Era una giornata come le altre ad Hogwarts, pioveva e faceva anche tanto freddo: era il 18 Dicembre e l'indomani ci sarebbero state le vacanze di Natale per tutti gli studenti. C'era chi tornava a casa, chi preferiva rimanere a godersi la magia di un Natale ad Hogwarts e chi faceva un po' e un po', ritornando a casa solo nei giorni festivi.
Harry Potter, o come tutti ormai lo conoscevano "colui che l'anno prima sconfisse Voldemort", si trovava nel suo dormitorio a pensare, benché non volesse farlo essendo, i suoi pensieri, piuttosto tristi e rivolti alle persone care che aveva perso. Pensava ai suoi genitori, a Sirius, a Remus e Tonks, a Cedric, a Dobby, alla stessa Edvige, a Moody, a Fred, a tutte le persone innocenti della guerra... pensò anche al professor Piton perché, nonostante l'avesse odiato per tuti i 7 anni, dopo aver scoperto la verità, non riuscì a non volerlo un pochino bene o a far sì che adesso non gli mancasse. Si accorse ben presto che nonostante stesse pensando a quelle cose, non aveva lacrime che solcavano le sue guance. Ormai, dopo troppo tempo a versarne, pensò di non averne più.
Non si accorse nemmeno dei suoi due migliori amici, Hermione e Ronald, che entrarono nella stanza per comunicargli che di lì a poco sarebbero partiti per la tana. Ebbene sì, Harry quell'anno, con sommo dispiacere di Molly e di tutta la famiglia Weasley, non se la sentì di ritornare per le vacanze; la morte di Fred era ancora troppo fresca nella sua mente e si sentiva maledettamente in colpa per l'accaduto, nonostante le rassicurazioni di tutti.
Si alzò dal suo letto rosso a baldacchino e insieme agli altri due scese le scale del dormitorio ritrovandosi nella sala comune, dove c'era anche Ginny ad aspettarlo. La situazione con lei era a dir poco imbarazzante e disagiante: una settimana prima, quando la ragazza aveva dichiarato i suoi sentimenti, Harry le aveva detto di vederla più come una sorella che come una possibile fidanzata. Lei l'aveva prese apparentemente bene, ma si vedeva lontano un miglio che ancora lo guardava in modo tutt'altro che fraterno.
Appena riuniti, tutte e quattro scesero fino al portone d'ingresso dove le carrozze con i Thestral avrebbero portato i tre ragazzi, e tutti coloro che sarebbero dovuti partire, alla stazione di King's Cross.
"Harry stammi bene e mi raccomando mangia che sei più sciupato del solito ultimamente" - disse Hermione con un luccichio negli occhi; sapeva quanto fosse difficile per Harry, ma si preoccupava tantissimo quando si trattava della salute del migliore amico.
"Tranquilla Herm, farò del mio meglio per riprendermi da tutto" - le rispose egli facendole l'occhiolino e rivolgendole un sorriso più che altro stanco ma sincero. Fu il turno di Ron a parlare: "ehi amico, sono sicuro che riusciremo tutti a passare questo momento, se penso al pollo che cucinerà mia madre per la cena della Vigilia, mi consolo di più" - disse ridacchiando e facendo scappare un sorriso a tutti. "Sono sicura che non sarà l'unica cosa buona a consolarti" - aggiunse Ginny, facendo un riferimento piuttosto pervertito, ma nessuno sembrò notarlo a parte Hermione che arrossì violentemente. Era dal bacio nella camera dei segreti che lei e Ron stavano insieme ufficialmente, con grande gioia e soddisfazione di Harry, il quale si era stancato di vederli così vicini ma mai fidanzati. Nonostante all'inizio pensò si sarebbe sentito escluso, così non fu e non poté che esserne felice e tranquillo, per quanto potesse farlo data la situazione.
Dopo leggere risate e un po' di chiacchere, rivolte soprattutto a prendere in giro Ron, i tre salutarono Harry ognuno con un caloroso abbraccio. "Visto che non avrai tanto da fare, approfittane per studiare in questi giorni. Quando torneremo vi farò perdere il cervello per quanto studieremo" - disse Hermione avvertendo prima Harry e poi Ron, preoccupata com'era che i suoi migliori amici non superassero gli esami di fine anno. "Si mamma, non vedo l'ora di aprire il libro di pozioni e studiarla fino ad innamorarmene" - disse Harry con un tono tanto sarcastico da far ridere Hermione mentre Ron alzava gli occhi al cielo, ridendo un po' anche lui, pensando a cosa lo aspettasse una volta tornato dalle vacanze. Ginny nel frattempo se ne stava un po' in disparte guardandosi intorno, notando ad un certo punto che gli studenti cominciavano ad entrare nelle carrozze. Avvisò gli altri e dopo aver salutato per l'ultima volta Harry, si incamminarono verso le carrozze salendoci e allontanandosi definitivamente.