Mi passano un altro bicchiere e per poco non cado per terra.
Ormai è diventata una guerra tra le luci abbaglianti, la musica troppo alta e il mio forte mal di testa.
In un secondo sento la testa che gira così mi appoggio alla prima persona che trovo.
"Evelyn! Eccoti, ti cercavo!" credo di sentire il mio migliore amico dire qualcosa ma non riesco a capire nulla.
"Evy, stai bene? Mi senti??" farfuglia qualcos'altro ma io sto ancora pensando al mio mal di testa.
In un attimo mi ritrovo fuori e per fortuna riesco a dire qualcosa:
"l'ho fatto per tenerlo fuori dalla mia testa". È vero, ho bevuto perché così non avrei pensato a lui.
In un secondo sento qualcuno prendermi un braccio e poi buio.
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Appena apro gli occhi, capto subito di essere in ospedale.
Vedo Kevin, il mio migliore amico, parlare con i dottori, così cerco di far capire che mi sono svegliata, anche se fallisco perché mi esce solo uno strano lamento, ma che per fortuna lui sente e mi viene subito in contro.
"Evy! Come stai? Ti senti meglio?"
"Kev, che bello vederti! Sto meglio, credo" sono le uniche cose che riesco a dire.
"Kevin, puoi dirmi cos'è successo? Non mi ricordo nulla"
"hai bevuto un po' troppo... E poi sei svenuta, ma ora non è nulla di grave, non ti preoccupare. Adesso però, ci sono delle persone che vorrebbe vederti." mi posa un bacio sulla fronte ed esce dalla stanza.
Appena se ne va, vedo che entrano i miei genitori.
Sono felice che siano qui, ma anche stupita.
Perché beh, mio padre ormai è fuori casa per il lavoro, 23 ore su 24 e mia madre... Lei prende pastiglie per la depressione; quindi non avrei mai pensato fossero venuti.
"tesoro, stai bene?" mi chiede mia madre.
"si, ora si."
Mio padre mi guarda e semplicemente, mette la sua mano sulla mia.
Neanche un rimprovero.
Sono stupita, davvero..
Dopo 10 minuti così, prendiamo la mia roba e torniamo a casa.