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La musica è altissima, e mi risuona nelle orecchie.
Il caldo è soffocante, e di sicuro essere tutti ammassati qui dentro, non aiuta per niente.
Gli altri sono ormai tutti quanti andati.
Lisa e Rose sono sdraiate sui divanetti, mentre Fred ha accompagnato al bagno Jack per almeno sei volte.
La situazione sta degenerando, ma in passato ci siamo ridotti peggio.
Sono stesa sul divanetto, con la testa buttata all'indietro, mentre mi incanto, a guardare le luci.
Dal nulla sento Rose scoppiare a ridere, e Lisa la segue subito dopo.
Le guardo, e anche se non c'è un motivo per farlo, comincio anch'io.
Beh la situazione è divertente, specialmente se hai bevuto, quando hai bevuto tutto fa ridere.
Alcuni, quelli un pò più' sobri, ci guardano strano, mentre quelli brilli non ci guardano di striscio.
Comincio a mordere il piercing alla lingua, e mi rilasso.
Cerco di calmarmi un pò, ma è impossibile.
Tutto intorno a me si muove, la vista è offuscata.
«Ehi Sascky!»
Lisa mi guarda, e sono sorpresa che mi riconosca.
È appoggiata con la testa, sulle cosce nude di Rose.
I suoi occhi girano per tutta la stanza, senza una meta precisa.
«Sai cosa ho pensato? Mi faccio un secondo orecchino. Che bello!»
Si alza lievemente, poi ricade con la faccia sulle gambe di Rose, che è persa con lo sguardo nel vuoto.
Fred e Jack tornano dal bagno, uno sulle spalle dell'altro.
Fred lo appoggia sul divanetto, e si siede affianco a me.
«Lui per sta sera ha già dato. Se ne parla di nuovo sabato prossimo»
Lui invece prende in mano il suo cocktail, e ricomincia a bere.
Direi che lui è l'unico in condizioni di bere ancora.
Non ho nemmeno idea di che ore siano.
Quando siamo qua dentro ogni ora è uguale all'altra.
La situazione sta diventando un pò noiosa, quando due persone decidono di chiarirsi, a sberle.
In un attimo due ragazzi cominciano a urlare, anche se non si sente molto la loro voce.
Uno spintone, poi un altro e ancora, finché non intervengono i buttafuori, mandando via uno dei due, il più' ubriaco.
Scena già vista e so già come procederà la cosa.
Non solo si dovranno vedere fuori, ma sarà anche impossibile non avere il tifo fuori.
Lisa e Jack sono collassati, mentre Rose, occhio e croce, è in coma etilico da un' ora.
«Non balli più »
Scuoto la testa, e torno a guardare gli altri.
«Tu hai finito di bere?»
Scola in un sorso quel poco che restava dentro il bicchiere, e annuisce.
Mi alzo, e lui con me.
Proviamo a convincere gli altri ad alzarsi.
Rose si alza tranquilla, Lisa è un pò scontrosa, come tutte le volte che la si sveglia, ma il problema è Jack.
È collassato sul divanetto, e non riusciamo a farlo riprendere per nemmeno un secondo.
Continuiamo a provare, ma nessun segno di vita da parte sua per una mezz'oretta, poi tutto d'un tratto apre gli occhi.
Si siede a fatica, guardandosi in torno spaesato.
Lo aiutiamo ad alzarsi, e Fred lo aiuta.
Da solo non andrebbe dritto per un secondo.
Ci facciamo strada a fatica verso l'uscita.
Noto come sempre la fila per il bagno di gente sul punto di vomitare.
Ringrazio mentalmente dio per avermi dato uno stomaco di ferro.
Usciamo dal locale, e per poco non mi sento male.
Un freddo pungente fa contrasto con il caldo del locale.
Appena usciamo, vediamo i due ragazzi, accompagnati da gruppetti di persone tutto intorno.
Sempre più persone, sempre più' ubriache, non può finire bene la serata.
In un attimo tutto comincia, dopo il primo pugno, tutto va a puttane, tutto il "tifo" in torno si alza le mani, e in un attimo, non si capisce nemmeno chi mena chi.
È uno spettacolo orribile, e in quei casi qualcuno si fa sempre male, troppo male.
Gente presa a pugni e a calci, il novanta percento delle volte, per una ragazza.
Di questo passo, e con questa intelligenza tra un pò si attaccheranno per una caramella.
La situazione comincia a farsi sempre più seria, gente che sputa sangue da tutte le parti.
Ci allontaniamo il più' in fretta possibile, con un amico quasi collassato, e quattro persone ubriache.
Nessuno è nelle condizioni di guidare, quindi non ci resta che camminare.
Ci incamminiamo verso casa.
Le prime sere facevamo un sacco di strada in più, sbagliavamo strada di continuo, ma ormai abbiamo imparato che strada fare anche da ubriachi.
Rose e Lisa si abbracciano per tutto il tempo, mentre a mala pena si reggono in piedi.
Cantano a squarcia gola, credo per restare sveglie, mentre Fred aiuta Jack sull'orlo di un altro collasso.
Beh non stiamo poi così male.
La prima casa a cui arriviamo, è quella di Jack.
Fred lo deve accompagnare fino in casa, e ci mette un sacco di tempo.
Le ragazze si stanno addormentando addosso a una recinzione, quando un cane dall'interno comincia ad abbaiare, e le due si svegliano si scatto cadendo per terra.
Le aiuto ad alzarsi, e poi mi tolgo le scarpe col tacco, dopo un paio di ore non resisto più.
Fred torna, e ci comunica che Jack ha vomitato sulle scale.
Cosa ce ne importava a noi? Assolutamente nulla, ma riteneva giusto informarci non si sa perché.
Dopo una faccia schifata da parte di tutte e tre, riprendiamo a camminare.
Le ragazze continuano a cantare, cercando di coinvolgere nella performance anche noi.
Io mi rifiuto categoricamente, mentre Fred si aggiunge al duetto.
Nel mentre io comincio a chiedermi se qualcuno è sobrio, oltre alle decine di persone, che si affacciano alla finestra arrabbiate per essere state svegliate.
Ormai tutti i sabati è la stessa storia, alcuni hanno smesso addirittura di lamentarsi.
Continuiamo fino a casa di Lisa e Rose.
Le salutiamo, e si aiutano a vicenda a salire le scale.
«Bello avere un gemello che ti aiuta nel momento del bisogno»
Fred ride, e continua a guardarsi la scena degna da film comico.
«Specialmente se il gemello è più' ubriaco di te»
Comprendeteci, tutti abbiamo problemi con le scale, quando beviamo, ma loro devono fare cinque scalini, per arrivare alla porta di casa, non devono arrivare a San Lucca.
Arrivano alla porta, e tutte e due tirano fuori le chiavi, e litigano su chi apre la porta.
Alla fine Rose si stanca, e apre mentre sua sorella la guarda infuriata.
Si girano, ci salutano, ed entrano prendendosi a spintoni.
Io e Fred proseguiamo verso casa.
Le nostre case sono le più lontane, noi non abitiamo in centro, ma abitiamo fuori citta, e giustamente la strada ha pochissimi lampioni, e nessun marciapiede, anche se a quest'ora serve a poco, passano poche macchine alle tre.
Passiamo e i campi intorno a noi sono totalmente bui, e silenziosi.
Tra noi parliamo, ma l'unico altro rumore sono i sassolini che scricchiolano sotto le scarpe di Fred, mentre io mi trattengo dall'imprecare, ogni sasso che mi si pianta nei piedi.
«Sei sicura di arrivarci a casa di sto passo?»
Mi guarda, girato in dietro da qualche metro più' avanti.
Gli giro un'occhiataccia, e mi massaggio un piede.
Lui sbuffa girando gli occhi al cielo, e si avvicina.
Mi carica in braccio, e comincia a camminare.
«Dai lo sai che non serve! Basta che mi lasci solo cinque minuti per riprendermi un attimo»
Lui ride, e continua a camminare, come se nulla fosse.
I campi finiscono, e comincia il bosco.
Qui la strada è anche meno illuminata.
Continuiamo, quasi al buio, fino a casa mia.
Li è un pò più' illuminato, mio babbo ha montato dei lampioni in giardino quando ero bambina.
Arriviamo al cancello, e torno con i piedi per terra, letteralmente.
«Domani esci?»
Domanda Fred sorridente.
«Non lo so. Domani vedo ora voglio solo dormire. Poi bisogna vedere anche cosa dicono gli altri»
Lui ridacchia, e alza gli occhi al cielo.
«Potremmo uscire senza gli altri, andiamo a prendere la macchina, poi cerchiamo qualcosa da fare
Si avvicina, e sento il calore del suo respiro, che fa contrasto con la mia pelle raffreddata.
«Adesso domani ci pensiamo, ora ho bevuto voglio solo dormire
Metto la chiave nella serratura del cancelletto di casa, e apro.
Lui si avvicina, e mi ferma.
Lo guardo non capendo la situazione, quando mi mette le mani sui fianchi, e mi tiene stretta a lui, mentre si avvicina, e mi bacia.
Mi stacco, e gli tiro uno schiaffo.
«Non ti azzardare mai più!»
Mi guarda con aria arrabbiata, ma lui non ne ha nessun diritto, io ne ho.
Mi giro, e vedo mio fratello Blescky fuori dalla porta, che lo sbrana con lo sguardo.
Si avvicina a noi a passo svelto.
«Vai in casa!»
Mi avvio, e lascio che ci pensi lui a chiarire la situazione.
Entro in casa, e mi chiudo la porta alle spalle.
Salgo le scale in fretta, e mi fiondo in camera mia.
Metto le scarpe al loro posto, mi svesto, e metto i vestiti in bagno da lavare.
Mi metto i pantaloni del pigiama, e vado in bagno.
Tolgo il trucco, lavo i denti, mi preparo per dormire.
Torno in camera, e sento la porta al piano di sotto aprirsi, e chiudersi subito dopo.
Scendo al piano di sotto, con le pantofole ai piedi, e vedo Blescky sull'uscio.
«Non credo ti darà altri problemi»
Sogghigna mentre mi guarda, e comincia anche lui a salire le scale.
«Grazie»
Mi da un bacio sulla fronte, e va nella sua stanza.
Faccio lo stesso, e mi sdraio nel letto.
Metto il telefono, morto qualche ora fa, sotto carica, e in un attimo sono nel mondo dei sogni.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 20, 2020 ⏰

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