21. Ti prego

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BETTY
"Nooooo" dissi con un urlo di dolore.
"Ei ei" disse Jug, aprii velocemente gli occhi trovandolo a un palmo di distanza da me
"Stai bene?" mi chiese preoccupato.
Lo afferrai portandolo sopra di me, incrociai le mie gambe intorno alla sua vita e gli circondai il collo con le braccia stringendolo a me.
Gli lasciai centinaia di piccoli baci a stampo e lo strinsi ancora di più a me accarezzando i suoi capelli "adesso sì" risposi tirando un sospiro di sollievo.
Cercai di regolare il mio respiro continuando ad accarezzare i suoi morbidi capelli...
"Cosa è successo?!?" Mi chiese alzando leggermente la testa per guardarmi negli occhi.
"Un incubo" risposi.
Appoggiò la sua testa sul mio seno accarezzandomi i fianchi per farmi calmare.
"Mi dispiace di averti svegliato" dissi lasciandogli dei baci sulla testa.
"Non preoccuparti" disse con tono dolce.
Si mise seduto sul letto e mi appoggiò sulle sue gambe "sicura di stare bene?" Disse spostando una ciocca di capelli che mi era caduta sul viso.
"Adesso che sei qui con me sì" dissi guardandolo negli occhi.
Sorrise e mi lasciò un bacio a stampo.
Si sdraiò nuovamente con me sopra
"Buonanotte amore" disse lasciandomi un bacio sulla testa.
"Buonanotte" dissi lasciandogli un bacio a stampo.
La mattina mi ritrovai abbracciata a Jug e rimasi a fissarlo per qualche minuto "buongiorno amore" disse con la voce ancora impastata dal sonno "buongiorno" dissi lasciandogli un bacio a stampo.
Ci preparammo scendendo in cucina per preparare la colazione "oggi la colazione la preparo io" disse Jug, "i vigili del fuoco è meglio chiamarli ora o più tardi ?!?" dissi con tono sarcastico "Mi stai per caso sfidando" disse venendo verso di me allungando le mani per farmi il solletico "Non ci provare" dissi correndo in salotto. Non feci in tempo a salire le scale perché Jug mi afferrò posizionandomi sulla sua spalla a modi di sacco di patate. Mi appoggiò sopra il divano e si posizionò tra le mie gambe iniziando a solleticare i miei fianchi.
"Ti prego basta hai vinto" dissi ridendo come una matta.
Mi lasciò due baci a stampo e tornò in cucina. Rimasi a fissarlo mentre preparava la colazione ma qualcuno suonò alla porta "ragazzi oggi andiamo ha fare una gita con lo yacht di mio padre" urlò Veronica super felice già pronta per andare. Suo nonno era morto qualche mese fa e aveva lasciato alla sua famiglia l'eredità.
"Dov'è Amy?!?" Dissi spalancando gli occhi.
"Tranquilla è con mia madre" rispose lei, tirai un sospiro di sollievo conoscevo bene sua madre è sempre stata una persona dolce e gentile il contrario della mia.
"Allora cosa aspettate" disse facendoci segno di prepararci.
30 min dopo...
Arrivammo davanti allo yacht non era esagerato ma era molto bello.

Salimmo sullo yacht dirigendoci a largo, era una giornata magnifica e l'acqua era limpida

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Salimmo sullo yacht dirigendoci a largo, era una giornata magnifica e l'acqua era limpida.
Passammo una bellissima giornata adesso Veronica si stava rilassando mentre prendeva il sole, Archie stava fissando il vuoto e ogni tanto spalancava gli occhi perché il mare si era fatto leggermente più mosso e lui soffriva di mal di mare invece Jug mi stava scattando delle foto.
"Ragazzi chi entra per ultimo in acqua perde" urlò Veronica alzandosi, scoppiammo a ridere era rossa come un peperone e aveva il segno degli occhiali molto evidente.
Ci buttammo in acqua chi avrebbe pensato che sarebbe stato l'inizio dell'inferno.
JUGHEAD
Dopo essere tornato in superficie cercai gli occhi della mia bellissima Betty ma non li trovai.
Senti tirarmi verso il basso ma non era lei era la corrente che cercava di tirarmi sempre più giù. Riuscii a risalire "dov'è Betty?!?" Urlai in preda al panico "Betty, Betty" urlammo tutti insieme, Archie fece risalire Veronica sullo yacht e mi aiutò a cercare Betty "o cazzo" dissi quando le prime lacrime iniziarono a scendere "Jug guarda là" disse Veronica indicando un punto con il dito.
Mi diressi velocemente verso il punto seguito da Archie. Vidi il corpo di Betty sprofondare sempre di più l'afferrai riportandola in superficie.
"Sdraiala qui" disse Archie posizionando un asciugamano per terra una volta risaliti sullo yacht "non sento il polso" dissi con il viso ricoperto dalle lacrime "o mio Dio, Betty" disse Veronica piangendo come una pazza il suo singhiozzo rimbombava nella mia testa "Archie cerca di far rilassare Veronica tutto questo stress non fa bene al bambino" dissi iniziando a fare il massaggio cardiaco alternato a dei respiri bocca a bocca "ti prego" "ti prego amore non mi lasciare" sussurrai.
Fortunatamente Betty riprese a respirare, la girai su un fianco per aiutarla a liberarsi dall'acqua.
"Ei ei" dissi prendendo il suo viso tra le mani "mi hai fatto prendere un colpo" sussurrai accarezzandole la guancia. Un sorriso spuntò sul suo viso e io le lasciai centinaia di baci.
"O mio Dio" disse Veronica accarezzandole un braccio.
1 ora dopo...
La situazione si era leggermente calmata e stavamo finalmente tornando a casa
"Amy dorme con mia mamma andate in casa e riposatevi" disse Veronica guardando me e Betty annuimmo insieme ed entrammo in casa.
"Mi dispiace di averti fatto spaventare" disse lei
scossi la testa sorridendo in fondo non era colpa sua.

"Non puoi abbandonarmi" "Betty" "Non sento il polso" "Questo stress non fa bene al bambino" "dov'è Betty??" "Betty" "o mio Dio"

Le voci mi rimbombavano nella testa causandomi un dolore fortissimo al petto.
Mi svegliai in preda al panico, completamente sudato, svegliando anche Betty che si era addormentata abbracciata a me.
"Stai bene?"chiese.
"Si-si torno subito" dissi dirigendomi verso il bagno e scoppiando a piangere come un bambino appoggiato alla vasca.
Dopo pochi secondi entrò Betty "amor.." si fermò vedendomi in quelle condizioni.
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SPAZIO AUTRICE

 𝕀𝕠 𝕖 𝕥𝕖 𝖚𝖓𝖆 𝖈𝖔𝖒𝖇𝖎𝖓𝖆𝖟𝖎𝖔𝖓𝖊 𝓅𝑒𝓇𝒻𝑒𝓉𝓉𝒶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora