Era un mattino come tanti altri per lui, faceva tutto quello che gli veniva ordinato senza replicare.
Era bravo a evitare le fruste del capo, era bravo a non farsi beccare mentre riposava per riprendere fiato.
Quel mattino doveva cucinare e questo compito gli piacque, avrebbe potuto riposare quel giorno.
Il lavoro in cucina è quello più leggero, bisognava pelare 1800 patate nell'attesa che il pesce fresco salisse a bordo; arrivato anche il pesce bisognava pulirlo e farlo bollire.
Poi si friggeva ed infine, dopo aver cotto anche le patate, doveva servire il tutto al capo!Il capitano era un uomo basso e calvo, mento pronunciato e naso aquilino. Era molto grosso e vestiva sempre con la stessa tunica d'orata ferma in vita da un cinturone nero dal quale pendeva la sua spada.
Era un uomo meschino e crudele, infliggeva punizioni a chiunque osasse dire qualcosa che lui non accettava.
Quel mattino era però di buon umore visto che si stava per arrivare a destinazione.
"Avanti!" Disse il capitano con quella sua voce cavernosa, e mentre lo schiavo entrava tenendo bassa la testa, lui si crogiolò per un momento nella gioia di vedere quel pezzente tremare e inginocchiarsi.
"Capitano, Vi ho portato la colazione."
E senza ovviamente ringraziare, prese il tutto e con un calcio mandò fuori quell'ammasso di pulci e merda.
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La voce di uno schiavo
AdventureQuesto scritto narra la storia di uno schiavo che cerca la libertà, ma purtroppo ci saranno molti problemi tra i quali pirati sirene e pazzi! Buona lettura e spero possa essere interessante! Kass