Capitolo 1

29 3 1
                                    

<Stai sempre al computer, non mi aiuti mai qui a casa.>mi disse mia madre. Non si può stare tre secondi al computer che subito mi rimprovera. Non ho nulla contro mia madre ma esagera sempre. Chiusi il portatile, mi alzai dal divano e poggiai il computer. Raggiunsi mia madre in bagno dove teniamo la lavatrice. < Allora devi prendermi tutti i panni bianchi e darli a me.>mi disse. Aprii il cestino dove mettiamo sempre i panni da lavare e mi misi a cercare i primi panni bianchi. La maggior parte erano tutti neri e tutti di mio padre. Trovai per primo un paio di calzini, probabilmente di mio fratello visto che erano piccoli, e li passai a mia madre.< Vado un attimo a prendere le lenzuola. Torno subito, tu continua.> disse. La feci passare per farla uscire. Mentre continuavo a cercare pensavo alla mia migliore amica Lisa. Siamo migliori amiche da quando gattonavamo in poche parole. La conosco troppo bene, ogni minimo dettaglio della sua vita e famiglia e lei viceversa. Non posso ancora crederci che andrò a Londra con lei. Resteremo lì per un po' di tempo per approfondire la lingua. Nulla che c'entri la scuola, abbiamo scelto noi di partire. Alloggeremo e lavoreremo dal cugino che ha aperto un bellissimo hotel a cinque stelle nel centro della città due anni fa. Qualcosa di incredibile. Andavo sempre su internet per rivedere le varie fotografie sul sito dell'hotel nelle sue varie parti: sala centrale, la reception, le camere,  sala da pranzo e inaspettatamente c'è anche una sala da ballo bellissima, tipo quelle nelle reggie delle regine e re con ornamenti in oro , fantastichi dipinti, finistre enormi e il solito gigantesco lampadario di cristalli. Solo che Lisa mi ha detto che l'hanno aperta poche volte, nel caso organizzassero qualche festa elegante. Mia madre tornò travolta dalle lenzuola che portava. < Aspetta che ti aiuto.> Mi alzai ed le andai incontro per prenderne una buona parte per alleggerirle il peso. Le misi dentro la lavatrice e poi toccò a lei. < Hai finito tu?> mi chiese. < Si ho finito. Puoi chiudere.> dissi. Mi si mise davanti, chiuse lo sportello della lavatrice, iniziò a premere vari tasti, girò la rotellina e cominciò il lavaggio. Tutto okay.

Andai in camera mia, tanto per far qualcosa. Appena mi sdraiai sul letto sentii la suoneria del mio telefono. Mi alzai per andarlo a prende per rispondere. Alzai lo schermo per vedere chi era. Era... Leonardo? Perché mi stava chiamando? Risposi.<Pronto.> dissi. <Ehy, come va?> < Tutto okay tu?> < Anche io. Senti, sei libera stasera? Andiamo io Mirko, Cristian, Gabriele e Simone a mangiare una pizza. Vuoi venire?> Bah, solo maschi? Speravo invitasse anche Lisa. < Certo, perché no. A che ora e dove?> risposi io. < Allora andiamo allo Sgabello. Quindi penso che per le otto ti fai trovare là? > mi chiese. Non mi ci vuole niente ad arrivare. < Certo, per me va bene. Ci vediamo dopo allora.> <Okay, ciao.> <Ciao.>attaccai. Leonardo è il mio migliore amico. Lo conosco dalla terza media. Se proprio devo essere sincera, mi sono innamorata di lui per un annetto. Quando è iniziato il liceo l'ho "dimenticato" e fatto nuove conoscenze. Ma rimarrà sempre il mio unico migliore amico. Era fidanzato anche con Lisa, circa una settimana fa... Però a Lisa piace ancora tanto e farò di tutto per farla stare bene e cercare anche di farli tornare insieme. Beh erano le sei e dovevo prepararmi per danza. Sì, faccio danza. Specificamente quella classica. Da quando ho iniziato le elementari ho amato danzare. Però credo che lascerò. Con il fatto di Londra perderò molte lezioni e l'allenamento e se cambiassi idea sul fatto di trasferirmi lì, sarebbe un casino. Mi è difficile lasciare quella scuola, ci sono troppo affezionata. Presi le cose da mettere in borsone e le cose da mettere. Per primo mi misi le calze e poi il body almeno ero preparata. Misi le punte e il resto nel borsone e scesi di sotto nel salone a chiedere se mia madre poteva accompagnarmi. dissi affacciandomi alla porta del salone. Mia madre mi guardò distrutta e io gli feci un ampio sorriso. < È ora che ti fai una macchina amore mio. Dai andiamo.> disse alzandosi goffamente dal divano. Ci avviammo verso la macchina che si trovava nel garage. Mi misi sui sedili posteriori per sdraiarmici sopra. Intanto mia madre accese la macchina e partimmo.

Il viaggio fu più breve di quanto immaginassi. Davvero. < Ciao mamma ci vediamo dopo. Torno con Sharon.> le diedi un bacio e corsi verso il portone per poi entrare.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 18, 2014 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

OopsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora