Erano passati diversi giorni da quando Dawn aveva lasciato Newport, Ryan non lo dava a vedere ma quell'ennesimo abbandono della madre lo aveva devastato, di nuovo. Anche quella mattina, sceso giù dal letto, Ryan non faceva che pensare a quel taxi che si allontanava e lui ancora con la mano alzata in segno di saluto. Se non l'avesse fermata Kirsten, Dawn sarebbe partita senza salutarlo. Se ne sarebbe andata ancora una volta di nascosto, lasciandolo senza un motivo né giustificazioni. Ma in fondo, si disse Ryan, che giustificazioni può avere una madre che non ha mai lottato per il proprio figlio? Cercando di scacciare quei pensieri dalla testa, il ragazzo si buttò sotto la doccia, in attesa che Seth arrivasse a chiamarlo per la colazione. Apprezzava la sua compagnia, ma, quella settimana, reggere gli sguardi compassionevoli che gli rivolgevano Seth e Sandy, nella speranza di fargli esternare chissà quali sentimenti, era diventato estenuante e, sinceramente, sapeva che la situazione sarebbe potuta essere anche più snervante se Kirsten non fosse stata in grado di arginare il loro desiderio di psicoanalizzarlo. Non che lei non volesse sapere come stesse Ryan, lo voleva e tanto, ma era consapevole che parlarne non avrebbe cambiato le cose e quando lui si sarebbe sentito pronto, avrebbe esternato quello che sentiva, senza forzature.
Uscito dalla doccia, Ryan si avvolse in un asciugamano per andare alla ricerca di qualcosa da mettersi. Vista l'ora, rimase sorpreso di non trovare Seth ad aspettarlo seduto sulla poltroncina vicino alla porta della casetta in piscina. Starà ancora dormendo, pensò Ryan, infilandosi una felpa; prese lo zaino ed andò in cucina, dove Kirsten stava finendo di fare colazione.
« Buongiorno » disse lei, vedendo entrare il ragazzo. Vicino a lei una tazza di caffè fumante e il quotidiano ripiegato su se stesso. Ryan fece un cenno in segno di saluto e aggiunse « Sola? » Kirsten rispose con un rapido sì della testa e sorrise « Sandy è uscito presto per andare in spiaggia... Cosa ci troverà mai nell'alzarsi all'alba per stare in mezzo ai pesci... Non lo capirò mai. » Risero entrambi, mente Kirsten gli porgeva una tazza di caffè e un piatto di uova strapazzate con una ciambella imburrata. Ryan la ringraziò e dopo aver preso un avido sorso di caffè, chiese: « E Seth? Non l'ho visto stamattina. » La donna fece spallucce « Nemmeno io » aggiunse. Ryan assunse un'espressione stranita che la fece ridere. « Hai creato un mostro, ora non lamentartene » gli disse Kirsten.
« Io che c'entro? » Ryan rise.
« Io ho cresciuto un nerd asociale, tu lo hai trasformato in un adolescente » scherzò lei, agitando la tazza a mo' di brindisi. Ryan alzò le mani in segno di resa e finì di mangiare. Tolse di mezzo sia il proprio piatto che quello di Kirsten e recuperò lo zaino, pronto per andare a scuola. Nel frattempo Kirsten era rimasta a guardalo di sottecchi da dietro il giornale. Era davvero un bravo ragazzo e con tutto quello che gli era capitato sembrava quasi impossibile che potesse aver conservato un'anima così buona. Lei non era sicura che avrebbe saputo fare lo stesso. In fondo, quando cresci con un padre violento e una madre alcolizzata, nessuno ti biasimerebbe se ce l'avessi contro il mondo. Ryan, invece, no. Lui aveva imparato a stare in strada per sopravvivere, ma non era quello il suo posto. Aveva solo bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui come meritava, come tutti del resto. Solo che per qualche strano motivo la vita è la prima a fare figli e figliastri.
« Io vado » la voce di Ryan la riportò alla realtà. « Prendo la macchina o mi accompagni? »
Kirsten assottigliò gli occhi e lo guardò sorridendo, Ryan non capì e assunse un'espressione perplessa.
« Ho un'idea migliore » spiegò, allora, lei. « Prendi le chiavi. »
Ryan obbedì e mise in moto la macchina. « Dove andiamo? » chiese.
« A lavoro » rispose Kirsten, mettendosi la cintura.
Ryan continuava a non capire.
« Oggi iniziamo a preparare un progetto per un nuovo tipo di abitazione. Potrebbe servirmi una mano » si voltò a guardalo « Non è esattamente una gita al Luna Park, ma se ti interessa l'architettura potrebbe essere comunque divertente »
Ryan sorrise, mentre uscivano dal vialetto di casa « Non sono mai stato un grande amante dei Luna Park » disse.
« Nemmeno io, ma per carità, non dirlo a Sandy... Ne morirebbe. »
Risero entrambi.
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Sarai sempre mio figlio
Fanfiction[Missing moment ambientato dopo la S1EP3] Kirsten e Sandy non possono cancellare il passato di Ryan né possono fingere di averne fatto parte. Kirsten lo sa bene, ma questo non le ha impedito di affezionarsi a quel sedicenne con lo sguardo assente c...