HO VINTO

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Ciao, sono Lara...e sono viva, o almeno sembra.

Ce l'ho fatta, ho sconfitto tutto quello che avevo dentro. Ho combattuto una guerra, c'erano due schieramenti: Io e il tumore, una battaglia quasi impossibile da vincere; l'avversario era pericoloso, imprevedibile, invisibile, talmente invisibile che solo i dottori lo vedevano. Nemmeno i miei genitori lo vedevano, mi facevano uscire, correre, stare con gli amici, per alcuni istanti mi sembrava quasi di non essere in un campo di battaglia.

Il 10 agosto del 2015 mi hanno diagnosticato un tumore al ginocchio, all'inizio non era importante, era una cosa su cui ridere, non piangevo, non ho mai pianto perchè farlo per una cosa che non mi faceva neanche male ma poi...

Poi dopo 3 mesi ho iniziato a cadere più spesso, a scuola mi prendevano in giro ma io non li ascoltavo, ero più preoccupata per il male che la gamba mi faceva che il dolore psicologico che mi infliggevano tutti, ormai le parole mi scivolavano addosso e io mi ero abituata. Mia mamma mi chiedeva perchè non mangiassi e io le rispondevo sempre che non avevo fame ma in realtà mi vedevo grassa, o almeno gli altri mi vedevano grassa

il 30 Novembre del 2015 ho fatto il primo ciclo di chemio, è li che sono dimagrita, non mangiavo, quello che ingoiavo lo vomitavo e alla fine mi sono ridotta ad essere piena di ossa in vista, mi sentivo male ma non mi sentivo così male da poter mangiare, ormai le 24 ore di una giornata erano una gara per sopravvivere, per chi riusciva ad arrivare alla mezzanotte intero. Dopo due giorni mi cadevano i capelli a ciocche e io ero impotente, riuscivo solo a piangere e i miei genitori hanno deciso di ritirarmi da scuola. Era una delle poche cose utili che avevano fatto in quel periodo.

Avevo finito il secondo ciclo di chemio, non mi ricordo bene quando, avevo la mente offuscata, non capivo più cosa fosse reale e il dolore non aiutava proprio per niente. Se ve lo state chiedendo i miei stupidi amici hanno trovato comunque il modo di prendermi in giro appena ne avevano l'occasione. Se uscivo per prendere un po' d'aria mi prendevano in giro per la chiazze senza capelli che avevo in testa, quando mettevo un cappello mi prendevano in giro per quanto ero magra, le stesse persone che pochi mesi fa mi giusdicavano perchè ero grassa, quando mi coprivo mi prendevano in giro per la mia faccia pallida e dolorante. Non avevo una vita, l'avevo già persa il 10 agosto la mia vita e sapevo che non avrei mai più potuto ridere, scherzare, avere degli amici, avere un secondo senza dei dolori lancinanti per tutto il corpo...così ho deciso

"Cari mamma e papà,

so che vi mancherò ma mancherete più voi a me. Ormai mi vedete, sono un ammasso di ossa, di pelle in me non c'è più traccia e del sorriso sulle labbra non c'è più traccia. Sapete il dolore che sono costretta a sopportare e non solo quello fisico ma anche quello psicologico. Non so quanto ho intenzione di andare avanti, anzi, non ho intenzione di andare avanti. BASTA. Basta davvero, ai miei dolori non c'è soluzione perchè diciamolo sinceramente, un giorno o l'altro morirò, probabilmente se state leggendo questo è perchè sono già morta. Non vi scordate di me

Vi voglio bene"

Appoggiai la lettera sul tavolo, mi vestii e andai a piedi verso il ponte vicno casa. Arrivai al ponte, ci salii sopra, aprii le braccia e mi inclinai avanti quando un ragazzo, moro, con la carnagione abbronzata e con gli occhi marroni mi guardò e disse "Fermati! Sei guarita! Hai finito la chemio, sei viva!" ma ormai era tardi, il mio corpo volteggiava a mezz'aria verso l'asfalto e senza alcun dolore l'aria smise di uscire dalle mie narici e il cuore non pompò più il sangue nelle vene.

ce l'avevo fatta, ma ormai vedevo il mondo dall'alto e stranamente avevo il sorriso stampato in faccia

ciao, ho deciso di fare questa one-shot perchè mi era venuta l'ispirazione. Spero vi possa piacere anche se è molto triste.

Un bacione

-Ginevra

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