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Mi sono sempre sentita come se avessi vissuto sul fondo di un oceano, vivendo constatentemente con il bisogno di respirare ma non poterlo fare a causa delle catene del mio passato legate alle mie caviglie. Infondo da una ragazza con un passato così disastroso non ci si può aspettare niente di buono, o almeno così dicevano le persone che lavoravano nella disastrosa terapia in cui ero rinchiusa.

Nascere con un Quirk ormai è nella norma, ma nascere con un Quirk pericoloso e che non sei grado di gestire è la disgrazia che mi ha separato dai miei genitori e da ciò che chiamano normalità.
Anni fa fu un eroe a portarmi qui, e a pagare la "terapia" per aiutarmi a controllare questo mio potere ed in un certo senso ci sono riuscita, devo solo avere molto autocontrollo.

Da non crederci ma ho incontrato persone gentili, che mi hanno aiutato ad essere quella che sono oggi ma come tutti quelli che ho conosciuto se ne sono andati.
Una di queste è stata la prima persona che abbia mai amato, io e lui siamo cresciuti qui insieme, ci siamo sempre stati l'una per l'altro, ci siamo innamorati ma nonostante tutto mi ha lasciata qui, senza dirmi il perché, senza salutarmi, lasciandomi sapendo bene che ero instabile mentalmente.
Odio ricordare quello che stavo per fare quella dannata sera, porto le cicatrici della mia vergogna sulla mia pelle. Se le guardo riesco ancora a sentire la speranza che lui sarebbe tornarnato scivolare via lentamente dal mio corpo e portarmi verso l'autodistruzione. Sono viva ma non riesco più a credere alle persone. L'unica cosa a cu credo ora è il mio sogno, quello dei miei genitori e sono disposta a tutto per realizzarlo, a costo di dovermi spezzare ogni singolo osso nel corpo, a costo di dover perdere me stessa, io diventerò un eroe e mi farò perdonare per quello che ho fatto rendendoli orgogliosi di me.
Io diventerò un eroe.

Ci misi un po' a convincere il dottor Lee a farmi provare ad entrare alle UA ma alla fine anche lui capi che poteva farmi solo bene entrare in quella scuola ma non mi avrebbe raccomandata, avrei dovuto vedermela da sola come sempre.

Solo Quando mi ritrovai davanti alla UA capii che ciò che più ardamente volevo non era a un passo da me. Mi guardai attorno, ero circondata da un  sacco di ragazzi capaci, ma non ero intimorita per niente. Dovevo farcela. Non avrei avuto un'altra occasione.
I miei pensieri vennero interrotti da un commento che due tizi dietro di me fecero...
x:"Guarda quella tipa,... Siete vestiti uguali! Segni del destino?"
Che stupido infondo indosso solo una canotta bianca e un jeans nero.
x:"tsk"

Ci assegnarono a diversi gruppi, ogni gruppo aveva un proprio battle centre, io ero nel gruppo A.
Stavo già iniziando ad orientarmi tra i vari corridoi, c'era davvero un sacco di gente ma essendo bassina molto spesso venivo urtata. La mia pazienza era giunta quasi al limite quando un tizio mi diede una spintonata così forte da farmi andare a sbattere contro un ragazzo.
Margot:"scusami, non vole..."
x:"Guarda dove cazzo vai pulce."
Basta. Non sono per niente una persona paziente. Era troppo per i miei gusti.
Margot:"Chi cazzo ti credi di essere? Ti ho chiesto scusa. Credi che abbia voglia di finire addosso a dei pezzi di merda come te?"
Proseguii senza aggiungere altro, rimase con una faccia sorpresa e rabbiosa allo stesso tempo.
x:"Le pulci come te meritano di essere schiacciate."
Sentii chiaramente queste sue parole, ma decisi di non farci caso. Sarebbe stato inutile.

Giunsi al battle centre, la prova era a mio svantaggio. Pur avendo quasi pienamente controllo del mio potere c'è il rischio di non poter farcela. Devo rimanere concentrata.
Mentre elaboravo un piano notai che anche il tipo di prima era all'entrata. Mi sta seguendo questo bastardo?
I nostri sguardi si incrociarono sfortunatemente, lui si proietto verso di me con fare presuntuoso.
Che cazzo vorrà ora?
x:"oioi! Credi che non abbia sentito quello che hai detto prima ragazzina?"
Voltai lo sguardo e lo ignorai, dovevo concentrarmi.
Senti le sue mani prendermi il colletto della maglia e trascinarmi vicino a lui.
Fino a farmi quasi sbattere la testa contro la sua.
x:"Credi di potermi ignorare così facilmente eh stronzetta? Ti distruggo."
Portai la testa indietro e iniziai a ridere mentre lui mi guardava stranito.
Avvicinai la mia bocca al suo orecchio per sussurargli:"Puoi provarci, ma sappi che io ci riuscirò prima di te."
Le sue mani calde mi lasciarono, lo guardai negli occhi ed... Era arrossito?
Quel rossore che lo faceva assomigliare ad un bambino scomparí subito. Torno il solito sgorbutico e se ne andò dicendo queste parole.
x:"Ti farò pentire di esserti messa contro di me."

Poco dopo la prova inizio.
Iniziai a correre all'interno dell'edificio in cerca dei robot da abbattere. Dovevo distruggerne il più possibile senza compromettere né le persone che mi stavano attorno né me stessa. Nonostante mi fossi allenata a controllarlo, ho sempre avuto la costante paura di non farcela. Ma oggi non accadrà, devo dare il mio meglio per loro.
Girai l'angolo e finalmente davanti a me trovai un dal punteggio 2, non aspettavo altro.
Margot:"Attivazione Quirk: Nuclear Fusion"

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