•세•

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Taehyung’s Pov

Dopo essere tornato a casa, penso alle mie occhiaie accasciandomi poi al lato del mio letto nella mia stanza, riflettendo su cosa era successo oggi.

Dopo circa mezz’ora, mi alzai cambiandomi, presi lo skate e andai al parco per scordarmi di ciò che accadde in bagno. Iniziai a fare acrobazie molto casuali, quando dopo vidi Jungkook, l’ultima persona a voler incontrare, a bocca aperta.

Non se lo aspettava eh? Ti ho stupito Jeon?

Essendomi distratto, caddi, mi ritrovai poi con un braccio di Jungkook sulla nuca. Aveva evitato che sbattessila testa? Oh dio. Non ci credo.

«Taehyung. Stai bene?» chiese. Annuii cercando di alzarmi, ma fallì cadendo. «Diamine, la mia caviglia-» avevo preso una storta.

«Ehi, ehi, calmo ce la fai ad alzarti?» chiese di nuovo lui, guardando prima me, e poi la mia caviglia. «Evidentemente no. Ci ho appena provato...»  ci guardammo negli occhi quando lui mi accennò un sorriso. «Hai bisogno che ti porti a casa tua in braccio?»

Arrossii leggermente, annuendo. Lui si limitò a sorridere alzandosi, prendendomi poi in braccio. Cinsi le mie braccia al suo collo, appoggiando poi la testa sul suo petto. Sentivo i suoi addominali da sotto la sua maglietta. Dopo avergli detto la direzione di casa mia, lui annuì iniziando a parlare.

«Sai TaeTae, non credevo tu sapessi fare quelle cose, mi spinge a volerti ancora di più.» ghignò. «Uno, chi ti ha detto che potevi chiamarmi in quel modo? Due, non crederti sia come i ragazzi che vogliono solo far colpo e poi non sanno fare una mazza, tre non ti illudere.» conclusi. «Aw, non mi sto illudendo- si avvicinò al mio viso -è la verità, sarai mio Kim Taehyung.» roteai gli occhi, facendogli una linguaccia, cosa che a parer mio dovevo risparmiare. Posò le sue labbra sulle mie, baciandomi. Spalancai gli occhi, arrossendo, allontanandomi subito dopo. «M-Ma sei impazzito?!?»

«Uhm, no, voglio solo la ricompensa di questa gentile cortesia che ti sto facendo.» infondo se la meritava. Così sbuffai e presi a baciarlo, quando poi mi accorsi che mi aveva appena portato a casa sua.

«E questo che significa?? Ti avevo chiesto di portar-» mi interruppe subito dopo.

«Di portarti a casa tua lo so, ma fatti medicare prima.» Sbuffai, perché prima è rude e poi è gentile? Il suo comportamento mi fa entrare in uno stato confuso.

Mi adagiò sul suo letto, quando poi prese una pomata per gli strappi/dolori. Alzò il mio pantalone stile militare, poi prese la pomata spremendo un po’ di quel liquido denso su due dita, per poi massaggiarle sulla mia caviglia in un movimento tondo. Ansimai per il dolore, bruciava leggermente.

Mi guardò ridacchiando «Che hai da ridere??» chiesi. «Nulla, solo che quei tuoi “versi” vorrei li facesti quando saremo nudi, appiccicati» spalancai gli occhi arrossendo, «Pervertito!» mi sedetti e gli tirai una sberla sulla testa. «Ahw» si massaggiò il punto colpito prima di salire a cavalcioni su di me. «Ora ti punisco. Non mi merito questo dopo averti fatto questo favore.» la sua voce era bassa, ma allo stesso tempo eccitante. No- aspetta. Ho detto eccitante?? Volevo dire da maniaco. «Oh, come mi punisci... Daddy?» sussurrai l’ultima parola per stuzzicarlo, ma non avrei dovuto. «Vedo che ti piace chiamarmi così, baby...» iniziò a baciarmi il collo, mordendo poco dopo. «A-Aspetta... Stavo s-scherzando...» ansimai, avevo gli occhi lucidi e le gote rosse, lo guardai, poi. «Aw, io no. Sei dannatamente carino...» concluse, posando poi le sue sottili labbra sulle mie. Portò le mani sui miei fianchi, facendole scendere sulle mie curve. Spero sia un so- un incubo. Poi sentimmo bussare. Grazie a dio era la madre di quel pervertito, «cazzo.» che scese da me continuando a massaggiarmi la caviglia, facendo finta di nulla. «Sì mamma??»

...

90'𝙨 𝘽𝙖𝙗𝙮 - 𝘒𝘰𝘰𝘬𝘝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora