𝑿𝑰

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Remus era seduto davanti al camino, ricordando i momenti della sua infanzia e giovinezza. Quando correva per i prati insieme ai suoi migliori amici durante quelle notte magiche o quando erano diventati animagi per lui. Pianse al ricordo rischiando di rovesciare la tazza di cioccolata. James era in una tomba, Peter stava servendo il Signore Oscuro e Sirius era sparito da un anno. Il suo Sirius. Lo amava, l'aveva sempre amato fin dal momento in cui lo aveva conosciuto. Il suo modo di sorridere, gli sguardi che si scambiavano... amava tutto di lui. L'ultima volta che si erano incontrati aveva quasi rischiato di ucciderlo. Non poteva nemmeno pensarci che i sensi di colpa gli attanagliavano il cuore. Se avesse preso la Pozione Antilupo ora sarebbero insieme davanti al camino a ridere del passato. Invece ora davanti al camino c'era solo lui...

L'unica consolazione per lui era sapere che Harry stava bene, anche se stava partecipando al Torneo Tremaghi. Quella notte si sarebbe dovuta svolgere l'ultima prova e Remus sperava con tutto il cuore che Harry non ci lasciasse la penne. Aspettava con ansia la lettera che Silente gli aveva promesso di mandare, ma erano già le tre di notte e non era ancora apparso nessun gufo. Si stava preoccupando seriamente. Prese pergamena, una penna d'aquila e il calamaio con l'inchiostro. Si sedette alla sua scrivania quando sentì un fruscio provenire dal suo giardino. Si alzò, prese la bacchetta e stava per aprire la porta quando qualcuno ci grattò sopra. La aprì lentamente con la bacchetta levata e davanti a sè trovò un grosso cane nero.

Lacrime di commozione cominciarono rigargli il volto anche quando al posto del cane c'era la persona che amava da 23 anni. Non sapeva cosa fare, abbracciarlo o saltargli al collo baciandolo appassionatamente. Mentre Remus stava fermo, il primo passo lo fece Sirius: prese il suo viso fra le mani e appoggiò le sue labbra sull'altro. Rimasero così per minuti interminabili, ma dovettero staccarsi per prendere fiato.

- Anche te provi per me ciò che provo per te, Remus?

- Da 23 anni, Sirius.

E guardandosi negli occhi, si baciarono di nuovo, per più tempo stavolta. Entrambi approfondirono il bacio come avevano voluto fare fin da quando erano dei ragazzini. Dopo un interminabile attimo, si staccarono e Remus invitò Sirius in casa. Si sedettero sul divano con le mani del primo incrociate a quelle del secondo e la testa di Remus sulla spalla di Sirius, come facevano quando erano in Sala Comune.

- Sirius raccontami tutto. Cos'è successo?

Sirius gli raccontò della caverna sulla montagna, dell'ultima prova, della sua rivelazione a Piton e a Molly e della sua "tregua" con Piton.

- Non ci credo che voi due abbiate fatto pace.

- Infatti non l'ho fatta veramente. Ho cercato di essere il più serio possibile solo perchè c'era Silente, altrimenti gli avrei tirato un pugno sul suo unto naso adunco.

E entrambi si misero a ridere per dei buoni 5 minuti mentre guardavano il fuoco scoppiettare. Quando calò il silenzio tra di loro, Remus disse:

- Felpato... ho paura di perderti. Io ti amo, non so come sopravviverei senza di te. Ora che Voldemort è tornato e che tu sei con me, non voglio che te ne vada un'altra volta e magari per sempre.

E di nuovo il silenzio calò fra di loro. Sirius si voltò verso Remus e prese il suo viso fra le sue mani.

- Non ti abbandonerò mai Remus. E se lo farò non inseguirmi. Non voglio abbandonare né Harry né te. Harry ha bisogno di un padre, e se non ci sarò io, lo farai tu. Hai capito?

Gli occhi di entrambi erano pieni di lacrime e Remus annuì.

- Ho aspettato troppo e adesso mi sembra tutto così perfetto.

E Remus accostò le sue labbra su quelle di Sirius. Stavolta entrambi sapevano dove andare, volevano la stessa cosa, stare insieme per sempre, o almeno quella notte lì. Sirius accarezzava la lingua di Remus con la sua con maestria e delicatezza, ai tempi di Hogwarts era un dongiovanni con i fiocchi...

Intanto Sirius stava lasciando dei segni rossastri sul suo collo e sulla clavicola mentre Remus mise le mani sotto la maglia di Sirius e gli accarezzò il petto e la pancia liscia. Le guance di entrambi erano umide di lacrime, avevano paura del futuro anche se erano consapevoli del fatto che dovevano vivere ogni attimo come l'ultimo ora che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato era tornato. Ora entrambi erano senza maglia, ogni volta che Sirius sfiorava una cicatrice di Remus con il suo corpo o con le dita affusolate, egli brividiva sotto il suo corpo.

Non volevano smettere quel gioco di sospiri e baci fugaci, avrebbero voluto continuare all'infinito, ma l'orologio segnava le quattro e mezzo del mattino, erano entrambi stanchi e assonnati.

- A meno che tu non voglia dormire sul divano, dormirai sul letto con me. C'è abbastanza spazio per entrambi.

- Non pensavo fossimo già sposati - disse Sirius con un ghigno.

Remus sospirò alla battuta di Sirius mentre guardava allo specchio tutti i segni che gli aveva lasciato e per la prima volta nella sua vita sentì un sentimento nuovo crescere in lui, un misto tra felicità, tristezza e paura. Non sapeva cosa fosse, ma sentiva che lo stava rafforzando. Quando uscì dal bagno, Sirius era in camera e si stava togliendo i pantaloni. Remus fece lo stesso e si misero entrambi sotto le lenzuola morbide.

- Lunastrorta?

- Dimmi Felpato.

- Quanto mi ami?

- Da qui alla luna e anche oltre.

Dopo le parole di Remus, Sirius lo strinse a se in un abbraccio fraterno. Si addormentarono così, qualche minuto dopo.

***

Buonaseraaaa

Eccomi quaaaaa

Che faccio piangere il mondo

Ma forse anche l'universo

Sembra una poesia

Ahahahah

Cmq pk sto ridendo se la mia camera è una piscina???

La coerenza dico io

A proposito di coerenza

Mi chiedo pk ho scritto che Remus ha il camino acceso anche se sono in Maggio/Giugno....

Ma shhhh non fatevi domande

E niente qui da Selene è tutto

Ci sentiamo probabilmente mai pk non sono mai costante con i capitoli

Un bacio

Selene ~🌻

𝑾𝒐𝒍𝒇𝒔𝒕𝒂𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora