Parte 1

19 0 0
                                    

*Bzz bzz*
Mi fiondo a controllare il telefono. Oh, finalmente si è degnato di mandarmi un messaggio... Era ora! Forse avrà sentito tutti gli insulti mentali che gli ho mandato, povero. Ma che sto dicendo! Povero un corno! Mi lascia sempre appesa ad un filo, non ho mai sue notizie se non 5 minuti prima dell'orario stabilito per l'appuntamento. Ora bando alle ciance, vediamo che ha scritto il simpaticone.  - Ecco, come pensavo:
"Scusa amore, sono stanco...stasera non passo a prenderti, sarà per la prossima volta!".
Cioè … mi spiegate come sia possibile che tutte le volte in cui mi faccio figa per lui (si può dire figa pubblicamente? Vabeh, lo dico lo stesso) decida di paccarmi all'ultimo secondo?
Salgo le scale incazzata, vado in bagno, mi strucco. Torno in camera, mi metto il pigiama e mi siedo sul letto a gambe incrociate, come al solito inizio a piangere. Questa situazione va avanti da mesi e io non la sopporto più, è sempre la stessa tiritera: decidiamo di vederci, lui mi conferma e poi trova sempre una fottutissima scusa per non venire da me. Insomma, stiamo insieme da oltre un anno! Cos'ho che non va?
Comunque, in tutto questo delirio mi sono dimenticata di presentarmi, perdonate la maleducazione.
Sono Camilla, ho 20 anni e la mia vita amorosa fa schifo. Ma questo lo avevate già capito, no? Torniamo alle cose serie… vivo in un paesino alle porte di Milano insieme alla mia famiglia e sto per iniziare il secondo anno di Lingue Straniere all' Università Statale. Una ragazza normale con una vita normale, almeno credo.
Dopo essermi asciugata gli occhi e il naso con la manica del pigiama mi ricompongo. Domani è un giorno importante, è il primo giorno di lezioni! Evviva! È sempre bello iniziare un nuovo anno e quest'anno ho la percezione che sarà ancora più speciale. Spero vivamente di fare nuove amicizie e di restare in pari con lo studio ma tanto lo dico sempre e non lo faccio mai, chiamatemi queen procrastination!

6.30 del mattino. Suona la maledettissima sveglia. Che palle, di già! Mi alzo in fretta e furia per trovare un outfit carino da poter indossare oggi. Opto per un jeans chiaro ed una camicetta a fiori, il tempo fuori è ancora bello e sicuramente oggi farà abbastanza caldo.  Altre due ore per fare uscire un eyeliner perlomeno decente e simile da entrambe le parti e sono pronta. Pronta si, ma l'ansia inizia a farsi sentire.
Arrivo in università dopo circa una quarantina di minuti, all'entrata mi aspettano le mie due amiche: Alessia ed Elisa. Le saluto abbracciandole, mi erano mancate!
Entriamo dentro l'edificio e mi viene in mente solo in quel momento di non avere la minima idea di che lezioni avrei dovuto seguire. Camilla sei sempre la solita! Corro verso un tabellone e in fretta e furia copio su un foglio le aule in cui dovrei andare per seguire inglese, spagnolo, tedesco e russo. Lo so, sono pazza a studiare il russo ma oggi è il mio primo giorno in realtà e sono super emozionata! Non vedo l'ora di imparare una nuova lingua.
Saluto le mie amiche e mi dirigo verso la classe. Si trova al primo piano ma non so davvero quale sia. Incontro una ragazza nel corridoio, forse è meglio chiedere indicazioni. "Ehi scusa!"
Lei si gira, e mi guarda come per dire "ma ce l'hai con me?". Si, gioia, vedi qualcun altro qui?
"Scusami sai per caso quale è l'aula T13?",
"Dovrebbe essere questa qui, hai russo anche tu?".
Annuisco e mi accorgo solo dopo del cartello microscopico sulla porta con il numero. Lei mi guarda e mi dice: "Se ti va possiamo sederci vicine!".
Beh, la sua proposta casca a fagiolo: almeno non sono costretta a stare sola!
Si presenta, il suo nome è Beatrice. È bassina, con i capelli scuri lunghi fino al sedere e gli occhiali rotondi. Sembra un po' un topolino da biblioteca e ha l'aria di essere molto timida. Indossa un paio di jeans scuri e una felpa grigia, nessuna traccia di makeup sul viso. Mi dice che lei è al primo anno ed è il suo primissimo giorno di università. Insomma, non conosce nessuno qui dentro. Mi offro di farle compagnia per questa lezione, visto che i nostri orari per le altre sarebbero stati completamente diversi.
Inizia l'ora: la docente, madrelingua, comincia a parlare in russo e noto un'ondata di panico che travolge tutta la classe. Ma che sta succedendo? Non capiamo niente qua! Alla fine la prof inizia a parlare in italiano e tiriamo un sospiro di sollievo... fiù, stavo già impazzendo! Alla fine della lezione la ragazza seduta dietro di me mi chiede di darle il numero di telefono per potermi aggiungere al gruppo Whatsapp con tutti gli studenti. Glielo scrivo, prendo le mie cose ed esco dall'aula rispondendo al messaggio di Elisa che dice - "Ci vediamo alle macchinette del caffè".
Arrivo giù e... Porca miseria mi sono dimenticata di Beatrice! Non l'ho nemmeno salutata! Corro di nuovo su, arrivo davanti all'aula ma lei non c'è. Che figuraccia, avrà pensato che io sia una vera stronza.
Torno dalle mie amiche e racconto della lezione appena trascorsa e ci facciamo due risate dato che anche loro avevano appena partecipato ad una lezione di conversazione inglese molto disagio.
La giornata sembra volare e appena finisce l'ultima ora mi sento distrutta e non vedo l'ora di tornare a casa. Controllo il telefono un'ultima volta ma nessun segno di vita da parte del mio fidanzato. Come al solito non si smentisce mai! In ogni caso mi sono imposta di non fare la sottona e scrivergli ogni due secondi, se mi vuole cercare lo farà lui, anche se andando avanti così mi scriverà nel 2030.
Corro a prendere la metro e dopo l'ennesimo viaggio della speranza schiacciata nei vagoni tra i pendolari che escono dall'ufficio arrivo a casa.
Dopo aver cenato decido di fare un po' di pratica per l'alfabeto cirillico, è davvero molto difficile ma come tutte le cose più ti eserciti e più risulterà semplice successivamente. Controllo il telefono ogni due minuti, ormai è un'ossessione. Nel frattempo, sul gruppo di russo si sta scatenando una guerra a colpi di meme e frasi che prendono in giro la docente, rispondo ad alcuni con una risata e poso il telefono. Lo riprendo qualche secondo più tardi con un'idea in mente: quella di fare un po' di soldi! Dato che nel gruppo sono presenti studenti del primo anno, potrei provare a vendere loro alcuni libri che ho dall'anno scorso che non mi servono più. Scrivo quindi una lista con quelli che ancora ho in casa, dicendo loro che se ne avessero avuto bisogno avrebbero potuto contattarmi senza problemi.
In tempo zero il primo messaggio: "Ciao Camilla, hai ancora il libro di diritto?". Cerco di capire di chi sia il messaggio, ma il nickname della persona risulta essere "Rainbowunicorn". Rido pensando al fatto che anche nel mio ci sono unicorni e arcobaleni.  Rispondo dicendo che lo avevo e chiedo alla persona dell'altra parte dello schermo di palesarsi. Alla risposta quasi cado dalla sedia: è Beatrice! Le scrivo subito chiedendole scusa per essere fuggita, inventando un'emergenza bagno. Che falsa che sono, sembro quasi il mio ragazzo! Lei mi risponde di non preoccuparmi, che ha fatto amicizia con altre persone che frequentano i suoi stessi corsi ed è andata a lezione con loro, anzi, mi ringrazia per esserle stata vicina durante la prima ora.

(Se vi piace la storia commentate mi raccomando! Andrò avanti con la pubblicazione settimana prossima💘)

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 07, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Mi rispecchio in te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora