Lincon Ray Hospital

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L'estate,la stagione che più di tutte odio,perchè non ci può essere 365 giorni l'anno la neve,candida ,morbida ,fredda neve.

Invece no,oggi 24 agosto mi ritrovo sola,stanca e accaldata,seduta in una sala d'aspetto del "Lincon Ray Hospital"di Boston.

Se sarei io il re del mondo a quest'ora mangerei zuppa calda nel Polo nord in compagnia di pinguini e foche,ma il destino gioca dei brutti scherzi e allora non ci rimane altro che giocare.

Il rumore di una porta che si apre alla mia destra mi risveglia dai miei pensieri riportandomi alla realta,una infermiera sulla quarantina entra in sala con dei grandi occhili da vista e una cartelleta in mano.

"Elisabeth Hope Wolker?"

"Si,sono io"

"Il dottor Flyn la può ricevere,mi segua."dice masticando rumorosamente una gomma.

Mi alzo lentamente dalla sedia e impugno le mie care stampelle,la seguo lungo il corridoio e poi entro nell'ormai familiare stanza azzurra,il dottor Flyn alza i suoi occhi azzurri dallo schermo del pc e mi rivolge un sorriso a 32 denti.

"Signorina Wolker prego si accomodi."

Mi avvicino alla grande scravania e mi siedo comodamente su una morbida poltrona nera.

"Buongiorno dottor Flyn"

"Allora signorina come va con il ginocchio?"

"Bene grazie,riesco a fare anche qualche passo senza tutore."dico sorridendo e nascondendo una ciocca riccia di capelli dietro l'orecchio.

"Bene,settimana prossima toglieremo il tutore e così tornerá a camminare normalmente.

"Oh grazie dottor Flyn,sono contenta di tornare a lovoro,è passato così tanto tempo."dico abbassando gli occhi sulle mie unghie rosse.

"Allora a sabato prossimo signorina Wolker,arrivederci."

"Arrivederci dottor Flyn."

Esco dall'ospedale contenta come una bambima davanti a un regalo nuovo,salgo in macchina cercando di non urtare troppo il ginocchio contro lo sportello,accendo la radio a tutto volume e mezz'ora dopo sono a casa,la mia casa adorata.

Appena entro un profumino inonda le mie narici Hanna la mia migliore amica arriva saltellando dalla cucina.

"Ely com'è andata la visita?"chiede guardandomi con i suoi occhioni scuri.

"Bene,settimana prossima toglierò il tutore"dico togliendomi la borsa dalle spella e lanciandola sul divano bianco.

"Alleluia,ero stanca di farti sempre da tata."dice facendomi l'occhilino.

"Hei sono sempre stata autosufficente in questi mesi."dico alzandomi in una coda i ricci scuri.

"Si certo come no,ho lavato almeno 10 paia di tuoi calzini puzzolenti questa settimana"

"Ma dai Hanna finiscila,per me questo e altro,vero?"dico sorridendole.

"Vero!"

Trascorremmo il resto della serata mangiando patatine fritte e guardando film e come sempre Hanna dopo poco si addormento sul divano ,la svegliai finito il film e mi salutò prima di scomparire nella sua camera.

Io decisi di farmi un te prima di andare a dormire e fù proprio in quel momento mentre mescolavo il liquido scuro nella tazza che qualcuno iniziò a bussare con insistenza alla porta, la mia testa scatto verso di essa velocemente.

Chi poteva essere alle 2:15 di notte?..

Ciao a tutte,spero che questa storia vi incuriosisca almeno un pò,fatemi sapere cosa ne pensate e se vi piace votate.
Grazie ragazze al prossimo capitolo.
Un baciooo..<3<3

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