GWEN EINWOOD
5 Ottobre, 16:38Un fuoristrada grigio attraversava le strade inondate di foglie secche, mentre il cielo, bianco come neve ed irrorante di quella pallida luce che tenta di filtrare le nuvole, e di cui tutti bene o male hanno memoria, non sembrava presagire alcun tipo di precipitazione.
Al volante c'era Gwen, invitata dopo qualche tempo di assenza al compleanno della sorella di Dean, uno dei suoi più cari amici.
Non che Gwen ne avesse molti, di amici.
Sapeva di essere in ritardo, ma sapeva anche che Dean non si sarebbe per nulla arrabbiato, anzi, era sicura che la sua presenza fosse molto gradita.
Passato il polveroso viale alberato, Gwen parcheggiò in un posteggio non molto lontano dalla casa di Dean. Si affrettò a chiudere la felpa per ripararsi dall'insidioso vento che l'aveva sorpresa fuori casa e, poco prima di aprire la portiera, si diede un'occhiata allo specchio del vano portaoggetti.
Bionda, spettinata, capelli corti a caschetto e dalla carnagione chiara, Gwen possedeva un invidiabilissimo paio di occhi color ambra, dal taglio che davano l'impressione di un viso mansueto e stanco.
Scesa dalla macchina, e resasi conto che il vento sembrava essersi addolcito, si apprestò a camminare verso l'abitazione. Come immaginò, quando Dean pensava al divertimento, pensava in grande: un'ampia varietà di addobbi colorati tra palloncini e scritte, abbinati alle tovaglie rosso acceso sparse un quella manciata di tavoli posizionati nel cortile, pieni di piacevoli dolcetti, bevande e stuzzichini. Ciò che sicuramente non poté prevedere fu invece la quantità decisamente spropositata di invitati che, tra la confusione generale, la misero a disagio, e non poco. Sicuri che si tratti della festa di una bambina di nove anni?
Un po' innervosita dal trambusto e dalla presenza di tutti quegli sconosciuti, si affrettò a trovare Dean, sua sorella Emily, o una qualsiasi altra faccia conosciuta. Per quanto si sforzasse di non sbattere addosso a chi andava e veniva, finì per urtare lievemente la spalla di qualcuno: girandosi, però, si accorse di non aver arrecato abbastanza fastidio da attirare l'attenzione di quest'ultimo.
<Che bei capelli.> - pensò. Lunghi, anzi, lunghissimi capelli neri (o forse erano blu?) svolazzavano sulla schiena di quella donna che, molto probabilmente, non avrebbe mai nuovamente incontrato. Forse è meglio così, riflettè. Gwen non era mai stato brava con le persone, e quello non sarebbe stato un caso diverso.
<Gwen!> -si sentì chiamare. Era Dean che, vicino alla soglia della porta d'ingresso, urlava il suo nome come fosse distante mille miglia. <Credevo che ti fossi persa in mezzo a questa gente!>
Gwen, come al suo solito, fece scena muta, accennando però un mezzo sorriso, che per chi la conosce sa che è il suo consueto modo di esprimersi.
Il giovane, in tutta la sua spavalderia, accennò alla ragazza di avvicinarsi.
Un frizzante uomo di venticinque anni, lisci capelli castani lunghi fin poco sopra le spalle, sottili occhi scuri, ed un irresistibile sorriso, adornato dalla ricrescita di una barba fatta da poco tempo.
<E allora? Come stai? È un pezzo che non ci si vede.> -si espresse con la sua solita aria allegra.
<Sto bene, nulla di nuovo.> -scrollò le spalle. Poi, con uno sguardo veloce, si guardò attorno. <Come mai così tanta gente? In fondo è solo la festa di una bambina.> -aggiunse.
<Beh... era anche una scusa per portare qui amici di vecchia data, gente che non vedo da un bel po'.>
Dean poi espose un sorriso colmo di giocosa malizia.
<Nulla di nuovo, eh? Niente fidanzato ancora?> - ridacchiò lanciando frecciatine alla quale la ragazza era ormai abituata. <Sempre per rimanere in tema di fidanzati e novità> -continuò il discorso- <c'è qualcuno che devo farti conoscere!>
Si appese alla cornice della porta con una mano, entrando solo col busto, ed agitando l'altra mano in segno di richiamo per qualcuno. Quando si rigirò verso Gwen era evidentemente contento.
Si presentò un attimo dopo una giovane donna, anche lei sui venticinque anni, poco più bassa di Gwen, molto femminile, dai lunghi capelli biondi e dagli occhi smeraldo. Di sicuro non il tipo di donna che in genere Dean sarebbe riuscito a conquistare, data la sua poca serietà nelle relazioni.
<So cosa stai pensando: come ha fatto una signorina rispettabile come lei a finire con un cretino come il sottoscritto? Beh, che tu ci creda o no, mi sono dato una regolata. Ed è stata proprio lei a raddrizzarmi.> -esclamò con tono divertito.
La giovane affascinante allungò la mano.
<Piacere, Turchese.> -disse con una voce serena quanto il suo aspetto, stringendo la mano incerta di Gwen.
<Dean mi ha parlato di te, parecchio. Dice che sei una persona molto interessante.>
A sentirselo dire, la giovane si sentì lusingata. Forse era il suo aspetto a metterla in soggezione? Nonostante tutto, si sforzò di risponderle con un semplice grazie.
<Sono sicuro che sarete buone amiche> -disse Dean affrettano i tempi ed incitando Turchese, che ne sarebbe stata evidentemente lieta. <Ora perdonatemi, ma devo ancora salutare qualche vecchia conoscenza. Sto anche cercando mia sorella, tu l'hai vista, Gwen?>
La ragazza scosse il capo.
<Sarà con gli amichetti.> -commentò Turchese.
Dean rise e se ne andò, come fosse di ostacolo all'atmosfera appena creatasi. Il tempo che il ragazzo si allontanò, vista la scarsa eloquenza di Gwen, Turchese prese l'iniziativa e cominciò la conversazione.
<Dean me l'ha detto che non sei particolarmente... energica, per questa ragione non ho intenzione di forzare le parole, se è questo che ti turba.>
Gwen, udito ciò, si sentì sollevata. Non solo perchè questa premessa avrebbe reso tutto più semplice, ma anche perchè questo confermava quanto Dean conoscesse bene la sua amica, e di come l'avesse descritta correttamente alla sua nuova fidanzata.
<Ero curiosa di fare la tua conoscenza, mi è stato detto che sei una ragazza intelligente, e senza dubbio, una ragazza fuori dal comune.>
E Gwen, ancora una volta, apprezzò la prima impressione che le fece.
<Perdona la mia fretta, so che è inusuale, e che potrebbe arrecarti fastidio, ma... che ne diresti se ci vedessimo, non so, tra un paio di giorni? Io purtroppo sono venuta qui solo per salutare, e mi farebbe piacere stare ancora in tua compagnia.>
Gwen però non ne rimase infastidita, al contrario.
<...Non importa. Anch'io starò per poco, ho delle faccende da sbrigare a casa. Comunque...> -si interruppe per un attimo- <...immagino che andrà bene... credo.>
L'altra però abbassò lo sguardo per un attimo, come se si sentisse in colpa.
<Ti... ehm... ti spiacerebbe se portassi come me anche un'altra persona? Una mia amica?>
Gwen, in un secondo momento, pensò di cambiare immediatamente idea, sentendosi in procinto di declinare l'offerta. Le sembrò quasi che la stessero forzando a fare amicizia, e questo la irritò. Pensò, tuttavia... che se si trattava delle conoscenze del suo amico Dean, in fondo, avrebbe potuto provare a sforzarsi un po': fare amicizia con altre persone non le avrebbe di sicuro creato problemi. Era piuttosto ovvio che la stessero spronando a fare conoscenza, ma in fondo non le diede troppo fastidio.
Ancora un po' indecisa, alla fine Gwen cedette, e accettò l'invito di Turchese, che ne rimase allietata.
<Ti farò avere i dettagli da Dean.>
Aggiunse poi- <Mi ha fatto molto piacere, davvero. Ci vediamo... dopodomani, probabilmente.>
<Ci vediamo> -rispose l'altra.
STAI LEGGENDO
BRIGHT: CRISIS
Mystery / ThrillerUn Thriller relativamente breve, sviluppato in sole due parti denominate "atti" e privo di capitoli, strutturato ogni volta partendo dai punti di vista dei vari personaggi, in luoghi, contesti e tempi diversi, anche nel passato. Pensato e scritto pe...