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Lo sguardo assente era accompagnato da un frastuono ovattato di ruote sull'asfalto e passi veloci di passanti; tutto intorno era nulla, quasi silenzio, ma la guerra in testa era la rogna.

Com'è possibile che un uomo dai capelli palesemente di merda abbia mai potuto sgomentare l'animo del re ?!
Possibile mai che son bastate due lacrime amare versate nel momento sbagliato ad aver fatto capire ad un burbero attaccabrighe che aveva sbagliato tutto nella vita?

Amicizie.
Lavoro.
Famiglia.
Amore.

Esatto! Perché per egli l'amore non era la famiglia.
O almeno, la sua famiglia.
Due mocciosetti per casa, per di più non suoi, e una donna che di buono fa solo i pasti, non erano considerati da lui tanto importanti come quello che si ostentava non chiamare migliore amico.

Ma perché diamine non la smetteva di essere patetico? Perché non la piantava di raggirare ciò che era, mentire su tutto, persino sulle sue stesse emozioni?

Purtroppo però, quando finalmente era giunto a una conclusione, quando ebbe trovato la luce, arrivó a casa.

"Tesoro! " esordì Atsuko.
Come al solito, neanche un cenno di educazione, non un saluto, non un abbraccio.

"Mi sei mancato, com'è andato il viaggio?"

Cazzo se era irritante

"Mi hai portato qualcosina? Un souvenir? Dai! Almeno qualcosa ai ragazzi!"

Chiudi quella bocca

Andò in cucina e si sedette scomposto, servendosi poi della cena ormai freddata. Lanciò un'occhiata alla valigia e fece cenno alla moglie di aprirla, intendendo che ci fosse qualcosa all'interno.

Che ironia.

Quella maledetta valigia era rimasta intatta, ma due oggettini vi erano stati posti all'interno prima del ritorno verso casa.

Ahh, Eijirou.
Premuroso persino con i figliastri del tuo adorato amante!

Ebbene aveva accuratamente comprato, incartato e tributato questi due giocattolini, citando testuali parole : "Così sarà più credibile, spero che almeno loro ne restino contenti"

Scosse la testa per eliminare quei ricordi così dolorosi.
"Oh amore, sono stupendi! Bambini, venite a vedere cosa vi ha preso Katsuki!" Urló la donna entusiasta per poi avvicinarsi al marito ancora col sorriso stampato in faccia. Gli schioccó un bacio sulla guancia e gli accarezzó la schiena, ricevendo di rimando un grugnito.

Arrivata poi l'ora tarda, i due coniugi si coricarono nel letto, o almeno Bakugo cercava di ignorare le continue avance della moglie, mentre la poveraccia s'era persino agghindata per l'amato.

"Amore..~" sospirò accarezzandolo.
"Ho bisogno di te piccolo mio, è da mesi che non mi tocchi" continuò facendo il finto broncio.

Delicate erano le sue mani, prive di calli, morbide e piccole.

Cavolo, non erano per nulla paragonabili a quelle di Eijirou; ruvide e reduci di duri allenamenti. Poteva però sentirle ancora scivolare legiadre sul suo collo e imprimere forza sui trapezi, così da ridurre quella costante staticità del suo corpo e accompagnarlo ad un brivido di piacere.

Erano massicce, soprattutto quando le falangi scavavano i suoi dorsali, massaggiando poi le scapole.

Katsuki chiuse gli occhi, per la prima volta senza tentare di fugare quei ricordi ancora così vividi, ma anzi li accettò. Ma perchè adesso? Perchè proprio ora che l'amore della tua vita t'è sfuggito per sempre?

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