-sono incinta- gli dissi mentre passeggiava per la cucina, voltò la testa verso di me e mi guardò come se fossi un'alieno
-non è possibile- Erick teneva lo sguardo fisso su di me mentre pronunciava quella frase in un sussurro
-ho fatto il test la settimana scorsa ed è positivo, stavo aspettando il momento giusto per dirtelo- mi avvicinai a lui e gli poggiai le mani sul viso per dargli sicurezza; quando in realtà sarei io ad averne bisogno.
-Marika, non so che dire- la sua faccia non sembrava felice eppure speravo tanto che la sua reazione fosse differente.
-pensavo che fossi contento di questa cosa, insomma volevamo programmare il nostro futuro da molto- dissi con aria veramente dispiaciuto-perché non sei felice?-
-io non mi aspettavo di iniziare la nostra vita come famiglia così presto intendo dire che tra tre mesi finiamo l'università e già avremo un bambino- disse questa frase in tono quasi amaro come se mi stesse chiedendo implicitamente di non tenere il futuro bebè
-non lo vuoi?- gli domandai per vedere se i miei dubbi fossero veri
-non lo so Mari, stiamo insieme da quattro anni e potrebbe sembrare tanto ma non mi sento pronto- sentire quelle parole mi ruppero dentro lentamente
-io lo voglio- gli risposi in fretta prima di iniziare a lacrimare.
Provò ad avvicinarsi a me e disse qualcosa sulle possibilità che abbiamo come l'aborto ad esempio
-le possibilità che ABBIAMO?!- iniziai a urlare presa dalla rabbia
-io non voglio abortire abbiamo sempre parlato di quanto fossimo felici nel formare una famiglia e te ne esci con tutto ciò, questo non è un inconveniente come il tuo tradimento- misi tra virgolette la parola inconveniente perché è proprio quella che ha usato lui dopo che mi disse di avermi tradita
-questo non è come l'errore che hai commesso tu e non ti permettere di pensarlo- smisi di urlare e presi la mia borsa posata sul tavolo al centro della cucina poi mi incamminai verso la porta, mi voltai indietro per vedere se si stesse avvicinando ma lui era in piedi davanti al lavandino che guardava per terra, allora uscii ancora con la faccia piena di lacrime.
Non volevo tornare a casa perché li ci sarebbe stata la mia famiglia alla quale non avevo detto ancora nulla e mi avrebbero fatto domande vedendomi tornare in questo stato così salii in macchina e mi diressi verso il dormitorio dell'università dove era facoltativo il soggiorno.
Guidando ripensai alla discussione tra me e Erick, ho visto i suoi occhi neri completamente vuoti e impauriti dopo che gli ho detto della mia attesa; ripensaii a tutti i bei momenti passati insieme ma anche a tutte le cose brutte che sono successe. Non vedevo l'ora di parlarne con Eleonor, sentire l'opinione della ragazza che mi è sempre rimasta accanto e l'unica che sapesse della mia gravidanza. Travolta dai pensieri lasciai cadere qualche lacrima e asciugai i miei occhi con la mano, una macchina mi venne addosso dopo che non avevo visto il semaforo rosso e poi buio. Un gesto così piccolo mi fece andare incontro al momento più brutto della mia vita.
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PRIMA DI TUTTO
ChickLitMarika in tutta la sua semplicità andrà incontro a un futuro turbolento, ricco di imprevisti che cambieranno la sua vita. Nuovi incontri e persone con la quale ha un passato difficile la aiuteranno a capire che deve contare solo su se stessa e maga...