เมื่อ ไหร่ (muwa-rye)

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Thailandia 2018.

La Casa De Papel in trasferta.

L'anno scorso ci siamo salutati tutti, con la convinzione di una fine di una bellissima esperienza.

Ora siamo a Krabi, nella costa ovest della Thailandia meridionale.
E siamo famosi in tutto il mondo.
E abbiamo una terza stagione da girare.

È stato tutto surreale.
Il passaggio a Netflix.
La chiamata della produzione.
Il ritrovarsi tutti insieme, di nuovo, a Madrid.
I nuovi copioni.

Tutto così elettrizzante.
Se non fosse per uno stupido bacio, che doveva essere d'addio, dell'anno scorso, fra me e Àlvaro (*).

A Madrid inizialmente ci siamo salutati come niente fosse.
Poi un po' di imbarazzo.
Di certo, nessuno dei due l'aveva dimenticato.
Solo andavamo avanti con le nostre vite.

Ma le nostre vite si erano di nuovo incrociate.
Avremmo dovuto recuperare un rapporto amichevole come quello che c'era prima tra noi.
Per il bene della convivenza, del gruppo, e dei nostri personaggi.

Ci eravamo dati delle regole, senza parlarne.
Da Madrid a Krabi, siamo stati bravissimi.
Lui andava a bere un caffè con gli altri?
Io declinavo l'invito

Io uscivo a pranzo con tutti?
Lui andava via.

Ma siamo atterrati da qualche ora in questo paradiso di spiagge bianche, e l'aria, seppur paradisiaca intorno, non cancella quella pesante fra di noi.

Ci hanno dato un intero villaggio per il pernottamento, molto tranquillo e discreto, con tanti piccoli cottage a schiera, di fronte alla spiaggia.

I proprietari delle strutture hanno voluto darci il benvenuto con una piccola festa privata, proprio sulla spiaggia accanto agli alloggi.

Musica live, balli tipici Thai, tanto alcool.
Io non ho pensato nemmeno per un minuto di non essere presente.

Lui nemmeno.

Ok, mi sono detta.
Sarà l'occasione giusta per parlarci.

Ci siamo tutti.
Abbiamo fatto delle foto di gruppo per ricordarci della bellezza di questo nuovo inizio.
Tutti belli, con vestiti leggeri.
Io ho un vestito bianco, corto, con dei piccoli fiori sui toni del rosso e arancione.

La proprietaria dei locali ci ha omaggiato con collane di fiori e drink super colorati.

Decido di bere un po' in modo da essere più sciolta per parlare a Àlvaro, che è poco distante da me e sembra divertirsi molto.

Indossa una camicia in lino bianca e dei pantaloni dello stesso colore.
Ha la barba più incolta di come ricordassi, ed i capelli più lunghi.
Alex e Jesús gli hanno vietato di tagliarli per ora, per esigenze di scene.

Beve qualche drink con gli altri, poi lo perdo di vista.

Avrebbe potuto fare il primo passo lui.
Ma non l'ha fatto.
E forse non vuole farlo.
Forse non se lo ricorda nemmeno.
E allora perché non è più come prima?

Ballo.
Canto.
Bevo, molti drink. Mi sento sicura, cazzo.

Sono pronta.
Lo cerco.
Non c'è.
Chiedo di lui

"è andato via poco fa. Voleva riposare, era stremato dal viaggio"

No.
Io avevo in mente di chiarire, oggi.
E lo farò.

Lo raggiungo nel suo alloggio.

Cammino spedita, brilla, conto i passi e le capanne.

1...2...3...4... Eccola!

Cuándo ¦¦ Alvitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora