•Prima Parte•

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Un ricordo lontano lo accompagnava sempre prima di coricarsi sotto le calde lenzuola. Le immagini erano vivide all'interno della sua mente, come se quell'accaduto fosse proprio successo il giorno precedente. Izuku tremava al solo pensiero di poterlo rivivere nuovamente, ancora incapace di capire realmente le sue emozioni. Non sarebbe servito a nulla rimuginarci su, infondo era accaduto otto anni prima e da allora faticava a guardarlo bene in viso. Bakugo, o meglio Kacchan, per lui era sempre stato un enorme punto di domanda costante, la spina nel fianco che lo faceva vacillare...la sua eterna debolezza. Suo amico d'infanzia, o almeno, era ciò che aveva sempre creduto soltanto lui dato che l'irascibile ragazzo pareva trarre piacere nell'infastidirlo e urlargli contro. Ma quel giorno era mutato tutto, dopo il diploma era come se il loro strano rapporto fosse giunto ad un punto di blocco. 

Otto anni prima: Il giorno del Diploma

''Ragazzi, facciamoci una foto tutti insieme!''. Kirishima prese tra le mani la macchina fotografica che teneva appesa al collo, regalatagli dai suoi genitori appositamente per quel giorno. Gli ormai non più studenti della UA si avvicinarono sorridenti e, dopo le solite proteste da parte di Bakugo, riuscirono finalmente ad immortalare quel momento indimenticabile.

Consapevoli che le loro strade, da lì in poi, si sarebbero divise ma convinti che la loro amicizia li avrebbe sempre fatti ritrovare in qualsiasi momento e situazione. Erano stati tre anni intensi per Izuku e gli sarebbe mancato al cento per cento quel luogo dove aveva trascorso la maggior parte della sua adolescenza. 

''Midoriya, mi accompagni a casa?''. La voce di Uraraka lo scosse dai suoi numerosi pensieri. Dolcemente sorrise alla sua ragazza, prendendola per mano e intenzionato a trascorrere con lei quel pomeriggio. La loro storia era iniziata per puro caso, a dire la verità Izuku non si ricordava nemmeno il motivo per il quale si fosse innamorato di lei, ma nonostante quello si trovava bene in sua compagnia. Era simpatica, gentile e disponibile, a sua madre Inko piaceva da morire.

Il giorno in cui si misero insieme Kacchan, inspiegabilmente, non gli rivolse più la parola se non per insultarlo. 

Non sapeva bene come spiegarlo, ma per lui quel ragazzo rabbioso lo aveva sempre destabilizzato. Non c'era una parola o frase che trovasse adeguata per parlargli, nemmeno il suo sguardo riusciva ad osservare la sua figura per più di cinque secondi, scottato da essa come se fosse fuoco ardente. Per Izuku, Bakugo era irraggiungibile. Fu proprio in quell'istante, quando si stava per avviare verso casa insieme a Uraraka, che lo chiamò con la sua voce tuonante. 

''Deku!''. Pareva un sogno vedere il suo amico d'infanzia dietro lui, le mani strette in due saldi pugni lungo i fianchi e la fronte aggrottata. Una smorfia si formò ai lati delle sue labbra e quando i suoi occhi scarlatti si posarono sui suoi smeraldi, il suo cuore prese a battere velocemente. Non si era mai sentito in quello strano modo prima d'ora, ma sapeva bene che Bakugo era intenzionato a dirgli qualcosa...lo conosceva perfettamente, in fin dei conti. 

Al suo fianco, Kirishima e Kaminari posarono le loro mani sulle sue spalle tese. Entrambi, sussurrarono poi qualcosa alle sue orecchie che lo fece alterare più del dovuto ed Izuku non fece a meno di ridere a quella scena. 

''Vai pure avanti, ti raggiungo presto''. Avvisò Uraraka la quale, senza fare troppi commenti, sorrise, raggiungendo poi Tsuyu, Mina e Momo le quali stavano ridacchiando tra di loro sicuramente a causa di una delle squallide battute della ragazza tutta in rosa. 

Izuku percepì le gambe tremare quando si avviò vero Bakugo, lo sguardo determinato e la curiosità che presto lo assalì. Da tempo ormai non chiamava il suo nomignolo che gli aveva affibbiato quando erano ancora bambini, pareva di rivivere un sogno che si era concluso a metà. Cosa voleva dirgli di così tanto importante dopo la consegna dei diplomi?

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