La Storia Del Perché Un Amore Così Grande

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L'unico modo per andare avanti e non voltarsi mai.

Ps. Questo non lo definirei primo capitolo, ma è solo un introduzione per far capire quello che è successo.

Iniziato il liceo ho conosciuto un ragazzo, era così arrogante. Aveva 4 anni più di me, lo reputavo viziato, aveva tutte le ragazze della scuola ai suoi piedi, ma lui non voleva nessuna di esse, non le credeva all'altezza sua... Ogni volta che entrava in classe mia uscivo dalla classe per quanto mi disgustavano i suoi atteggiamenti. Sfortunatamente abitavamo nella stessa città, ci vedevamo sempre. Lui sapeva chi ero, a causa di mia sorella più grande, ma non avevamo mai parlato. Credo che lui sapesse in disprezzo che avevo verso di lui.
Il primo anno di liceo così l'ho passato evitandolo.

Erano arrivate così le vacanze estive, ero così felice di non doverlo sopportare più, ma in cuor mio sapevo che mi sarebbe mancato evitarlo per i lunghi corridoi.
Non l'avevo visto per i successivi tre mesi, ma era arrivato il 3 settembre, e salendo sul pullman per affrontare gli esami di recupero, sentii una voce chiamarmi con il mio nome e ridendo: "Cris?" e continuò "Cris? Che ci fai qui?" e in quel momento la persona che mi stava chiamando era alle mie spalle, mi sfiorò con una mano, mi girai rapidamente e salii velocemente le scale e mi sedetti al solito posto. Speravo che quella persona non continuasse a parlarmi, non avevo nessuna voglia; ma con la sfortuna che avevo, si sedette davanti a me. Mi misi le cuffiette e iniziai a ripetere latino per essere pronta, ma lui non rinunciò, mi strappò le cuffie e disse: "sai che porta sfortuna ripetere la mattina dell'eame? Io non lo faccio, perché così ti dà sicurezza e sei sicura di saperle le cose" non avendo più la possibilità di evitarlo gli dissi: "ahh ok, beh cosa ci fai qui?" senza esitare nemmeno un momento rispose con una sicurezza che mi fece rabbribidire: "la stessa cosa che stai per fare tu. Devo recuperare il debito di filosofia" la conversazione continuò per l'ora successiva parlando di come mi stavo trovando con la scuola, e di quanto ero agitata. Lui mi tranquillizzò facilmente, ero sbalordita da quanto fosse dolce in realtà. Arrivati in stazione ci dirigemmo a scuola insieme, e saliti in navetta lui notò la mia T-shirt con incisa una frase in latino. Senza neanche bisogno del dizionario lui la tradusse, e da lì capii che non era stupido come pensavo.

Prima di entrare a fare l'esame lui mi disse, ti aspetto fuori. E da quel momento io mi innamorai di lui. Uscita dall'esame andato bene accompagnai lui a fumare.

Fu un giorno bellissimo, ma dopo non parlai più con lui, iniziò a seguirmi sui social, ma nessun messaggio.
Cominciata la scuola non ci salutavamo quando ci vedevamo nei corridoi, era come se non fosse successo nulla.

In classe mi odiavano tutti, e io non sopportavo più nessuno, ero tutto il giorno triste, così cambiai scuola, presi il coraggio di scrivere a Cataldo.
Ci scambiammo pochi messaggi, creai un account falso, e ottenni il suo numero. Così eravamo diventati amici.

Da lì in poi accadderò troppe cose. Tornai nella vecchia scuola.
Parlavamo tutti i giorni.
Era tutto perfetto. Anche se a volte litigavamo.

E così siamo arrivati ad oggi, quasi un anno da quando sono innamorata di lui. Ormai non ci parliamo più. Ma è da qui che inizia la strada.
Cosa devo fare? Dimenticarlo oppure scrivergli: "ricominciamo?"

Lover of mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora