Il mondo di sotto

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Aurora si agitò tra le coperte, infastidita dal familiare e monotono suono della sveglia, che la invitava ad alzarsi.

Mosse la mano alla cieca nel buio della stanza, cercando di colpire il pulsante giusto per interrompere quella melodia ripetitiva.
Ci riuscì al terzo tentativo, e ritornò ad accovacciarsi nel letto, promettendosi che si sarebbe alzata nel giro di cinque minuti.

La luce blu soffusa della stanza, proveniente da lampade al neon installate agli angoli del pavimento, conciliava certamente il sonno, ma si sarebbe di lì a poco rafforzata, cambiando automaticamente l'impostazione di luminosità da "Notte" a "Mattina".
I tratti morbidi del viso della ragazza erano incorniciati dai riflessi blu di quelle lampade, che contrastavano con il colore bronzeo della sua pelle, e le accarezzavano i capelli corvini.

Riuscì finalmente a svegliarsi mezz'ora dopo, barcollando per raggiungere il bagno.
Dopo essersi lavata e vestita, andò a riscaldare un po' di latte sintetico, materializzato la sera prima dalla macchina di integrazione molecolare, e si sedette sul tavolo della cucina muovendo il cucchiaino con fare annoiato per far sciogliere lo zucchero nel bicchiere.
- Susan, accendi l'olovisione.-
Ordinò all'intelligenza artificiale dell'abitazione, che eseguì prontamente.
Uno schermo trasparente e immateriale comparve all'improvviso fluttuando sopra il tavolo, mostrando il mezzobusto di un giornalista intento a raccontare le notizie del giorno.

- ... delle Nazioni Unite James Growly, in conferenza video, ha invitato ieri i cittadini del settore Otto a prepararsi per un nuovo ciclo di attacchi esplorativi da parte degli Zexon, che sembrerebbero aver spostato la loro base operativa militare vicino ai confini nord del settore, per testare nuove armi a raggi Delta penetranti. Il presidente ha voluto rassicurare la cittadinanza sulle capacità di tenuta delle barriere, che non permetteranno, a detta del comitato strategico, nessuna penetrazione da parte degli Zexon. -

Come no...
Pensò Aurora alzando gli occhi al cielo.
Lo stesso comitato strategico che giurava sulla riuscita del piano Vega...

- Nel frattempo... - Continuò il giornalista passando alla notizia successiva - ... Le industrie belliche del settore Due, collocate all'interno dell'Etna, hanno convertito la loro produzione primaria dai reattori plasmatici alle macchine idroponiche, per far fronte al crollo delle risorse agroalimentari dovute alla distruzione della diga sotterranea di Malta da parte del Collettivo Zexon. -
Per fortuna la diga di Washington non è ancora stata colpita... Rifletté Aurora preoccupata, facendo cadere un po' di cereali nel latte.

Quella di Washington era una delle ultime dighe ancora in piedi che permettevano il flusso di acqua potabile all'interno dei corridoi sotterranei, distribuendola a tutti i loculi abitativi dei settori dal Quattro al Dodici.
Da quando gli Zexon avevano attaccato la Terra, i pochi sopravvissuti si erano dovuti nascondere sottoterra, costruendo in fretta e furia degli edifici autonomi completamente isolati dalla superficie.
I contatti tra i cittadini erano ancora possibili grazie alla rete Ultranet, ancora non scoperta dagli Zexon, e la popolazione umana era così riuscita a costruire macchinari nel sottosuolo necessari alla creazione dei beni primari per la sopravvivenza.
L'energia elettrica era ricavata dal calore terrestre tramite centrali geotermiche all'interno dei principali vulcani attivi. Venivano inoltre costruite armi nella speranza di potere un giorno arrivare al livello tecnologico necessario per poter combattere e respingere gli invasori interplanetari.
Ogni giorno l'Olovisione permetteva ai cittadini di conoscere la situazione, e gestire la propria vita di conseguenza.

Susan, preparami una tazza di caffè. - Aurora ordinò all'intelligenza artificiale della casa, interrompendo il flusso delle notizie.
- Subito! -
Una tazza di caffè bollente si materializzò in pochi secondi nella macchina di integrazione molecolare.

Il mondo di sotto (Work In Progress)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora