stanco di sentirlo farfugliare sul nulla, e posò le labbra su quelle rosa e delicate dell'angelo. Sarebbe più accurato dire che il cacciatore saltò addosso all'altro, affamato, e non perse tempo nel spingere la maglietta del ragazzo castano verso l'alto, chiaro invito a toglierla definitivamente.
Le loro labbra continuarono a scontrarsi, e le loro lingue lottarono per la supremazia perché si sa, Gabriel è un power bottom. Nonostante ciò, non ci volle molto perché Sam riuscisse a metterlo al suo posto, bloccandolo fermamente contro il tavolo delle mappe e passando le sue mani ovunque gli capitasse, esplorando a pieno il corpo del piccolo cacciatore. Gabriel gemette nella bocca dell'altro, continuando imperterrito a tirare quella benedettisima maglietta nera come se fosse il suo più grande nemico e Sam, sentendo lo frustrazione del piccoletto, lo accontentó e si staccò brevemente dalla sua bocca, ma appena il pezzo di stoffa fu oltre il suo naso, l'angelo venne assalito dal ragazzo, ancora più determinato ed eccitato di prima. Continuarono a baciarsi ferocemente, bocca contro bocca, denti contro denti, e le mani di Sam si andarono a posare sul culo di Gabe, stringendolo tra le sue forti e lunghe dita, per poi sollevare quest'ultimo e appoggiarlo sul tavolo aprendo le gambe, in modo da mettercisi in mezzo ed essere più vicino al cacciatore, che a sua volta strinse le gambe intorno ai fianchi del castano. Entrambi stavano perdendo ogni inibizione, ma il biondo si riprese per un attimo e si staccò dalla bocca di Sammy dicendo, con un sorriso malizioso sulle labbra: "Mmm mi sembra di capire che questa questione culturale ti interessi-oh". La provocazione di Gabe fu stroncata dal gremito dello stesso, dopo che Sam si era spinto contro di lui, i loro fianchi e le loro erezioni si scontrarono, dando una scossa di piacere a entrambi.
"Siamo troppo vestiti" fece notare velocemente l'angelo.
"Allora toglili" controbatté Gabriel, allungandosi per mordere il labbro inferiore del castano. Sam portò una mano sulla mascella del ragazzo più basso e strinse, facendo capire al biondo chi fosse quello forte e in controllo, poi alzò l'altra mano, schioccando le dita, e quando Gabe riapre gli occhi i vestiti non sono più tra loro. Quando quest'ultimo tentò di portare il ragazzo alto più vicino, questo stringe nuovamente la presa sulla mascella, portando il biondo a staccarsi dalle sue labbra. Gli sussurrò sulla bocca leggermente bagnata e rossa, a così poca distanza che il più basso poté sentire il fiato caldo sulle labbra: "Piano, Gabe, decido io qui. Ora stai buono o non avrai nulla."
Gabriel sentí un brivido di eccitazione in tutto il corpo e annuì lentamente, mantenendo però lo sguardo affamato fisso sugli occhi verdi dell'altro. Sam sorrise soddisfatto e la mano dalla mascella scese piano verso i capezzoli, stuzzicandoli e girandoci intorno con le sue dita abili. Poi andò ancora più in basso, stringendo i fianchi morbidi del cacciatore fino ad arrivare all'elastico dei boxer neri decorati con dei lecca-lecca. Alla vista Sammy alzò gli occhi al cielo ma non disse nulla, concentrandosi nel segnare con le dita la figura del pene del biondo che risaltava dalla stoffa. Gabe si morse le labbra, cercando di non emettere gemiti troppo forti, non voleva sembrare un ragazzino ridicolosamente eccitato, ma Sam continuava a stuzzicarlo soltanto ed era frustrante. D'altra parte non provò ad incitarlo a fare di più, per paura che smettesse come aveva promesso prima. Ma quando gli scappò un gemito più rumoroso degli altri, Sam si decise ad andare oltre i boxer, togliendoli, e portando la sua mano calda sulla crescente erezione del biondo. Impugnó saldamente il pene di Gabe e iniziò a muovere la mano su e giù, con ritmo lento e controllato, portando le labbra intorno ai capezzoli e mantenendo lo sguardo fisso in quello dell'altro. Ogni volta che Gabriel chiudeva gli occhi preso dal piacere, Sam stringeva la presa sul cazzo, costringendo il cacciatore a riaprirli e portarli sul viso dell'angelo. Il castano aumentò il ritmo della mano, passando il pollice sulla cappella, e giocò con i capezzoli del biondo, che ormai era un insieme di gemiti senza logica, usando lingua e denti. Sentendolo vicino al termine però, interruppe subito la sua dolce tortura, riportando le sue labbra su quelle del cacciatore e sussurrando: "È il tuo turno piccoletto."
E Gabe non aspettava altro.
Le sue mani, dallo stringere il bordo del tavolo, passarono ai boxer di Sam, levandoli il più velocemente possibile e portando una mano intorno all'erezione e l'altra a stimolare i testicoli. Gabriel poi si allungò per riprendere le labbra del castano tra le sue, succhiando e mordendo avidamente. Si staccò con il respiro pesante, e continuando il suo lavoro di mani, chiese a bassa voce: "Posso succhiarlo Sammy?" A quella richiesta l'angelo spalancò gli occhi e iniziò ad annuire velocemente, permettendo a Gabriel di muoversi in una posizione più ideale. Con sua sorpresa il biondo non scesa dal tavolo per mettersi in ginocchio davanti a lui, bensì si stese a pancia in giù sulla mappa e fece sporgere dal bordo la testa, allungando una mano per prendere l'erezione del castano e portarsela alle labbra. Sam, osservando la scena e concentrandosi su Gabe che pian piano faceva scomparire il cazzo nella sua bocca calda e accogliente, si eccitò ancora di più, portando una mano tra i capelli d'oro per imporgli un ritmo sostenuto. Grugnì eccitato e si spinse fino a sentire il retro della gola del biondo, stette fermo per un po' e poi si tirò fuori, gemendo soddisfatto. Posò gli occhi su Gabriel, stampandosi sulle retine la sua posa provocante e il modo in cui la sua bocca prendeva perfettamente il suo cazzo, poi, come un fulmine, capì perché il biondo aveva preferito questa posizione. Fece uscire il pene dalla bocca del cacciatore e lo sostituì con tre dita, invitandolo con lo sguardo a bagnarle per bene. Dopo poco rimosse le dita e permise a Gabe di riprendere l'erezione tra le sue labbra mentre Sam si sporse in avanti, non solo per spingersi dentro la gola del ragazzo sotto di lui, ma soprattutto per avvicinare le sue dita fradice al culo molto invitante di Gabriel. Quando il biondo sentì la falange dell'angelo girare intorno al suo buco gemette sul pene di Sam, e spinse il suo posteriore verso l'alto per andare incontro alle dita, muovendo il bacino in maniera circolare. L'angelo spinse prima un dito dentro, poi, notando come Gabe lo prendesse perfettamente senza battere occhio, ne aggiunse subito un secondo, girandoli e piegandoli dentro il biondo, che ormai gemeva senza pudore. Una volta aggiunto anche il terzo Gabriel si dimenava senza controllo, pregando Sam affinché gli desse di più, gemendo quanto era pronto per lui. Poi improvvisamente il cacciatore si sentì vuoto, il castano aveva tolto le dita ma lo stava già girando per posizionarlo piegato a novanta sul tavolo delle mappe. Sam portò entrambe le mani sul culo dell'altro, aprendolo e passando la lingua in mezzo velocemente, per bagnare ulteriormente l'entrata, per poi posizionarsi, pronto a sprofondare dentro il cacciatore. Decise però, di stuzzicare Gabriel, e con la cappella si avvicinò sfiorando più volte l'entrata del biondo, che ormai non trattenne più un grugnito infastidito ed eccitato allo stesso tempo. Stava per aprire la bocca e invitare l'altro, non tanto gentilmente, a fottergli anche l'anima, ma prima che potesse farlo Sam entrò con una spinta decisa, affondando fino a dove gli era possibile. Gabriel non trattenne un forte gemito, sentendo il pene dell'angelo, che era veramente un regalo di Dio, mentre lo apriva sempre di più. Il castano iniziò a muoversi, con spinte veloci e precise, che andavano a colpire ogni cazzo di volta quel punto che faceva urlare il cacciatore di piacere e lo faceva supplicare per continuare. Sam strinse una mano intorno al fianco morbido dell'altro mentre l'altra mano la portava tra i capelli dorati, stringendoli tra le dita e tirando su Gabriel con essi. Il cacciatore buttò la testa all'indietro, sicuro di star raggiungendo la pace dei sensi, e il suo collo venne assaltato dal ragazzo dietro di lui, che oltre a spingere e colpire la sua prostata in ogni angolazione possibile facendolo mugolare dal piacere, ora gli stava lasciando parecchi marchi e succhiotti. Chi avrebbe immaginato che il tranquillo Samuel fosse una bestia dominante a letto? Gabriel sicuramente no e in quel momento non riusciva a pensarci, la sua mente era completamente bianca, tutto ciò che poteva percepire era il piacere che il castano gli stava donando. Sentì di essere vicino quando a fior di pelle percepì i brividi e l'eccitazione, iniziò a gemere più forte e supplico Sammy di non fermarsi perché era così fottutamente vicino. E l'angelo non lo deluse, lo risbattè a novanta sul tavolo e gli allargò nuovamente le gambe andando impossibilmente veloce e a fondo. Gabe venne urlando e tremando, stringendo il cazzo di Sam nella propria morsa e quest'ultimo non poté fare altro che venire a sua volta. Il castano uscì dal ragazzo sotto di lui e con uno schiocco di dita pulì tutto il casino che avevano fatto. Il cacciatore andò a raccogliere i boxer e poi, con un sorriso soddisfatto si guardò intorno, fino a soffermarsi su Sam.
"Bhe, se vuoi altri chiarimenti su delle questioni culturali sai dove trovarmi, sono sempre disponibile" disse beffardo, sorridendo malizioso e lanciando all'angelo un occhiolino prima di girarsi e andare il camera sua, sospirando soddisfatto dopo quello che probabilmente è stato il miglior sesso della sua vita.
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It's a cultural question ||sabriel
FanfictionSmut smut smut, e Sabriel, perché in Italia non vengono apprezzati abbastanza sigh Dove Sam è un angelo del signore e Gabriel è un cacciatore particolarmente simpatico... "Vedi Sammy, ti devi togliere la maglietta, è una questione culturale" "Gabrie...