Chernobyl Diaries - la mutazione

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Questo obbrobrio di circa 1 ora e mezza cerca di sfruttare il classico mito delle mutazioni causate dal disastro di Chernobyl facendo dubitare seriamente dell'esistenza del cervello di tutta la troupe.

"Trama": tutti i personaggi risultano tanto odiosi quanto stereotipati e condividono un solo neurone in 7. Praticamente tutte le decisioni che prendono, così come le loro battute, sono talmente idiote da avermi seriamente fatto venire voglia di massacrarli tutti io stessa.
Il film inizia con un gruppo di amici intenti a fare un tour dell'Europa che si fermano a Kiev per raccattare un altro amico ancora, che chiamerò "il deficiente", il quale propone loro di fare un bel tour niente di meno che a Pripyat (nota: non ho nulla in contrario a questi tour, anzi mi affascinano un sacco). Oltre al deficiente abbiamo due ragazze, "la bionda" e "la fotografa", ed il fratello del deficiente, nonché il fidanzato della bionda, "il lamentoso", tutti accomunati da una costante inutilità. Ancora più irrilevante è la coppia che si aggiunge al tour, "tizio" e "tizia", dato che gli sceneggiatori non gli hanno dato altri elementi di caratterizzazione.
L'agenzia a cui si rivolgono i nostri eroi ha tutta l'aria di non essere molto affidabile, attribuibile al set ed a motivi che vedremo dopo, ma questo a loro non importa perché you only live once.
Facciamo la conoscenza dell'unica gioia e sex symbol presente in questa melma, quale Yuri, la loro slavissima e shallissima guida che se ne sbatte di tutto e tutti.
Quindi il gruppo parte su uno sgangheratissimo furgone alla volta del checkpoint per entrare nella città fantasma e non riuscendo ad ottenere il passaggio l'irreprensibile Yuri li guida in un'improbabile scorciatoia non sorvegliata che conosce solo lui.
Guardando il film non mi sono potuta trattenere dallo sclerare dalla poca verosimiglianza del tour, visto che Yuri non spiega neanche loro come comportarsi, nessuno si premura di usare un contatore Geiger, nessuna protezione qualsiasi, tutti toccano qualsiasi cosa vedano (cosa particolarmente pericolosa) e se ne fregano della poca solidità degli edifici.
Scena cringe: Yuri, tenendoci a mostrare al gruppo il fiume li porta alla riva, dove trovano un pesce osceno, ma nessuno si pone il problema e continuano allegramente la loro scampagnata a trashlandia.
Le cose si complicano quando al momento di tornare alla civiltà il solidissimo mezzo di Yuri ha un guasto, causato a detta sua da qualcosa che avrebbe rosicchiato i cavi, ma a detta mia è più probabile che fosse arrivata la sua ora.
Da qui la situazione diventa sempre più strampalata con Yuri che esce dal pulmino con il lamentoso ed il deficiente per controllare la provenienza di rumori random. A ritornare sono solamente questi due, con il lamentoso ferito ed a tutti sembra stare bene come nessuno spieghi come si sia fatto quella ferita alla gamba. Qui il gruppo prende l'unica decisione saggia del film: aspettare nel pulmino fino al giorno seguente.
Il giorno dopo organizzano una spedizione di salvataggio composta dalla fotografa, il deficiente ed il tizio, che si inoltra nell'edificio davanti al quale trovano il walkie-talkie di Yuri. In una sorta di cucina al buio i tre s'imbattono nel primo mutato, che tra l'altro non ci viene neanche mostrato, cosa che porta i due ragazzi a fuggire lasciando la fotografa ad affrontarlo in una scena che mi ha dato l'impressione di essere la versione fatta male di quella di Jurassic Park, dove i due ragazzini si nascondono nella cucina del ristorante del parco da due Velociraptor.
Sfortunatamente si salvano tutti e dopo una veloce capatina al pulmino partono con tizia alla ricerca di parti di ricambio per il suddetto rottame. Al loro ritorno *colpodiscena* trovano il pulmino ribaltato senza i loro amiketty. Da qui parte l'ennesima missione di soccorso strampalata in cui si susseguono le morti di tutti i membri del gruppo tranne il deficiente e la fotografa. Finalmente il film ci mostra i tanto attesi mutanti: una sorta di zombie truccati mali che riusciamo a vedere praticamente solo da lontano. Splendido!
Durante la loro disperata fuga i due arrivano fino a quello che penso fosse il reattore 4 (non si capisce tanto, grazie film) e si imbattono in misteriosi militari protetti dalle tute, che non si fanno problemi a freddare sul posto il deficiente, cosa che mi ha fatto piangere dalla commozione. La fotografa viene soccorsa e portata fino ad un imprecisato ospedale, dove, sebbene fino ad adesso sia stata curata, la ammazzano chiudendola in una cella coi mutanti per evitare che faccia trapelare la notizia. Fine.

Regia:
L'unica cosa veramente horror che ho potuto osservare in questo film sono le riprese: possibile che non siano riusciti a procurarsi uno stabilizzatore per le videocamere? E no, non è uno di quei film in cui uno dei personaggi riprende la vicenda (es: Cloverfield), semplicemente nelle "normali" inquadrature la camera trema come un chihuahua...

Momento clue:
La fotografa mentre dà un'occhiata alle foto che ha scattato trova un'allarmante figura umanoide imprecisata appollaiata su una finestra di un palazzo nello sfondo. Pensate che ne faccia parola col resto del gruppo? Assolutamente no. Viva l'inutilità.

Giudizio finale:
Questo film fa schifo: non rispetta la premesse sui mutanti, la mancanza di stabilizzatore fa venire voglia di uccidere il regista e tutti i personaggi mancano d'intelligenza. Vedetelo per ridere o per Yuri.

Trashiometro: ⚫️⚫️⚫️⚪️⚪️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 14, 2020 ⏰

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