PROLOGO

6 0 0
                                    

Era sempre stata una ragazza anonima. Alle medie, si limitava a sopravvivere e a guardare tutti da dentro una bolla di sapone. In prima media viveva tranquillamente, ma in modo insipido. La prima metà della seconda media invece, non la ricordava nemmeno. La fine di quell'anno e la terza media invece li rimembrava, con una morsa che le si stringeva attorno al suo fragile cuore e lo lacerava secondo dopo secondo.

Da quell'anno e mezzo la sola cosa che le rimaneva impressa dentro, era il desiderio impellente che si era cucita addosso di andarsene e chiudersi alle spalle quel capitolo grigio della sua breve vita. Era persa completamente nell'illusione che cambiare scuola l'avrebbe fatta stare meglio; ne era completamente convinta. Beh, si sbagliava. Da una parte aveva funzionato, dall'altra aveva reso quel grigio della terza media, un nero spento come un cielo senza stelle a illuminare il cielo.

Non starò qui a fare metafore sulle stelle –anche perché l'unica verifica che feci su quell'argomento andò abbastanza male-, ma vi racconterò la vita di una ragazzina che tra buio e luce, se ne sta rannicchiata nella flebile luce crepuscolare a sperare con tutta se stessa che cali silenziosa la notte, o che la luce dell'alba le carezzi la pelle olivastra, mentre il giorno urlante di estrosa allegria le si apre davanti come un sipario prima di uno spettacolo.

Perché le era rimasto solo questo: sperare e lasciarsi bruciare lentamente, come una candela avvolta dal vento che minaccia impetuoso di spegnerla. Ma il vento non lo sa, non sa che quella fiammella leggera non si lascerà spegnere così facilmente. Perché nonostante le numerose tempeste lei ce l'ha sempre fatta. Un po' la invidio quella ragazza. Sempre così felice e spensierata anche se è rimasta un cumolo di macerie lasciato solo a sé stesso. Sempre così forte, anche se passa intere notti a piangere e a soffocare i singhiozzi strazianti nel cuscino.

Ma lei, ora non è più sola. Lei non è più una ragazza lasciata sola a sé stessa, anonima o sconfortata. No, ora lei è cresciuta e non lascerà più che quel grigiore misto nero cenere, provi a spegnerla perché non ci riuscirà più. E non posso nemmeno invidiarla, perché beh quella ragazza sono io.

PARADISE LOSTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora