La cella frigorifera

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''Che freddo!'' dissi con voce tremolante.

''Questa è... una cella frigorifera? Non ne avevo mai vista una così grande'' disse Caverna perplesso.

Ormai non so più se sto tremando dal freddo o dallo shock, Caverna sembra essersi calmato, anche se dal suo volto si intravede un certo timore. Spero tanto di non averlo deluso.

''Qualcosa non va Caverna?'' gli chiesi con la voce ancora tremolante.

Caverna non mi rispose subito... era rigido, fissava il vuoto e aveva la fronte sudata, in quel momento mi ricordava me durante l'esame di maturità; ma mentre nella mia mente mi riaffiorarono tutti i ricordi delle superiori, Caverna mi rispose:

''Abbiamo compagnia'' non era calmo, anzi, sembra spaventato quanto me.

''Ehm... ho come l'impressione che non sia una cosa positiva vero?'' risposi sarcasticamente.

''No... preparati'' disse con un tono più serioso.

Le mie gambe cominciarono a tremare, quella cosa, anzi no... Dark Ettore non aveva buone intenzioni, ma cosa vuole da noi? Ehi aspetta un attimo... 

''Pre... prepararmi? Prepararmi a cosa esattamente?'' chiesi impaurito.

Questa volte non mi rispose. Nonostante il forte ronzio della cella, si poteva chiaramente udire un suono di passi avvicinarsi. La cella aveva una porta scorrevole con al centro un oblò che si affacciava su di un muro rosso; i passi erano sempre più pesanti, il sudore si stava trasformando in stalattiti per il freddo, un ombra si posa su quel muro rosso, poco dopo si scorge una sagoma: capelli brizzolati, sguardo assente, l'oblò comincia ad appannarsi dall'esterno fino a rendere impossibile distinguere chi vi è dietro.

*BOOM*

La porta scorrevole viene buttata giù di colpo e un vento caldo invade la cella. Dall'uscio vi si intravede una figura, ha in mano una mannaia, poco dopo una fitta nebbia comincia a penetrare nella cella, coprendo così il pavimento.

''Non ci credo, anche lei no!'' Esclamò Caverna.

''Lo conosci?'' chiesi.

''Come fai a non riconoscerlo...'' disse Caverna sconvolto.

Effettivamente guardando meglio la figura,  aveva un che di familiare... ma ancora di più lo era la sua voce...

''Benvenuti! Vi va una bella fiorentina? AL SANGUE!?'' urlò l'individuo.

No... non può essere, ha la voce di Dario ma la sua silhuette è differente. Aspetta un attimo, cella frigorifera, carne appesa, un uomo con la mannaia, non può essere che-

''Fabrizio ti prego, torna in te!'' supplicò Caverna.

Fabrizio come risposta gli lanciò la mannaia sfiorando di poco l'orecchio sinistro.

''Che disdetta... ti ho mancato! Ma tranquillo, ho con me altri utensili!'' disse con un tono spaventosamente sarcastico e con stampato in faccia un ghigno. 

Fabrizio aprendo la mano destra creò un cerchio rosso, dal quale fece fuoriuscire un altra mannaia. Spaventato dalla cosa mi misi a riparo dietro un pezzo di carne appeso. E senza rendermene conto iniziai ad analizzare la scena:

''Sembra che il suo potere sia quello di evocare armi, meglio starne alla larga'' pensai tra me e me.

''E va bene... l'hai voluto tu, non volevo arrivare a questo, ma devo contrattaccare!'' disse Caverna sicuro di se.

La nebbia sotto i piedi di Caverna cominciò a muoversi, creando una sorta di vortice intorno a lui. Si innalzava sempre di più, fin sopra la sua testa, era come se fosse in mezzo a un piccolo tornado. Fabrizio però non si fece intimorire e lanciò con forza  un altra mannaia. Un forte rumore di metallo risuonò in tutta la cella, e la mannaia venne scagliata contro una parete, quel vortice di nebbia l'aveva respinta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 18, 2020 ⏰

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