Nome:
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Kitsuen
喫煙❇ ▬▬▬▬ ☪ ▬▬▬▬ ❇
Cognome:
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Takahashi
高橋❇ ▬▬▬▬ ☪ ▬▬▬▬ ❇
Nazionalità:
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Giappone; prefettura di Toyama❇ ▬▬▬▬ ☪ ▬▬▬▬ ❇
Età:
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19 anni❇ ▬▬▬▬ ☪ ▬▬▬▬ ❇
Carattere:
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Nonostante a primo impatto possa sembrare un ragazzo aggressivo e freddo, in realtà sa amare a fondo qualcuno, e si prenderebbe un proiettile per le persone che ama.
Cerca di tenere testa agli altri e sé ne sta sulle sue, parla raramente di sé, preferisce far parlare le altre persone.
Se si mette in testa una cosa non c'è modo di fargli cambiare idea; non per nulla lo hanno sempre definito un "ribelle".
Gli piace fare bordello, per questo spesso finisce nei guai e mette nei guai anche quelli che lo circondano; non può fare a meno di rendere la monotonia della vita più interessante.
Oltre a questo ha uno spirito dominante molto forte e non si farebbe mai sottomettere da nessuno.❇ ▬▬▬▬ ☪ ▬▬▬▬ ❇
Perché ha deciso di lavorare nel bar:
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Kitsuen ha deciso di lavorare nel bar sotto il consiglio di un terapista. Si deve infatti sapere che il ragazzo ha seri problemi a relazionarsi con le persone, e quale lavoro poteva farlo entrare a contatto con altri soggetti se non lavorare in un bar?❇ ▬▬▬▬ ☪ ▬▬▬▬ ❇
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Curiosità:✎ Il ragazzo è alto e forte
✎ Ogni volta che vede in giro qualcuno che conosce cambia strada
✎ Da piccolo soffriva di bullismo, nonostante questo ha sempre preso il massimo dei voti
✎ È facilmente comprabile con dell'alcool
✎ Kitsuen fuma e possiede una collezione di accendini
✎ è molto sarcastico e spesso si ritrova a nascondere le sue vere emozioni dietro ad una fredda ironia
✎ non picchierebbe mai qualcuno di più debole di lui, trova che le persone più deboli debbano essere aiutate, per questo spesso si ritrova ad essere gentile con loro
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Orientamento sessuale:
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Non ha ancora trovato la sua sessualità❇ ▬▬▬▬ ☪ ▬▬▬▬ ❇
È disponibile a relazioni:
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Si❇ ▬▬▬▬ ☪ ▬▬▬▬ ❇
C'erano i giorni d'estate, dove tutti trafficavano con la propria vita caotica; poi, c'era la sera tranquilla, dove la luna splendeva e ci si affacciava dalla finestra a guardarla. Con la scusa che si avrebbe avuto tempo per dormire una volta morti.
Le notti estive gli assomigliavano molto, per quanto oscure ma deliziose fossero. Dove il vento non soffiava molto tra i suoi capelli corvini, che lisci ricadevano sulla fronte del ragazzo. Là dove sottostavano i suoi occhi, taglienti e affilati come lame, se non una metafora della luna al primo frangente. Contornati dal nero, splendevano le sue iridi color del miele, fin troppo dolce da ingannare gli sprovveduti. I suoi occhi erano in sincronia con quelle labbra sottili, che con quel costante pizzico di interesse e maliziosità si incrinavano.
Il suo era un volto ovale e fino, dalla pelle lattea come porcellana. Sembrava delicata, ma anch'essa faceva parte di un inganno e un gioco di sguardi, impossibile la fuga ormai si era già intrappolati❇ ▬▬▬▬ ☪ ▬▬▬▬ ❇
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