Le persone provano solo un'emozione alla volta, Liam.
Liam non aveva ancora ben compreso le parole di Theo nonostante fossero passati ormai mesi da quando le aveva pronunciate. Ma ci pensava spesso, quello sì.
Non capiva come potesse essere vero quando solo stare nei dintorni di Theo gli faceva provare un misto di emozioni talmente grande da dargli la nausea. E quindi pensava e pensava senza mai giungere a una conclusione e ciò lo frustrava incredibilmente. E allora si sfogava a quel modo e si convinceva che se avesse dovuto provare solo un'emozione alla volta sarebbe stata la rabbia, perché almeno quella era familiare e avrebbe saputo come gestirla.
Liam aveva iniziato ad andare da uno specialista che lo aiutasse a gestire la sua rabbia.
Una delle prime cose che il suo terapista gli aveva consigliato di fare era scrivere delle lettere. Avrebbe dovuto indirizzarle alla persona sulla quale si sarebbe voluto sfogare, scriverci tutto ciò che provava e infine bruciarle.
«Scrivi i sentimenti che non riesci a controllare in una lettera intestata alla persona per cui li provi, poi bruciala e insieme a essa brucia i sentimenti che racchiudeva.» Aveva detto.
Inizialmente Liam pensò che fosse un'idea stupida, che i sentimenti non potessero essere cancellati così facilmente. Però ci provò lo stesso.L'aveva convinto Theo. Liam aveva appena finito una delle sessioni con il terapista e, mentre camminava verso casa, aveva tirato fuori dalla tasca dei pantaloni il telefono e aveva digitato un numero. Si era portato il cellulare all'orecchio e aveva aspettato che qualcuno rispondesse dall'altra parte. Quando il telefono aveva finalmente smesso di squillare era solo perché era scattata la segreteria telefonica. Liam al momento non ci aveva fatto caso e aveva iniziato a raccontare. Non era sicuro che a Theo interessasse davvero sapere come stavano andando quelle sessioni terapeutiche, ma l'uomo che lo seguiva gli ripeteva continuamente di parlare, di ogni cosa gli saltasse in mente e a chiunque avesse davanti.
Ora, vero è che Liam non aveva nessuno davanti in quel momento, e che avrebbe potuto aspettare di tornare a casa e parlarne con i suoi genitori, ma ne aveva sempre parlato con Theo e non gli piaceva cambiare le sue abitudini.
Si sentiva a suo agio solo quando ne parlava con Theo, non perché avessero lo stesso problema, ma solo perché sapeva che non sarebbe stato giudicato da lui, così come lui stesso non lo giudicava. Avevano tra loro questo patto non scritto e mai pronunciato. Entrambi avevano in ogni caso cose più interessanti da fare piuttosto che perdere tempo a criticare l'altro per le sue azioni. Questo non vuol dire però che avessero smesso con le battute tra loro, il sarcasmo e quelle piccole cose che capivano solo loro.Quindi Liam aveva chiamato Theo e si era sfogato con la sua segreteria telefonica di quanto fosse stupido ciò che gli aveva consigliato il suo terapista. Smise di parlare solo una volta che si ritrovò davanti alla porta di casa. Prima di aprirla esitò, il telefono ancora appoggiato all'orecchio e le labbra aperte, indeciso se dare voce al caos che si trovava nella sua testa in quel momento. Di nuovo tutte quelle emozioni insieme che non gli facevano capire niente, le parole di Theo sempre presenti, e un pensiero spinse per uscire e gli arrivò alle orecchie. Bugiardo. Ma non glielo disse, perché in ogni caso era stupido, no? Non gli stava nemmeno parlando direttamente e insultarlo attraverso la segreteria gli sembrava una mossa da codardo. In ogni caso, non avrebbe capito.
Però disse qualcos'altro che sinceramente non avrebbe voluto dire perché era davvero stupido. "Richiamami" come se non fosse sottinteso che l'avrebbe dovuto richiamare una volta sentito il messaggio. Ma meglio non rischiare si era detto Liam, rischiare poi cosa non lo sapeva. Era da considerare un rischio il fatto che Theo avrebbe potuto non richiamarlo? Forse no, ma il pensiero infondeva comunque un senso d'angoscia in Liam, quindi sì, meglio non rischiare.
Theo non si fece sentire fino a tardi quella sera. Alla fine non l'aveva neanche richiamato e Liam si era davvero arrabbiato perché, diamine, glielo aveva detto esplicitamente di richiamarlo e ora sarebbe sembrato solo uno stupido. Ma la rabbia venne con qualcos'altro, alla fine Theo aveva comunque risposto, no? E quello per il momento poteva bastare.
STAI LEGGENDO
𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓 || thiam
FanfictionLiam è sopraffatto dai suoi sentimenti e, sotto consiglio del suo terapista, scrive una lettera a Theo.