Capitolo sedici.

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Louis.

La stanza è così piccola e buia e piena di gente. Riesco a malapena a muovermi, ma non importa, tengo le mani sopra la testa mentre le luci lampeggiano a ritmo di musica. Sto ballando come un pazzo, i capelli sudati, le gambe che mi fanno male. E' una serata fantastica, sono sbalordito da quanto mi sto divertendo. Sono al settimo cielo.
Luke balla con me ed è bravissimo, ha il ritmo nel sangue e mi incoraggia ad aumentare il mio. Prima un gruppo di ragazzi si è radunato intorno a noi, cercando di ballare insieme, ma noi ci siamo girati l'uno verso l'altro, come se fossimo una coppia. Volevo scoraggiarli, e anche lui. Grazie a dio siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Abbiamo ballato insieme, sbattendo l'uno contro l'altro ogni tanto, perché lui è alticcio e anch'io, ma non per l'alcol. Per una volta nella vita, tutto sembra sulla strada giusta, sul mio cammino non ci sono ostacoli. E di nuovo mi sono trasformato in un cliché, ma stavolta è positivo. Niente mi fermerà. 

I ragazzi indietreggiando, formando un semicerchio attorno a me e a Luke, fischiando e urlando da veri pervertiti. Noi li incoraggiamo, agitando i fianchi, spingendo fuori il sedere. Non sono neanche vestito in modo troppo sexy: ho i jeans e una camicia a quadrettoni che ho comprato in saldo a Target, e l'ho lasciata un po' aperta. Carino ma semplice, credo, perché su chi voglio far colpo? Nei piani iniziali il mio ragazzo non doveva venire, e non è ancora arrivato.
Inizia un'altra canzone, stavolta lenta, e tutti sembrano dileguarsi all'improvviso. Luke e io ci lanciamo un'occhiata d'intesa e ci allontaniamo dalla pista dirigendoci verso il bar. Luke si fa spazio tra la folla e in qualche modo cattura l'attenzione del barista, ordinando per entrambi un bicchiere d'acqua fredda. Quando me lo passa lo ingollo d'un fiato, il freddo che mitiga la gola riarsa. Le luci si sono abbassate e in pista ci sono un paio di coppie; si muovono appena, abbracciandosi più che ballando. Harry mi manca, vedere quelle coppie mi fa venire voglia di ballare con lui. Ballo da oltre un'ora, avrebbe già dovuto essere qui. Dov'è finito? 

"Fra poco devo andare" dice Luke spostandosi i capelli umidi dalla fronte. "Il tuo ragazzo viene a prenderti o cosa?"
"Credevo di sì" mi guardo intorno ma non lo vedo. E' troppo buio qui dentro. 
"Uh" sorseggia dal bicchiere. "Non ti lascio di certo qui da solo ad aspettarlo. Posso riaccompagnarti a casa."
"Non devi.."
Luke mi interrompe. "Sono venuto a prenderti, posso benissimo riportarti. Non ti preoccupare."
"Ottimo, grazie" mi rifiuto di sentirmi deluso, e anche di scrivergli. Sa esattamente dove sono, e allora perché diavolo ci mette tanto? Forse ha ricevuto una chiamata da suo padre, e forse sta passando un periodo così brutto a causa del divorzio che sono un'egoista a chiedermi dove sia. Forse.. 
"Fammi finire l'acqua e poi andiamo" dice Luke, interrompendo i miei pensieri. Annuisco, appoggio il bicchiere vuoto su un tavolino, ignorando le ragazze che vi sono sedute attorno e mi lanciano un'occhiata maligna. Non mi interessa se sono stato maleducato: sono nervoso. Bisbigliano qualcosa tra di loro, probabilmente sperando di catturare la mia attenzione, ma io le ignoro. Non ho bisogno di cattiverie stasera. 
La canzone finisce e le luci si alzano illuminando la pista da ballo. Una delle canzoni più in voga del momento inizia a martellare e tutti si lanciano sulla pista, trascinando me e Luke nell'onda umana. "Ultimo ballo!" Mi urla, e io faccio sì con la testa. Le antipatiche mi ballano vicino, squadrando me e Luke da capo a piedi, e io gli volto le spalle, facendo del mio meglio per godermi la canzone. Ho i nervi a fior di pelle, però. Mi hanno rovinato l'umore e avrei dovuto insistere per andare via prima. Ma Luke è coinvolto dal ritmo, sorride e alza le mani senza degnarle di uno sguardo. Segui il suo esempio, e la musica inizia presto a fare il suo magico effetto, trasportandomi finché non sento soltanto il ritmo dei bassi e le parole. Sto per lasciarmi coinvolgere dal ritornello quando sento una delle ragazze che urla dietro di me. "No! Ma quello non è Harry Styles?" 

Volto la testa e lo vedo in piedi vicino l'ingresso. Strizza gli occhi percorrendo la stanza con lo sguardo, cercandomi, e mi vengono le farfalle nello stomaco. E' troppo carino con quella camicia bianca con solo tre bottoni, e le maniche rimboccate a rivelare gli avambracci forti e sexy. E i jeans attillati sulle cosce, che mi ricordano quanto sono muscolose. Ha un ciuffo di capelli negli occhi e sembra nervoso. Serro le labbra, perché vorrei sospirare come un ragazzino alla sua prima cotta. Il mio uomo è così perfetto che quasi non ci credo. Non mi ha ancora visto, però. 
Si fa spazio tra la folla irritato e io continuo a muovermi, l'attenzione per metà focalizzata sulle ragazze che smaniano per lui. "Non va mai da nessuna parte" dice qualcuno. "Dio, è così fantastico che a guardarlo mi fanno male gli occhi." Sono tentato di strappargli gli occhi dalle orbite, ma mi trattengo. Dopotutto, sono io quello che lo ha avuto fra le gambe oggi pomeriggio. Harry Styles è mio. 
"Oh mio dio! Sta guardando da questa parte" squittisce un'altra. Mi vede, e sento lo sfrigolio del calore del suo sguardo attraverso la stanza. Mi passo una mano fra i capelli e gli faccio un sorriso malizioso, sperando di non sembrare stupido. Mi sorride, ma non viene verso di me. Le ragazze stanno ancora parlando di lui, devono sapere che è mio. Subito. Quindi lo fisso, e lo desidero, però non mi avvicinerò. E' lui che deve venire da me. 
"Il tuo ragazzo è arrivato" mi grida Luke nell'orecchio. Annuisco senza smetter di fissarlo e continuo a tenere il ritmo. "Lo so!", rispondo. 
"Ti sta divorando con gli occhi" dice Luke prima di allontanarsi. Sento il calore divampare fra le gambe. Luke ha ragione, mi sta divorando con gli occhi. Incapace di resistere oltre, gli faccio cenno di avvicinarsi con il dito. 
"Guardate, viene da questa parte!" Dice una delle streghe mentre viene verso di me. E io lo aspetto senza fiato. E' più alto della media e si fa notare, o forse sono io che non noto nessun altro. La camicia si distende sui muscoli e adoro i suoi capelli lunghi. 

Dammi un'altra possibilità] Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora