Un Mondo Che Finisce

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Robin. Niente di più che un nome pescato tra i tanti alter ego di un personaggio sconosciuto per indicare quello che sarebbe stato il guerriero dall'armatura scintillante, coinvolto in uno scontro che non poteva vincere e a cui mai più avrebbe pensato di partecipare.
È buffo... A volte si è attratti proprio da quelle cose che complicano la tua vita e interrompono le tue tanto amate abitudini.
Meglio ricominciare da capo con un punto di vista diverso...

Enotri. (o Italia scegliete voi)
Il giovane Robin vaga senza meta in cerca di uno scopo per quella che gli sembra una vita insignificante; dedita al bene degli altri ma senza considerazione... Una vita tra ombre, di coloro che hanno tradito la sua fiducia e che si sono fatti vedere solo quando c'era stato bisogno. Una vita vissuta nell'ombra di colui che lo controlla dall'alto, senza  lasciargli scampo, reputandolo un fallito, un essere immutabile e immobile. No, non è il Dio di Aristotele ma lo stesso ragazzo che viaggia in tondo per trovare quello che tutti cercano: il senso della vita.

Stufo delle sue abitudini da nerd, il giovane sfrutta quegli stessi strumenti che tanto ripugna per trovare persone come lui, un luogo o una persona a cui appartenere.
Una semplice domanda, una proposta di fare gruppo per uno scopo comune, una singola vittoria. È così che tutto ha avuto inizio, un semplice piano di guerra per proteggere il mondo dagli Omnic.

Una tempesta di ghiaccio, travolse Robin fino a fargli provare sin dal primo istante qualcosa di nuovo.
Si tratta di un insieme di piccole cose... Un battito cardiaco in più al minuto, le cene saltate, gli spasmi nervosi, i pianti notturni. Niente di nuovo per il giovane, se non la motivazione alla base di essi: l'amore.

Ma cosa ne sapeva lui di cos'era l'amore, se mai aveva provato niente di più che apprensione per qualcuno o pena per altri!?
Era una cosa del tutto nuova per uno come lui ma, nonostante odi le novità, gli piaceva eccome. Finalmente il suo essere aveva trovato qualcuno a cui appartenere. Anzi si potrebbe dire il contrario in quanto non è stato certo lui, timido come pochi, a farsi avanti...
Ma di chi stiamo parlando!? Chi è questa persona così speciale per Robin?

Il suo nome era Luna (forse). Giovane e promettente scienziata nel campo della biochimica anatomica, anche lei Enotriana, dalla chioma fiammante e gli occhi di ghiaccio.
- Cioè veramente, bastava guardarli per rimanere senza parole per la loro freddezza -
Era più giovane di lui di soli 6 giorni, e questo rappresentava per lei un "segno" importante... Infatti, accanto alla sua tendenza razionale del suo lavoro, c'era una grande passione per il soprannaturale: le stelle, creature mistiche e esseri pieni di misteri. Era una dal forte senso del dovere, ironica e un po' sbadata. Il suo laboratorio era come la sua vita: confuso ma con dietro principi e ragionamenti di un ordine impeccabile. Qualunque fosse una sua ipotesi o teoria, qualsiasi esperimento o antitesi non sarebbe mai riuscito a confutarla e contraddirla senza rimetterci qualche livido. Un vero portento che, nonostante i pochi contatti effettivi con il protagonista, riusciva a turbargli e animargli ogni giornata.

I due si conobbero sul campo, durante una schermaglia in una città giapponese: Hanamura. Non facevano altro che guardarsi  di nascosto a vicenda, fino a che, ovviamente, lei ruppe il muro del pudore e della timidezza per mostrare interesse. "Hey"
Bastò quella spinta a Robin per attaccare bottone com'era solito fare con le persone a lui care da anni, di certo non con uno sconosciuto...
Cosa fosse stato a dargli quel sentimento di fiducia non si sa, ma nel giro di qualche giorno, i due entrarono in confidenza scambiandosi realtà e segreti che mai più avrebbero rivelato.
Da quel momento niente sarebbe più stato come prima... I loro ideali di vita, per quanto opposti nella pratica, erano molto simili nel fine ultimo. Da un lato l'ottimismo risvegliato di un giovane diffidente e solo, dall'altro un disinteresse velleitario di una sadica scienziata.
Ma forse era proprio questo essere opposti che attirava Robin. Forse era attratto solo dal mero aspetto fisico... Nah, non era così primitivo... C'era qualcos'altro. Una parola. Un gesto. Un abbraccio. Il desiderio. Sì, era proprio il desiderio che lo spingeva ad andare avanti e impegnarsi per qualcuno come lei...

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 05, 2020 ⏰

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