BAKUGOU's POV
La luce che passa nella stanza mi costringe ad aprire gli occhi. Sbadiglio e mi massaggio le palpebre. La necessità di bere un po' d'acqua ha sostituito il mal di testa, che sembra essersi affievolito. Apro gli occhi e mi alzo a sedere, per poi rendermi conto del casino in cui mi trovo. Sono seminudo in una camera squallida del bar, sporco del mio stesso sperma.
"Cazzo.." porca puttana, che rottura di coglioni.
Mi alzo dal letto e ancora un po' barcollante mi dirigo verso la porta del bagno. Una volta aperta entro nella piccola e angusta stanzetta, mi guardo allo specchio. Ho una faccia orribile, per non parlare dei capelli e ho decisamente bisogno di una doccia. Prendo un po' di carta igienica e bagnandola nel lavandino mi pulisco il petto. Mi riallaccio la camicia e sistemo i pantaloni per poi uscire dalla stanza.Del rosso nessuna traccia. Quel fottuto bastardo. Si è approfittato di me come se nulla fosse, e io non ho potuto reagire. Se lo becco in giro lo ammazzo. Un brivido di vergogna mi scuote. Che schifo, frocio del cazzo. Percorro il corridoio tornando in sala, ormai vuota. Vedo Sero intento a pulire il bancone con uno straccio e un altro paio di inservienti che sistemano il resto del locale. Mi avvicino al barista.
"Ehi palle mosce, hai visto un tipo con dei capelli di merda rossi ieri sera?" Gli chiedo, magari anche lui è appena andato via e ho qualche chance per fargli almeno un occhio nero.
"Ma che ne so... Bakugou io qui ci lavoro, di sicuro non mi diverto. Non posso stare a guardare tutti quelli che entrano ed escono" Ha l'aria stanca, afflitta. Probabilmente il servizio l'altra sera è stato particolarmente impegnativo.
"Va bene, ci si vede in giro" Dico per poi dirigermi fuori dal locale a passo spedito. Voglio andare a casa e dimenticare questa cazzo di serata da malati. Chiamo un taxi sbraitando come un ossesso fino a quando non si avvicina una di quelle stupide macchine gialle. Mi butto sui sedili posteriori senza minimamente considerare l'autista. Gli comunico l'indirizzo. Gli edifici e i palazzi scorrono dal finestrino e il mio occhio poco attento riesce a malapena a seguire i cambiamenti della città. Cerco a tentoni il telefono, se quel pazzo di ieri era pure un ladro giuro che vado in centrale e lo denuncio porca troia. Fortunatamente trovo l'aggeggio di metallo nella tasca dietro dei jeans. Controllo notifiche e social. Ovviamente nessuno ha osato scrivermi, bene. Cazzeggio tra Instagram, Twitter e le notizie attuali di Facebook fino all'arrivo a casa. Pago il taxista e scendo dall'auto.Ammiro l'ormai familiare complesso residenziale e mi dirigo al cancello. Citofono.
"Sono io brutto stronzo, aprimi subito" Il mio coinquilino è il ragazzo più problematico dell'universo, giuro. Lavora con me ma è come se non ci fosse. Parla poco, e ha sempre quell'aria sofferente in faccia. Ha continui problemi con il padre, per non parlare dei complessi di personalità molto evidenti. L'anno scorso dopo una serata tornai a casa e lo trovai in cucina sdraiato sul tavolo fissando il soffitto. Aveva colorato metà dei suoi capelli rossi e metà bianchi. Non mi ha mai spiegato perché, non che io gliel'abbia chiesto ecco.Corro su per le 4 rampe di scale tenendomi al corrimano, ignorando l'ascensore. Arrivato davanti alla porta d'ingresso mi fermo e riprendo fiato. La porta è nuova, l'abbiamo appena cambiata per renderla più moderna e a prova d'intruso. Con tutta la roba che teniamo in casa un po' di sicurezza non fa mai male. Cerco le chiavi, quando sento la serratura girare e la porta aprirsi. Todoroki mi guarda annoiato, appoggiandosi allo stipite.
"Perché devi sempre tornare a quest'ora? Tanto valeva dormire fuori o non so farti un giro."
Dice sbadigliando. Controllo l'ora, 11:35.
"Si può sapere che cazzo di problemi hai? È quasi ora di pranzo e torno a casa mia quando cazzo mi pare"
Gli do una spallata ed entro nell'appartamento.Quasi tutte le pareti delle sale sono dipinte di bianco, l'ingresso è subito dopo l'entrata, mentre il bagno si trova alla mia destra. Ne abbiamo due, per evitare fraintendimenti. Non abbiamo perso tempo con l'arredamento, tutto ciò che c'era nel catalogo di vendita è stato comprato e spostato qui. Nell'ingresso c'è un grande divano e l'ultimo modello di TV appena uscito, poi ovviamente una piccola rientranza nella parete in cui ho fatto installare un bancone e il mobiletto per gli alcolici.
La mia camera si trova in fondo alla sala a destra.
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"Above the lines" -Kiribaku-
FanfictionBakugou, scontroso e solitario lavora come hacker professionista. Tra serate di alcol e sesso incontrerà casualmente Kirishima, ragazzo sfuggente e con un passato invisibile. Quirkless.