"Vedevo quella ragazza quasi sempre. All'inizio era quasi sempre con i genitori. Poi iniziai a incontrarla con delle sue compagnie o soltanto una sua amica.
All'inizio la giudicavo sfigata.
Aveva degli amici più piccoli, solo due avevano la sua età. Un maschio robusto nelle braccia ma non di pancia. E una ragazza simile a lei, dagli occhi chiari e i capelli più lunghi che la facevano sembrare più alta e più grande.
Gli altri avevano sugli 1/2 anni in meno. Ridevano in continuazione.
Si lanciavano l'acqua e i pezzettini di ghiaccio pescati da un The freddo o da una Coca.
Quando iniziai a vederla insieme alla sua compagnia era inizio giugno. La seconda settimana, per precisare.
Aveva sempre delle maglie con le maniche a metà braccio. Non capivo il perché, visto che c'era un caldo boia.
Era sempre a un tavolino vicino al mio. Un giorno lo capii.
Era seduta sul tavolo, aveva la testa girata da un lato perché stava parlando.
E al quel punto li vidi.
I tagli sui suoi polsi.
Mi era giunta voce che a scuola durante l'anno non si trovava bene e che la offendevano. Ma non ero sicura che fosse lei.
Invece era proprio lei.
Mi venne una fitta allo stomaco e rabbrividii. Non mi piaceva che qualcuno si autolesionasse.
Fortunatamente erano già cicatrizzati.La continuai a rivedere dopo qualche giorno. E i tagli erano ancora lì.
Ma dopo qualche settimana stavano sparendo.
E mi scappava un sorriso anche a me quando rideva.
Poi capii che se sta bene lei nel suo gruppetto, sono cazzi suoi.
E non è sfigata. Perché se sta bene ci sarà un motivo. E quel motivo è giusto per tutti loro.
E nessuno deve criticarli.
La vita è la loro. E voi avete la vostra. Io ho la mia e lascio in pace gli altri.
Perchè se stai bene tu, è giusto per te.
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Not a book.
Short StoryQui pubblicherò dei miei racconti che scrivo esclusivamente io. Se volete prenderle, prendetele pure Ma lasciate la mia firma dopo Ogni "storia" ha uno Stile diverso. Parlano tutte di una vita da Ragazza adolescente. Non facile quindi. Seguitemi s...