Un bizzarro incontro

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Il ticchettio dell'orologio segnava le 4 del mattino, come mio solito me ne stavo chiuso nella mia cameretta, seduto davanti al pc. In quel momento ero occupato a guardare la maratona morente di Dario Moccia, quando all'improvviso la lampada alla mia destra, che di solito rimanevo accesa per sentirmi meno solo, si spense. Di impulso provai a riaccenderla, ma qualcosa nell'oscurità afferrò il mio polso. Purtroppo non riuscivo ad identificare chi e cosa mi stesse stringendo. Dopo svariati secondi che sembravano minuti, dal buio scorsi una sagoma familiare, si avvicinava sempre di più, fino a quando la fioca luce del monitor non illuminò il suo volto, ed era lui, l'avrei riconosciuto ovunque, era il Dariòn!

''Ma cosa ci fai qui, dovresti essere in maratona!'' esclamai.

''Zittooo zitto'' rispose Dario.

La luce si riaccese, e potetti finalmente vedere con i miei occhi Dario in tutta la sua bellezza. Neanche il tempo di calcolare i centimetri che lo distanziavano dall'andare a sbattere contro il soffitto, che si calò i pantaloni. Ovviamente, non indossava le mutande e con un gesto sinuoso portò la sua mano destra dietro di lui, mi domandai dove la stesse ficcando dato che le sue braghe erano sul pavimento, ma dopo poco la mano riaffiorò, puntandomi contro una pistola:

''Bocca, culo, sai già la terza opzione'' disse Dario con un tono pacato.

''Ma Dario, tutto questo non è canonico! Non siamo in un parcheggio!'' urlai perplesso.

''Ne sei sicuro?'' Disse Dario con tono malizioso.

La luce si spense di nuovo e quando si riaccese ci ritrovammo in un parcheggio che sembrava appartenere ad una metropoli. Il cielo era nero, le uniche luci provenivano da dei negozi con delle insegne accattivanti. Vi erano svariate macchine nel parcheggio e da lontano si poteva scorgere anche un personaggio di Persona 5 pronto a sbloccarti una quest.

''Fallo'' Disse una voce. Mi girai, e notai che dietro di me era rimasta la mia scrivania con il computer, e che dal monitor si poteva intravedere Rob Mcquack, da solo in maratona, che mi fissava dritto negli occhi:

''Fallo'' Disse di nuovo.

Cominciai ad usare la logica, non potevo scegliere l'opzione bocca, sarebbe stato un suicidio! Rimase soltanto un opzione...

''Bene Dario, scelgo culo'' dissi in modo serioso.

Mi girai e non appena Dario depositò il suo biacco dentro di me... svenni. Al mio risveglio, mi ritrovai su un freddo pavimento di una stanza parecchio disordinata, vi era un forte odore di sigaretta che impregnava ogni singolo metro cubo di quella stanza.

''Oh no, questa è la tana del Masella! Devo assolutamente scappare!'' dissi sottovoce tra me e me.

Mi alzai con fatica, barcollavo e avevo il culo che faceva male. Mi guardai un po' in torno, e scorsi una figura femminile... era Manu:

''Ehi, sai per caso qual è la via d'uscita?'' gli chiesi gentilmente.

''Non esiste una via d'uscita'' mi rispose freddamente ''Però se vuoi ci sono delle crepes senza lattosio sulla scrivania'' aggiunse.

Mi voltai verso la scrivania, ed effettivamente oltre a del caffè versato e qualche mozzicone di sigaretta, vi erano anche delle crepes. D'istinto mi venne la voglia di ripulire tutto quel disordine, ma per farlo avevo bisogno di uno straccio, il quale potevo reperirlo nella porta di fianco alla scrivania. Ma una volta aperta, venni inondato da un odore di Giappone, dentro quella porta, non vi era un bagno, ma bensì una stanza piena di manga. Senza pensarci due vole, mi incamminai, e appena varcata la porta, quest'ultima si chiuse di colpo dietro di me. Non potevo più riaprirla. Cercai di esaminare la situazione, vidi una scrivania con sopra una reflex pelosa, avvicinandomi capii che quel abominio era il famoso gatto morto che solitamente si monta sulle fotocamere. Decisi dunque di controllare meglio. Non vi era nulla di strano, tranne una cosa, un pelo, ma non un pelo qualsiasi, un pelo di baffo! Ma certo, questa stanza appartiene a Mangaka, però anche qui sembra non esserci una via d'uscita. ''bosoork'' sentii come un bisbiglio provenire dalla libreria, mi avvicinai e di nuovo: ''bosoork'' questa volta il suono era un po' più forte e poi: ''BOSOORK!'' trovato! Il suono proveniva dall'omonimo manga Berserk, posai le mani su quest'ultimo e d'istinto lo strappai. Dinanzi a me la libreria di Mangaka aveva preso un altro aspetto, era disordinata e potevi trovarci di tutto, guardandomi meglio intorno, non era neanche più la stessa stanza. Il mio sguardo si posò su un gatto di stoffa, e quel gatto era Garfield.

''Fantastico, adesso mi ritrovo nella stanza di Caverna'' dissi con un tono sarcastico.

''E che vorresti dire?'' rispose una voce familiare.

Mi voltai e dinanzi a me vi era il possente Caverna di Platone a braccia conserte:

''Sembri perso giovanotto, lascia che ti dia una mano'' disse Caverna con un tono paterno, ''Sai, sopravvivere nella lore di questi tempi è diventato un po' difficile'' aggiunse.

''Sopravvivere nella lore? Cosa intendi dire? Aspetta... io sono nella lore? Ma non sono mai comparso in live!'' dissi perplesso.

''Non sei mai comparso? Sicuro? Questo è strano, non ricordi nulla?'' mi chiese Caverna.

''Hmm... una volta Dario guardò un mio post su reddit mentre era in live e disse che era da normie'' risposi.

''Cosa? Così poco!? Ma allora è ovvio che tu sia debole!'' esclamò Caverna, ''Tieni!'' aggiunse porgendomi un fumetto.

''Ma è il tuo fumetto?'' chiesi stupito.

''Esatto! Ora prendi un manga a caso dalla mia libreria'' disse Caverna tutto fiero.

Senza farmi troppe domande, presi il primo che mi capitò.

''Bene, ora prova ad usare il tuo potere!'' esclamò Caverna.

''Potere? Ma io non ho poteri'' dissi perplesso.

''Ovvio che li hai, tutti hanno dei poteri, forza su, fa qualcosa!'' esclamò nuovamente.

Mi stava salendo l'ansia, non volevo deluderlo, dopo tutto gli sono piombato in casa e nonostante questo mi stava anche offrendo il suo aiuto. Era mio dovere soddisfare la sua richiesta... ma come? Cominciai a guardarmi intorno, guardai anche Caverna in cerca di uno stimolo, ma nulla... anzi no, aspetta... cos- cosa diavolo!

''Caverna cosa diavolo c'è dietro di te!'' esclamai impaurito.

''Eh? Nulla, che hai?'' rispose confuso.

''C'è una strana aura rossastra, anzi no, sembra una figura, ha anche delle corna e sembra avere uno sguardo parecchio incazzato'' gli dissi preoccupato.

''Oh no, qui c'è lo zampino di Dark Ettore... forza! Dobbiamo andarcene!'' disse Caverna afferrandomi per un braccio.

''Dark Ettore?'' chiesi incuriosito.

''Sì, pare che Ettore abbia perso il controllo del suo potere, e adesso chiunque faccia parte della lore è in pericolo, compreso lo stesso Ettore!'' rispose Caverna con tono preoccupato.

Le pareti della camera cominciarono a bruciare, l'aria presto divenne irrespirabile, e dopo poco la stanza si trasformò in un vero inferno.

''Forza afferra Garfield!'' urla Caverna.

Non appena afferrammo Garfield venimmo teletrasportati in un luogo particolare, a differenza della stanza di prima, l'aria è gelida e l'odore del posto ricorda molto quello di una macelleria. Ovunque vi erano appesi pezzi di carne e ghiaccio. Non ci mettemmo molto a capire che eravamo in una cella frigorifera... [CONTINUA]

La Bizzarra Lore di Dario Moccia!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora