Lettera dal passato

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Kirsten stava buttando giù un armadio adibito a sgabuzzino. Aveva iniziato a spostare scatoloni dalla mattina presto perché Sandy le aveva chiesto se potesse recuperare per lui una vecchia cartella di un caso che gli sarebbe servita il giorno successivo per una lezione di diritto privato. Dopo due ore di ricerca, ancora nulla... Aveva riesumato vecchi album di foto, progetti del Newport Group che nemmeno ricordava di aver fatto, ma di ciò che aveva chiesto Sandy neanche l'ombra. Chiaramente quella cartella non doveva essere lì, così Kirsten decise di spostare le ricerche in garage, dove certo la cosa si sarebbe complicata: non rimettevano in ordine quel posto da quando si erano trasferiti lì l'anno prima. Sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio, ma cosa non si fa per amore? pensò Kirsten mentre si ritrovava circondata da scatoloni impolverati. Si rigettò a capofitto nella ricerca di quei fogli, ma dopo quella che poteva essere la quarta o quinta scatola che apriva, si ritovò davanti a qualcosa che aveva completamente rimosso dalla memoria. Una piccola busta da lettera ingiallita. Erano ormai passati tre anni da quando l'aveva letta eppure non avrebbe avuto bisogno di rifarlo per ricordarsi cosa contenesse. Quella era la lettera che Caleb le aveva scritto poco prima di morire. Era stata l'unica volta in tutta la vita di entrambi in cui il padre le diceva di essere fiero di ciò che era diventata. Kirsten decise di riaprirla, con il cuore che minacciava di scapparle via dal petto. L'avrebbe riletta solo una volta per poi riporla per chissà quanti altri anni in quello scatolone dimenticato in garage. Voleva risentire nella propria testa la voce del padre, pensare che per qualche momento fosse ancora lì. Non aveva avuto nemmeno la possibilità di piangerlo quando Sandy le diede la notizia perché l'alcol le aveva tolto anche quello.
Caleb le mancava.
Kirsten avrebbe voluto che lui conoscesse la nipote, che avesse il tempo di innamorarsi di Ryan come avevano fatto lei e Sandy, ma non era stato possibile. Rileggendo la lettera si sentì come la prima volta: spaventata; ma stavolta non c'era Sandy a sorreggerla, avrebbe dovuto gestire la cosa da sola e questo la terrorizzava.
Con gli occhi ripercorse ogni riga, fermandosi poi nel punto in cui Caleb, per una volta, aveva deciso davvero di fare il padre. Le disse di smettere di scappare da qualsiasi problema la stesse logorando e di fermarsi e guardare quello che aveva. Hai due figli che ti amano e che non devono aspettare di leggere in una lettera che anche tu ami loro più di qualsiasi altra cosa al mondo. Su di te contano e tu hai l'immensa fortuna di poter contare su Sandy, che per te farebbe carte false.
Io ho commesso tanti errori nella mia vita e spesso sei stata tu a pagarne le conseguenze, e sono consapevole che non basterà tutto il tempo del mondo per chiederti scusa, ma nonostante tutto sei diventata una splendida donna. Sono orgoglioso di te dal primo momento in cui ti ho tenuta tra le braccia e mi rammarico solo di non avertelo detto abbastanza. Sei e resterai sempre la mia bambina, qualsiasi piega prenderà la tua vita. Ti voglio bene, Kiki, questo non scordarlo mai.
Kirsten dovette mordersi la mano per sopprimere i singhiozzi. Sapeva perché Caleb aveva voluto dirle quelle parole e lei avrebbe tanto voluto rispondergli che ce l'aveva fatta, che l'alcol non era più un problema per lei. Ne era uscita definitivamente e con Sandy erano andati avanti con la loro vita, avevano avuto una bambina e si erano trasferiti. Kirsten desiderava con tutta se stessa la possibilità di parlare ancora una volta con Caleb. Solo una. Per scusarsi di ciò che si erano urlati contro in un momento di rabbia, in quell'ultimo momento insieme. Ma non era possibile e in bocca restava solo l'amaro del ricordo.
Di una cosa, però, Kirsten era certa: il padre sapeva quanto lei lo amasse e sapeva anche che quel consiglio datole nella lettera, lei, prima o poi, sarebbe riuscita a seguirlo.
Kirsten chiuse quel foglio ora bagnato dalle lacrime e lo rimise nella busta. Restò lì, seduta sui cartoni impolverati, con quel pezzo di carta stretto tra le mani mente le lacrime le rigavano, rapide, il volto. Alzò gli occhi al cielo sopprimendo l'ennesimo singhiozzo.
Caleb le aveva insegnato ad essere forte, a non spezzarsi mai, proprio come era solito fare lui, ma Kirsten era inciampata andando in mille pezzi. Rimettersi insieme le era costata tanta fatica, ma ce l'aveva fatta grazie all'aiuto di tutta la sua famiglia
« Anche grazie a te » bisbigliò Kirsten, accennando un sorriso tra quelle lacrime amare, mentre stringeva al petto la lettera.

N.d.A.
Prompt preso dal gruppo We are out for prompt.

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