corro, in questo oscuro bosco che mi sembra infinito, corro verso quella luce calda e familiare cercando di raggiungerla ma sembra che ad ogni mio sforzo quel bagliore si allontani sempre di più, non so il perché ma ho un irrefrenabile desiderio di arrivarci, purtroppo però come ogni notte mi sveglio prima di poter far avverare il mio desiderio.
Decido di alzarmi dal letto togliendomi di dosso le coperte che mi erano rimaste attaccate al corpo a causa del sudore, e proprio per questo motivo mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia anche se è notte fonda. Lascio che lo scorrere dell'acqua calda a contatto no la mia pelle mi rilassi, e nel frattempo massaggio delicatamente il mio corpo cercando di evitare i diversi lividi. Finita la doccia prendo dall'armadio un pigiama pulito, mi assicuro che la porta della mia camera sia chiusa a chiave come sempre e decido di stendermi nuovamente sul letto provando a riprendere sonno.
La sveglia suona ed io apro piano gli occhi per non essere accecata dal sole che irrompe dalla finestra; dopo aver preparato lo zaino, messo i vestiti puliti e cercato di migliorare lo stato del mio viso con un po' di trucco esco dalla mia camera facendo il più piano possibile per non svegliare mio padre che probabilmente sarà svenuto sul divano dopo l'ennesima birra. Quando finalmente esco di casa, prima di salire in sella alla mia bicicletta, mi dirigo verso il bar più vicino per ordinare un cappuccino e qualcosa da mangiare. Durante il tragitto, ascoltando la mia solita musica vengo sommersa da una valanga di pensieri che mi portano a perdermi in un mondo tutto mio, ma vengo subito riportata in dietro a causa della macchina dietro di me che suona ripetutamente il clacson, quindi prima di essere travolta decido di mettermi a lato del marciapiede dando la precedenza all'altro veicolo.
Arrivata a scuola parcheggio la bici e dopo aver tolto il casco, con un veloce movimento della mano tra i capelli cerco di dare loro nuovamente un po' di volume, ma senza molto successo. Una volta entrata nell'istituto cerco di fare quello che mi viene meglio, passare inosservata, dirigendomi verso l'aula di biologia penso a quanto alcune cose della mia vita siano cambiate da quando tre anni fa sono arrivata in questa scuola...ho perso mio fratello, mia madre è scappata con il suo nuovo ragazzo, la mia vita a casa è diventata un incubo, e l'unica amica che avevo mi ha voltato le spalle. Per fortuna però ci sono cose che non sono cambiate se non persino migliorate.
Una volta in classe prendo posto e aspetto che la lezione inizi; poco dopo l'arrivo della professoressa entra in classe una ragazza che non conosco, capelli color rame tutti raccolti in uno chignon molto disordinato. È una ragazza non molto alta e con una corporatura abbastanza esile, tiene in mano qualche libro ed un astuccio color corallo, da come si muove sembra imbarazzata o forse solo un po' impacciata, tiene la testa bassa lasciando che uno dei ciuffi che le è sfuggito dall'acconciatura le copra il viso. Solo quando la professoressa Ernim la chiama per nome e la incita a presentarsi, non solo scopro il suo nome, ma riesco finalmente a vederla in viso, è una ragazza particolarmente bella ha degli splendidi occhi verdi e moltissime lentiggini. Quando finalmente la docente lascia che la ragazza si sieda lei decide di accomodarsi proprio al banco vuoto accanto a me, per un momento la cosa mi fa sorridere perché finalmente dopo mesi non sono sola, ma poi quando capisco cosa significa entro nel panico "Ciao mi chiamo Trudy" dice sotto voce per non disturbare la lezione, io le stringo la mano e ricambio il saluto "Madison" dico cercando di sembrare il più naturale possibile. Durante tutta la lezione io e Trudy non parliamo molto e per questo motivo al suono della campanella decido di avvicinarmici e provare a instaurare una conversazione " sc-scusa se sono sembrata fredda prima, è che non sono abituata ad essere notata da qualcuno" lei sembra stupita e riordinando i libri mi sorride "oh come mai? non mi sembri un fantasma, mi è venuto spontaneo presentarmi...ma se ti ho dato fastidio dimmelo" io la guardo con aria intontita e cerco solo di non fare la figura dell'idiota "nono non mi hai infastidita per nulla, anzi mi ha fatto piacere" Trudy sembra soddisfatta "bene, allora non ti dispiace accompagnarmi in palestra, sai sono appena arrivata e devo ancora ambientarmi" per un momento stento a credere a ciò che sta succedendo poi annuisco forse in modo anche troppo frenetico "per me non ci sono problemi tanto devo andare comunque da quella parte" penso a ciò che ho detto e mi domando se fosse suonato meglio nella mia testa.
Mentre ci dirigiamo in palestra chiacchieriamo un po' e mi accorgo che Trudy è una persona molto simpatica, al contrario della mia prima impressione è molto espansiva...diciamo il mio perfetto opposto. Una volta arrivate mi ringrazia e mi lascia il suo numero di telefono, appena se ne va mi rendo conto che il mio cuore ha ripreso a battere in modo normale...non mi era mai successo di sentirmi così in sintonia con una persona, spero di riuscire a stringerci ancora un po' di amicizia.
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La luce in fondo al tunnel
Romancequanto vorrei che la vita fosse più semplice...questo era l'unico pensiero che echeggiava nella testa di Madison Haley da quando tutto era andato a rotoli nella sua vita. Alcune persone riescono ad essere la salvezza dal buio dell'oceano e riportart...