fragŭla

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Nell'attimo in cui esco dalla doccia, la prima cosa che richiama le mie pupille è lo specchio appannato nonostante mi fossi premurato di tenere la finestra della sala da bagno completamente spalancata

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Nell'attimo in cui esco dalla doccia, la prima cosa che richiama le mie pupille è lo specchio appannato nonostante mi fossi premurato di tenere la finestra della sala da bagno completamente spalancata.

La tenda bianca, personalmente ricamata da mia madre, nasconde il mio corpo nudo, gocciolante e semi infreddolito, dagli occhi delle giovani, nuove ed invadenti vicine di casa.

Si sono trasferite qui da un mesetto circa.
Arrivano direttamente dalla mondana capitale Seoul, dove sono stato in visita giusto un milione di volte per ricongiungermi a quel mega stupido di mio fratello maggiore Seokjin.

Ad essere onesti, coso lì, è tutto fuorché stupido.
Si potrebbe definire un prezioso gioiellino: educato, gentile, affascinante e persino un eccellente studente universitario. Tutti coloro che fanno parte del mio nucleo familiare ripongono le loro speranze in quel belloccio, mentre io sono ancora un ragazzino di diciassette anni tutto muscoli, pensieri per la testa, tatuaggi e musica rock.

Al contrario di quello che molti di voi potrebbero pensare, non provo alcun tipo di sentimento d'odio verso Jin, anzi lo ammiro oltremodo e sono fortemente convinto che sia la persona migliore su questo insulso pianetuccio che noi chiamiamo Terra.

Sul mio invece -un gran bel pianeta- l'essere più meraviglioso di tutti quanti è quello scorbutico di Yoongi hyung.

Oggi, prima domenica di maggio, devo vedermi proprio con lui. Ci siamo dati appuntamento nel posto più verdeggiante e colmo di margherite di tutto il nostro piccolo paesino e ne sono davvero, davvero, davvero, entusiasta.

Finalmente è arrivata l'estate! Non ci speravo più.
Questo significa addio stupida scuola, stupidi compiti, stupidi insegnanti e soprattutto addio a tutti i miei simpaticissimi compagni a cui vorrei rivolgere un cortese e garbato "vaffanculo".

Sento già il sole che mi arrossa la pelle, il piacere di un bagno fresco, i fiori che mi danno allergia e la voce estremamente tagliente di Yoongi che mi dice quanto sia immensamente felice di potermi vedere ogni singolo giorno per i prossimi quattro mesi.

I capelli li lascio bagnati, sicuro che ci penserà il caldo ad asciugarli al posto mio e vado verso la mia stanza con l'obiettivo di agguantare in un pugno la mia maglietta bianca dei The Smiths ed un paio di jeans che mi coprano le mutande arancioni.

Dopo aver stretto i lacci delle scarpe mi fiondo verso la cucina, saluto papà che sta guardando un film al 100% noioso e setaccio il frigorifero alla ricerca di qualcosa di fresco e succoso da poter mangiare in compagnia del mio amico.

Mi accorgo che nel ripiano più basso ci sono due vaschette di fragole piccole e rossissime, dall'aspetto più che invitante. A dir la verità non sono proprio un fan accanito del loro sapore, ma alla fine decido che possano andare bene perché a Yoongi non dispiacciono affatto.

Le getto tutte in un contenitore, certissimo che ci stiano per bene e le ripongo nello zaino grigio che avevo già in spalla quando sono sceso pimpante dal piano superiore.

Corro fuori come un coniglio, alla velocità della luce, sbattendo la porta accidentalmente e mormorando delle scuse impossibili da essere accettate dall'uomo che si trova in casa, poiché sono già troppo lontano per far sì che mi senta.

Le cosce ed i polpacci mi dolgono a causa di quanto io stia sgambettando in giro per la città, che pullula di una marea di gente ed i polmoni minacciano di salirmi in gola se non gli do' qualche bel minuto di tregua, ma non voglio dover far aspettare Yoongi ancora per molto, dato che sono in ritardo bestiale.

Con le ultime falcate belle lunghe, che compio ad occhi chiusi per colpa dello sforzo sovrumano fatto fino ad ora, sono tra i fili d'erba.
Apro gli occhi e sono circondato da un'immensa distesa di verde luccicante e bianco opaco.

Amo tutto ciò.
Amo il verde ed amo questo posto inzuppato di verde con solo qualche chiazza biancastra regalata dai fiori, che spezza un po' questo monocromo.

Mi ritrovo immerso in questo paradiso terrestre e mi aspetto di trovarci anche lui, ma non c'è.

Si è nascosto tra i ciuffi alti?
Continuo a guardarmi intorno ma non lo trovo.
È anche lui in ritardo?
È più in ritardo di me?
Sul serio?
Che seccatura.
Avevo intenzione di saltargli addosso e farlo lamentare del mio peso sul suo corpicino, ma ha rovinato il mio piano perfettamente premeditato.

Digito il suo numero sul mio cellulare e attendo per qualche minuto, anche se odio il rumore del "bip" che si ripete in continuazione.

Nessuna risposta.
Ritento.
Ritento ancora.
La sua suoneria deve essere spenta, ché continua a squillare a vuoto.

Mi prende quasi un infarto quando Enjoy The Silence dei Depeche Mode si riproduce a tutto volume nell'ambiente.

Accetto la chiamata nell'immediato e urlo a gran tono un «Yoongi hyung dove diavolo sei? Ti sto aspettando da interi minuti!» Piccola bugia ma questi sono solo dettagli che lui non dovrà mai scoprire.

«Ti ci vuole ancora molto? Ti prego dimmi di no, mi annoio da morire!» gli confesso con tanto di faccia musona per rendere al meglio la mia voce affranta.

«Non dirmi che sei ancora a casa che ti spacc-»
«Jungkook non vengo.»

No.
Non di nuovo.
Deve esserci un'interferenza, ho solo sentito male.
Vero? Dimmi che è vero.

«C-Come? Non vien-»
«Non riesco. Ci sono così tante persone in strada...»

Sono estranei, solo stupidi estranei.
Lascia pure che parlino, non sanno fare altro.
Il tuo incarnato non è da spavento.
Il tuo corpo non è schifosamente magro.
Non dargliela vinta, sono solo stupidi estranei.

Vieni fuori a giocare con me Yoongi hyung.

«Sai che certi giorni è difficile per me.»

Lo so Yoongi, lo so davvero.
Ricordo di come quest' inverno tu ti sia rinchiuso in casa per due settimane e di come il tuo psicologo mi abbia suggerito di non farmi vedere finché non saresti stato tu a cercarmi.

Era da un po' che la tua ansia non tornava a farci visita e per quanto mi riguarda poteva rimanere lì dov'era.

Dicevi che ero diventato la tua nuova medicina,
ti lasciasti sfuggire addirittura che per te ero più piacevole di quelle pasticche celestine che eri costretto a prendere per calmarti ed io, come un ingenuo, ci avevo creduto davvero.

«Cerca di capirmi okay Kook?»
«Okay, nessun problema.»

Spengo definitivamente il telefono.

Non mi ci sono ancora abituato ai dispiaceri.
Devo lavorarci ancora un po' sù.
Ma va bene se si tratta di te Yoongi hyung.
Sono disposto a farmene una ragione.

Le mie lacrime invece non ne vogliono sapere.

Mi siedo a terra e meccanicamente apro lo zaino, sollevo il coperchio e mi ingozzo.

«A me non piacciono nemmeno le fragole.»


Adoravo le domeniche di maggio.
Adesso un po' meno.

FINE.

STRAWBERRY (yoonkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora