Pagina 2

128 3 0
                                    

Quella notte, Claire non riuscì a chiudere occhio. Continuava a pensare al contenuto della pagina e a chi avesse potuto scriverla. All'apparenza, poteva sembrare il diario della mamma da piccola, ma la calligrafia non le ricordava affatto quella di Victoria. Forse era cambiata nel tempo. O forse apparteneva a qualche altro suo parente, ma allora perché in quello stesso scatolone c'erano anche le foto della signora Gomez da giovane? E soprattutto, perché c'era una sola pagina, nascosta in un microscopio?

Claire si rigirò nelle coperte tutta la notte, aspettando che arrivasse l'alba. La sveglia sarebbe suonata alle 6.30, per permetterle di prepararsi ed affrontare il secondo giorno di scuola, ma la ragazza decise di alzarsi e andare a fare colazione già verso le 6. Si mise le ciabatte, lasciate ai piedi del letto, e uscì dalla porta. Imboccò il corridoio di destra e si avviò giù per le scale, verso la cucina. Al quinto gradino si fermò di colpo.

« Non lo so, David, non lo so cos'altro possiamo fare. »

Riconobbe subito la voce della madre. Che ci faceva già in piedi a quell'ora?

« Sarà meglio non farlo arrabbiare. Dobbiamo tenercelo buono fino a che non capiremo come procedere. Ma dobbiamo stare attenti, al primo passo falso potrebbe scoppiare il caos. » rispose preoccupato il signor Morris.

Claire riusciva a vedere le ombre dei genitori proiettate sul muro. Distingueva perfettamente le due sagome: una con una folta chioma di capelli, che lei sapeva benissimo essere di una sfumatura particolare tra il rosso e il castano; l'altra alta e ben piazzata, con un piccolo ciuffo sulla testa che si vedeva a malapena. Entrambe le figure continuavano a muoversi, agitate.

« E se gli dessimo qualche soldo? Possiamo rinunciare a quei lavori che volevamo fare in casa, alle prossime vacanze; qualsiasi cosa pur di non vivere nella paura. » propose la mamma di Claire. Quelle parole strozzate le uscivano dalla bocca quasi come nel mezzo di un crollo emotivo.
« Tesoro, sai quanto vengono pagati gli insegnanti... E il mio lavoro non va molto bene ultimamente: non mi affidano un caso da settimane. E sai com'è fatto quell'uomo, è uno strozzino. » rispose prontamente David. La sua voce era molto più calma rispetto a quella della moglie. Era molto bravo a far sentire la signora Morris protetta.

Claire non riusciva a capire. Avrebbe voluto continuare ad ascoltare ancora, ma aveva paura che di lì a poco l'avrebbero scoperta. Per non far capire ai genitori di aver ascoltato tutto, emise due colpi di tosse e continuò a scendere le scale, fino ad entrare in cucina. Sentendola arrivare, la madre si asciugò velocemente gli occhi lucidi.

« Ehi, Claire, tesoro, che ci fai già in piedi? » le chiese dolcemente.

La ragazza pensò un secondo a cosa rispondere.

« Ho fatto un incubo. Mi sono svegliata di colpo e, dato l'orario, sono scesa. Voi che ci fate qui, invece? » disse Claire cercando di far uscire la voce più impaurita che riusciva ad emettere per rendere quella storia credibile.

Ora toccava ai genitori mentire.

« Ci siamo alzati prima per non rischiare di far tardi al lavoro, essendo il secondo giorno anche per noi. »

La ragazza ebbe la conferma che le stavano nascondendo qualcosa, ma era troppo stanca per indagare in quel momento. Si sedettero a fare colazione: i soliti biscotti al cioccolato che Claire adorava, con del latte.
Verso le 7.00 si svegliò anche Ethan, che era solito alzarsi mezz'ora dopo la sorella, perché impiegava meno tempo a prepararsi. Una volta pronti, Claire prese il microscopio e uscirono insieme per andare a scuola.

Durante il tragitto, ripresero la discussione interrotta il giorno prima.

« Ethan, ma che ti succede? Non ti riconosco più. Non è da te fare certe cose. » iniziò la sorella con tono severo.
« Anch'io ho il diritto di fare delle esperienze, Claire, e non sta a te giudicarle! » rispose Ethan innervosito.
« E queste le chiami esperienze? Quelle cose ti rovinano la vita! Ieri ho notato che tu e Chris siete diventati amici, dovresti passare più tempo con lui. Lo conosco da sempre e so che è un bravo ragazzo. »
« Adesso ti sei messa anche a spiarmi? »
« No, ero a mensa e vi ho visti e... »

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 09, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

DiaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora