TRIBUTO DEL DUE

Capitolo due

Appena saliti sul treno vado nel mio scompartimento, mi butto sul letto e inizio a piangere.
Sono così sfigata! Cazzo tra tutti i ragazzi che vogliono andare agli Hunger Games proprio io che non voglio andarci devo essere estratta!
Che schifo.
Alla fine decido di impegnarmi il più possibile nei giochi così magari, se tutti muoiono per la peste, vinco io.
Dopo un paio d'ore mi viene fame, sarà l'ora di pranzo.
Mi incammino verso la sala da pranzo, Justin e i nostri mentori Nicole e Robert sono già seduti.
Mi siedo e inizio a mangiare.
Nicole mi dice:"ciao Alexis, io sono la tua mentore, ti aiuterò a sopravvivere negli Hunger Games"
"Grazie" le rispondo
"tu non sembri una che combatterà molto, negli Hunger Games dico. Sembri una intelligente come quel tipo dell'anno scorso, peccato che è morto, quindi tu non durerai molto". Mi dice Justin mentre si mette in bocca tutto ciò che può ingerire.
"Sai, molte persone hanno vinto gli Hunger Games usando la testa, non serve solo la forza, serve la logica. E comunque non voglio neanche essere qui come te, e tu mi stai particolarmente sulle palle perciò stai zitto grazie" gli rispondo con un tono di sfida.
Per 10 minuti l'unico suono che si sente è il rumore delle forchette.
Poi Robert dice
"Ragazzi state calmi, potrete uccidervi tranquillamente negli Hunger Games"
"Okay" risponde Justin
"Ovviamente" dico
Dopo altre 3 ore arriviamo a Capitol City.
A me sinceramente non piace molto, è una città gigantesca con tantissime cose, e le persone sono ancora peggio, che ci fanno fare queste cose.
Subito dopo essere scesi i pacificatori ci portano subito dagli stilisti.
Il mio si chiama William.
È carino, non bellissimo, ho visto di meglio.
"Bene, per la sfilata dei carri metterai questo"