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Uno dei miei più grandi sogni fin da quando ero piccola è sempre stato quello di fare un viaggio in Giappone, un paese lontano, ai miei occhi tanto affascinante quanto misterioso, finalmente questo desiderio è diventato reale la primavera scorsa.
Per pura fortuna vinsi un concorso il cui primo premio era un viaggio turistico di quattro giorni in un paese asiatico a scelta, prima ancora che realizzassi per bene tutti i fatti mi ritrovai su un volo aereo di 13 ore diretto a Tokyo.
L'aeroporto in cui arrivai era immenso, appena scesa venni distratta dagli enormi negozi di souvenir e snack, e dai cartelloni pubblicitari ricoperti di scritte in ideogrammi, di cui non sapevo neanche lontanamente il significato, le persone si spostavano in fretta da un volo all'altro e, venendo sballottolata dalla folla, finii col perdermi completamente.
Fortunatamente il gruppo turistico in cui ero capitata era ben organizzato, dopo uno scambio veloce di e-mail con la guida mi rintracciarono e partimmo finalmente col pulmino in direzione del palazzo imperiale, residenza ufficiale principale dell'imperatore, appena scesa dal mezzo rimasi incantata dal parco verdissimo che circondava l'abitazione, gli alberi erano alti e rigogliosi, l'aria era fresca e la respiravo a pieni polmoni, avevo visto panorami che sembravano usciti da un film ed il viaggio era appena iniziato.
Dopo tre ore di visita ero già stremata, avevamo attraversato ponti, portoni, passerelle, fossati e le varie sale del palazzo, la cosa che più mi stupì fu che la guida non smise un attimo di parlare, la storia di questo luogo era infatti molto travagliata ed il suo aspetto era mutato molto nel corso degli anni in seguito a calamità naturali come incendi e terremoti ma anche da bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
Dopo una mattinata ricca di scoperte ci dirigemmo verso Akihabara, personalmente il luogo che più mi è piaciuto, molto probabilmente a causa del mio interesse verso videogiochi, anime e soprattutto manga, questo quartiere è considerato da molti un paradiso per gli amanti del genere; anche qui rimasi affascinata dagli enormi palazzi illuminati e dalla quantità di gente che attraversava le enormi strisce pedonali, c'erano studenti in uniforme, bambini con i nonni, impiegati d'ufficio, turisti... non avevo mai visto così tante persone affollate in un luogo.
Rimanemmo in giro fino a sera tardi, quando i neon risaltavano ancora di più rispetto al nostro arrivo, gran parte dei partecipanti al viaggio tornò in albergo, io invece rimasi in giro ancora per due orette con una ragazza conosciuta il giorno stesso, lei era già stata qui e mi portò in una sala giochi che conosceva, mi divertii talmente tanto che quella notte rimasi sveglia a lungo a ripensare a tutta la giornata, avevo conosciuto Tokyo, tra tradizione ed avanguardia.
La mattina seguente ci svegliammo molto presto perché dovevamo iniziare a percorrere la strada di due ore verso il monte Fuji, la più giovane delle tre montagne sacre, conosciuto da molti come il simbolo del Giappone, qui c'era la possibilità di intraprendere quattro differenti percorsi, dato che camminare non era e non è tutt'ora uno dei miei hobby, scelsi quello più facile, fortunatamente mi ritrovai nel gruppo della ragazza che avevo conosciuto il giorno prima, si chiamava April e veniva da Londra, ma parlava anche un po' di italiano e riuscivamo a capirci bene.
Il punto di ritrovo distava circa due ore e mezza dalla partenza, nonostante lo sforzo fui felice di esserci arrivata, il panorama era ancora una volta sorprendente, la macchina fotografica digitale che avevo comprato giusto in occasione dell'avventura aveva già la memoria mezza piena.
Al ritorno prendemmo un primo pulmino che ci portò all'inizio del percorso, in seguito salimmo in un secondo appartenente invece all'agenzia di viaggi, ci dissero che avremmo impiegato circa tre ore e trenta per giungere a Nagoya, la prossima destinazione, sfruttai quel tempo per dormire e recuperare le energie.
Alle 17:00 venni svegliata perché cominciava il nostro turno di visita per il Museo della Toyota, questa azienda automobilistica è la prima venditrice di vetture a livello mondiale, durante il percorso veniva raccontata la storia delle macchine e dell'industria tessile, fu più interessante di quanto mi aspettassi, ma la stanchezza per la precedente passeggiata sul monte Fuji mi spinse a tornare nel pullman ad aspettare gli altri prima della conclusione della visita; un po' mi dispiacque però anche quel giorno fu memorabile.

●ANGOLINO DEL DISAGIO ●
Ciao a tutti, questa è la prima delle due parti in cui ho pensato di suddividere il racconto.
Devo ammettere che l'ho scritto per scuola e per questo ho fatto molta attenzione alle tempistiche e ai dettagli, ma comunque mi sembrava carino quindi l'ho pubblicato...
Comunque ditemi pure cosa ne pensate, mi fa piacere.
Vi ringrazio in anticipo.
Da hikikostory è tutto.

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