Angelo Custode

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"RAGAZZA FERITA! RAGAZZA FERITA!"
mi fischiano le orecchie.
Cosa sta succedendo? Dove mi trovo?
Mi gira la testa in una maniera assurda, non capisco niente, sento delle urla ma non ascolto cosa dicono.
Ho un dolore forte al braccio non riesco a muoverlo.
Istintivamente guardo di fianco a me, mi giro e scoppio a piangere.
Non può essere vero.
Ditemi che è un incubo.
Cerco di scuoterlo con il braccio ancora funzionante
"Cesare ti prego! Ti prego svegliati!"
Mi sento prendere dalle spalle, urlo dal dolore.
In questo momento sto provando una sensazione difficile da spiegare, sento tutte le mie ossa che fanno rumori strani e il mio cuore ripensando a quel che ha visto pochi secondi prima si è rotto con esse.
Due signori mentre mi posano su una barella mi iniziano a riempire di domande, ma non riesco a capirli, mi si chiudono gli occhi, per quel poco che riesco, riconosco delle luci rosse e blu, mi portano, queste figure che non riesco ancora a mettere bene a fuoco,dentro un'ambulanza... suppongo... e all'improvviso vedo solo...
nero.
Mi risveglio in una stanza, i miei genitori abbracciati mi guardano con gli occhi lucidi.
"Elisa!" Mi urlano gioiosi "sei viva! Avevamo paura di perderti" mi dice mia madre e si avvicina a me piangendo mentre mio padre sorridendo corre a chiamare l'infermiere.
Ancora stordita domando che cosa fosse successo e il medico mi risponde " un incidente stradale, non si è ancora capito da cosa sia dovuto, ma la vostra macchina si è ribaltata per ben 3 volte. Il tuo ragazzo purtroppo non ce l'ha fatta... abbiamo fatto il possibile. È
già tanto se sei riuscita miracolosamente a sopravvivere tu.
Purtroppo però ti sei rotta il braccio e...
hai perso la gamba destra, siamo stati costretti ad amputartela."
Persino il medico si vede che ha il cuore spezzato per l'accaduto.
Non realizzo, con le poche forze che ho allungo la mano verso il basso e mi tocco lì dove ci sarebbe dovuta essere la mia gamba, ma non c'è niente. Non riesco a piangere, provo un senso di vuoto incolmabile, non tanto per la gamba, quanto per aver perso l'amore della mia vita. "Lasciatemi sola" chiedo con un filo di voce a tutti i presenti. Annuiscono ed escono  dalla stanza, appena chiudono la porta mi lascio andare in un pianto che non cessa più. Ripenso a quella notte, cercando di ricollegare e rivivere  i pochi ricordi che mi sono rimasti.

Sono circa le 10.00 di sera quando sento qualcuno suonare una chitarra davanti casa mia, sento che inizia a cantare la nostra canzone e capisco subito che è lui.
Mi affaccio alla finestra e piena di felicità gli sorrido e lo raggiungo.
Appena lo vedo gli salto addosso, mi ha fatto una sorpresa.
Mi porge un mazzo di rose "per la mia margherita più bella" prendo i fiori e lo bacio, gli do uno di quei baci veri, intensi, impossibili da descrivere con cui voglio dimostrargli tutto il mio amore.
Mi stacco da lui "sei proprio un pazzo!"
"Sono pazzo di te!" Mi risponde guardandomi dritto negli occhi e sentendo ancora il suo respiro mescolarsi con il mio.
Gli sorrido e lui ricambia.
"Ti voglio portare da una parte, questo posto lo amo quasi quanto te e mi sembra l'ora di mostrartelo" mi dice ed io annuisco, avviso i miei che sto per uscire ed entro nella macchina con lui.
Dopo una ventina di minuti arriviamo nel luogo di cui mi aveva parlato per l'intera andata, parcheggiamo e ci avviamo ad una collinetta vicino ad un fiume. "Sai ogni volta che voglio stare solo vengo qua, questo posto è bello sopratutto di notte, si vedono tutte le costellazioni, mi distendo sopra l'erba e penso, a tutto quello che mi passa per la testa, ma sopratutto a te e da quando mi sono innamorato di te ho capito che io solo non ci voglio più stare, voglio condividere con te la mia solitudine, perché ti amo e ti amerò fino alla fine dei miei giorni."
Mi viene quasi da piangere, mi avvicino a lui "sei la persona che amo di più. Non so come farei senza di te" lo bacio.
Ci sdraiamo a terra e mi appoggio sul suo petto, iniziamo a parlare, di tutto e di niente. Ma con lui sarebbe bello anche parlare della cosa più brutta o più inutile del mondo.
Si fanno circa le 2.00 dobbiamo tornare a casa.
Ci incamminiamo verso la macchina e lui mi tiene stretta col suo braccio intorno al mio collo.
"CAZZO" urla. Non capisco. "È ENTRATO QUALCUNO NELLA MACCHINA". Corriamo verso l'auto, avevano rotto un finestrino e rubato tutti i soldi.
"Porca troia" continua furioso  "queste teste di cazzo non hanno proprio niente da fare".
"Lascia stare Cesi" gli dico per calmarlo.
"Tolgo i vetri da dentro la macchina e torniamo a casa. Domani mattina poi andiamo a denunciare. Ora è inutile arrabbiarsi"
Mi guarda e il suo volto da essere di un rosso fuoco torna della sua carnagione naturale.
Annuisce e dopo aver pulito ci dirigiamo verso casa.
Le strade erano deserte, faceva quasi paura il silenzio che si sentiva.
Poco dopo esserci avviati sento Cesare dire a bassa voce "cazzo", ovviamente non faccio finta di niente "tutto bene amore?". Annuisce senza togliere gli occhi dalla strada. Noto che acceleriamo sempre di più
"ehi Cesi capisco che non c'è nessuno ma non devi fare il matto per strada" gli dico ridendo e lui mi sorride.
Solo che... non smette di andare veloce.
"Dai Cesare non è più divertente" si gira verso di me e mi guarda con gli occhi lucidi per poi rigirarsi verso la strada.
"CESARE CAZZO SMETTILA".
Inizia a parlare "Elisa sai che ti amo vero?"
"Certo ma ora che cosa c'entra?" Gli rispondo quasi infastidita
"E che ti amo più della mia stessa vita?"
"MA CHE C'ENTRA? FRENA PER FAVORE" gli rispondo innervosita
"FAMMI PARLARE" mi risponde con lo stesso tono che avevo usato prima, per poi continuare
"Io ti amo, ti ho amato e ti amerò per sempre. Ti ho mostrato il mio posto speciale e spero che un giorno diventerà anche il tuo, perché io con te condividerei il mondo se solo potessi.
Poi in realtà io odio la solitudine anche se spesso ne vado alla ricerca; per questo volevo condividere questo posto con te...
Ma adesso ci dovrò convivere con essa è spero che tu farai lo stesso"
"Ma cosa stai dicendo?.." gli rispondo con una voce tremolante e le lacrime agli occhi.
Ignora la mia domanda e continua
"Spero troverai qualcuno che amerai e che ti amerà almeno la metà di quanto ho fatto io. Ti meriti il meglio. Sei stata la cosa più bella che mi sia mai capitata e non sarò mai abbastanza grato di averti avuto nella mia vita, non so come avrei fatto senza di te;
Mi hai reso una persona migliore, accettando tutto di me, anche le cose che più odiavo sei riuscita a farmele amare...
Spero che occuperò per sempre almeno un piccolo spazio nel tuo cuore e sappi che tu occuperai tutto il mio fino alla fine"
Si crea silenzio intorno a noi ma dopo poco lo rispezza "cazzo, vorrei dirti tante di quelle cose per dimostrarti tutto il mio amore ma non mi viene niente da dirti se non ti amo.
Banale ma vero.
TI AMO, TI AMO E TI AMERÒ PER SEMPRE" dicendo queste ultime parole stacca le mani dal volante e mi prende velocemente tra le sue braccia stringendomi a sé.
Scoppiamo a piangere quasi contemporaneamente
"Ti amo anch'io, per sempre"
gli rispondo
e boom.
Il buio.
Non vedevo e non sentivo più niente.

Ora capisco.
Il "ladro" non aveva rubato solo i soldi, ma aveva anche manomesso i freni, per questo non frenava ma andava sempre più veloce.
Sapeva a cosa stavamo andando incontro e per amore, ha deciso di sacrificarsi proteggendomi con le sue braccia per quanto possibile.
Tutto questo per me, solo per me.
Come farò senza di lui?!

Qualche giorno dopo...
Uscita dall'ospedale costringo i miei genitori ad accompagnarmi nel posto speciale di Cesare o meglio il nostro.
Mi avvicino con le stampelle verso la riva del fiume, mi siedo e tra una lacrima e l'altra faccio trasportare nelle acque del fiume una margherita e una lettera con su scritto:

"Ti prometto che troverò qualcuno d'amare, ma sappi che nessuno mi colmerà mai il cuore come sei riuscito a fare tu.
Sei il dono più bello che potessi ricevere e mi dispiace che non sono mai riuscita a dimostrartelo a pieno.
Mi manchi e mi mancherai per sempre sei la mia dolce metà e ora anche il mio angelo custode.
Ti penserò sempre e ti amerò sempre per essere stato la persona più buona e vera che abbia mai conosciuto.
Addio
dalla tua margherita in un campo di rose
-Elisa"

|Angelo Custode| Cesare CantelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora