LIBRO

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Era un pomeriggio comune, dove io, bambino di 11 anni, venni rapito da a quello che credevo mio zio..Ma torniamo indietro, quando avevo una casa, una famiglia e non mi mancava niente..- Sono qui, sono a casa..Mia madre mi accolse e disse:- Che hai sul braccio? Chi ti ha fatto quella ferita?Lo disse guardando la ferita che mi aveva fatto il mio bullo personale, Davide, ma mi inventai una scusa..- Sono caduto...dalla bicicletta!Mi sembrò una scusa plausibile, anche perché non la volevo fare star male lei, dicendole la verità, anche se avrei dovuto..- Ne sei sicuro?- SíLei se ne andò ancora con il dubbio, mentre io sospiravo un sospiro di sollievo.Questo accadeva tutti i giorni, mi stufai di Davide, quindi, decisi di non venire più a scuola. In fondo sò che nascondere le cose al proprio genitore è sbagliato ed ancora oggi me ne pento, ma non potevo ancora subire bullismo da quello stupido.Quindi iniziai a fare scuola online, anche se quegli annunci pubblicitari apparivano ogni 3 secondi e non sapevo come fare, quindi, non chiusi tutti gli annunci che mi arrivarono, ma pian piano, il computer esplose, quindi smisi del tutto di fare lezione online.Del resto, mi dedicai per in quei giorni a fare collage e guardare la TV.Ma questa giostra si interruppe quando arrivò lo zio Gerry a casa, in una mattina d'alba:Erano le 3 del mattino, quando zio Gerry entrò dentro la mia camera urlando e dissi- Zio lasciami dormire!- No! Devi allenarti!- per cosa zio?!- per la maratona!- COSA?!?!- sí esatto- ma io non sò neanche correre piú veloce di una lumaca- infatti ti ho iscritto per questo!- Ma sei pazzo zio?! cosí farò una brutta figura davanti a tutto il quartiere!- Non é difficile! Imparerai!Insomma, la conclusione di questa discussione é che alla fine svegliammo tutto il vicinato e i figli di questi mi presero a schiaffi..Ma tornando al dunque, mi bastava non tornare a scuola.Cosí mi alzai dal letto e iniziai con l'andare in cucina con l' intenzione di mangiare qualcosa, visto che non riuscivo piú ad addormentarmi. Ma anche questo a zio Gerry non piacque, infatti disse:- Non puoi mangiare! Devi allenarti per la maratona- Ma come farò a correre se non ho le forze!- Tu non ti preoccupareRispose lo zio con aria insolita, ma io mi fidai.Da lí, ogni giorno, mi svegliavo alle tre e dormivo alle 10, fino al grande giorno..Appena fuori, zio Gerry disse- Se vinci questa maratona, ti compro qualunque cosa tu vogliaLo zio mi diede quella felicità che mi diede la forza per dire " sono pronto"..Cosí arrivammo alla maratona, mi iniziai ad orientare, per guardare i miei avversari e notai un gruppetto di ragazzi che parlavano e decisi di farmi avanti.Ma ecco, che uno di questi volti mi sembrò familiare: era il volto di Davide.Corsi per evitare il suo sguardo,ma fu troppo tardi, quindi mi disse- Come scappi?! Oggi se perdi a questa gara ti continuerò a fare da bullo- E se la vinco?- Hahahah! Tu? É impossibile! Ma anche se fosse, smetterò di fare il bullo con te.- Davvero?- Certo, posso scommettere anche 4 miliardi di euro, tanto non vincerai mai!Era davvero infantile come bullo, ma accettai.Cosí arrivò il momento dove ci misero in fila orizzontale, per cominciare la maratona.1,2,3..*sparo!*Ecco come partí la gara,ero già secondo, ma Davide era primo, allora accellerai velocissimo, ma non ci furono risultati, perché anche lui corse veloce, allora misi in atto la mia logica: se i giri erano tre e Davide usava tutta la sua forza già in quel momento, io potevo correre piano per i prossimi 2 giri e al terzo, tutti si sarebbero stancati tranne io, in modo da poter superare tutti in maniera facile.Cosí rallentai mentre pensavo a una frase vittoriosa da dire a Davide, visto che ci ero praticamente . Ma mi accorsi, che eravamo quasi al terzo giro e tutto stava andando secondo i piani.Ecco, che arrivammo al terzo giro, e accellerai, più forte possibile ed ecco, che arrivai 1!Andai in faccia a Davide, fiero del mio successo, ma questa fierezza finí quando vidi piangere Davide su una panchina, ma non era per la gara, perché sembrava all'apparenza una cosa seria..cosí gli chiesi- Ti posso aiutare?- No, vattene!- ok, penso che per te sia un momento difficile..- Vai via! Io non passo momenti difficili, io sono fo..La parola "forte" venne interrotta da un singhiozzo. Davide per l'imbarazzo iniziò a correre, io decisi di raggiungerlo, nonostante il male che mi aveva fatto.Mentre lui iniziava ad urlare per la disperazione, io gli corsi dietro, quando finalmente riuscii a bloccarlo- CHE HAI??!!!!Urlai forte, ma quell' urlo lo azzittì e dopo un sospiro, disse- Piango perché ho perso i miei amici, che ora mi hanno detto che sono un perdenteQualcosa mi disse di abbracciarlo, per dargli un sostegno e cosí feci.Dopo un po', lui mi disse- É per questo che ti faccio da bullo, per sfogo. Ho subito troppo, ora voglio sfogarmi, soltanto che la sfiga non é una persona..Io presi un respiro profondo, e quando mi sentii pronto per farlo, mi dissi "Se avesse smesso di fare il bullo con te, lo avrebbe fatt di sicuro con qualcun altro, visto che non sarebbe stato in grado di gestire quel dolore"Cosí dissi - Non bullizzare altre persone! Facciamo come se avessi vinto tu alla gara..- non sò ancora oggi perché lo dissi con un sorriso.Cosí, la scommessa non servii a niente, ma tornai a casa.Zio Gerry mi accolse con una scatola in mano e disse - Guarda cosa ti ho preso!- nel frattempo, fece uscire un piccolo cagnolino , e io abbracciai zio più forte possibile e lo ringraziai.Corsi in camera con il cucciolo in mano, pronto per giocare con lui e addomesticarlo.Ero sicuro che mi potesse sentire, ero sicuro che tra noi ci fosse un legame, ero sicuro che gli animali avevano sentimenti..Cosí, iniziai a parlare ad alta voce con il cagnolino- Mh..come ti potrei chiamare? Che ne dici di Rudy?Il cane scodinzolò la sua coda, contentissimo del suo nome.Mi misi ore ad accarezzarlo, a tal punto che Rudy si addormentò.Con fatica andai a letto.. perché con fatica? Perché Davide mi aveva fatto dei lividi che quasi mi impedivano di muovermi, ma in fondo, l'avevo voluto io.Mi alzai il giorno dopo e inaspettatamente trovai mia madre piazzata davanti il mio letto, le dissi- Cosa c'è mamma?- Abbiamo ospiti alle 12! preparati e sistema la tua camera...ah, quasi dimenticavo, pulisci i bisogni del cane!Mi voltai e vidi i bisogni del mio cane e una camera disordinata..poi mi guardai allo specchio e improvvisamente mi vidi in modo diverso: Mi vidi come un cretino che ha paura di un bambino della sua età, motivo per cui non esce. Mi vidi come uno che se gli fanno due ferite, scappa a gambe levate. Mi vidi come un rimbambito. Mia madre rientrò giusto nel momento giusto, ma rimane un mistero di come mi abbia letto nella mente, dunque disse- Infatti par' o' scemo del villaggio!Lo disse con l'accento napoletano, anche se é milanese. Anche questo rimase un mistero irrisolto, in realtà, mia madre é un mistero in sé per sé.Dunque sistemai la camera, pulì i bisogni e mi sistemai.Mi occupai di portare il cane fuori, in giardino.Sentii un campanello squillare, mia madre disse- Devono essere i nostri ospiti! Apri la porta Denny!Io aprii la porta e a prima vista una signora giovane, quello che supponevo fosse suo marito, una signora anziana con uno strano collare in mano. Provai ad accogliere gli ospiti con un inchino,ma finii per inciampare sul velo dell'anziana. Tutti furono scioccati ma anche preoccupati per l'anziana, tranne mia madre che come al solito, disse la sua frase napoletana - Ca' fatt' figli' mi'?! Taggia' cidd'- non capii il dialetto di mia madre, ma dalla sua espressione sembrava una cosa seria.Mi alzai, rosso come un pomodoro e chiesi scusa alla vecchietta e agli ospiti. Poi tutti si accomodarono a tavola, stavo per accomodarono anche io, quando la vecchia disse con una voce grattata - Mi scusi signora, posso parlare un attimo con suo figlio?- i brividi non esitarono a percorrermi la schiena, voleva rimproverarmi?Lei mi prese la mano e mi portò fuori.Giunti a destinazione tirò fuori dalla tasca un collare con un ciondolo e disse - Ecco, prendi questo collare e mettilo al collo del tuo cane, dii " Adam" solo in momenti di necessità, potrai dirlo solo 3 volte in tutta la tua vita -Io non capii cosa volesse dire.. perché Adam? Chi è? Perché solo 3 volte?Ma la vecchia non c'era più..corsi all'interno della casa allarmato e dissi- Dov'è la vecchia?! È scomparsa!La signora pensava fosse rivolto a lei- Ma come ti permetti bambino! Andiamo Doringano Aranto Gerundio!Suo marito si alzò e se ne andarono.Ma subito sentii qualcosa dietro di me colpirmi, mi girai e vidi che mia madre non aveva una ciabatta a un piede, quindi feci 2+2.Io timidamente dissi - Mamma c'era una vecchia insieme ai nostri ospiti e mi ha dato questo collare!- e tirai fuori l'oggetto magico.Mia madre me lo strappò di mano e concluse il tutto già da subito- E cosí parli con i fantasmi eh? Come ti senti? Non c'era nessuna vecchia con i nostri ospiti..é deciso, domani andrai dall'opsicologo -Se ne andò soddisfatta mentre io ero ancora scioccato.Come era possibile?Andai in camera mia e mi chiusi dentro, cercando da internet la soluzione, ma come risposta , mi trovai "come ridurre l'alcool".Stufo chiusi il computer e mi dedicai ai miei amati libri, ma ancora non trovai niente.Disperato, decisi quella notte di andare di nascosto alla biblioteca per trovare altri libri e per capire meglio la situazione, perché era impossibile che non c'era questa vecchia, io l'avevo vista!Ma la cosa più strana era che anche gli altri l'avevano vista, non può essere stata un illusione!Così, alle 3 di notte ero già fuori di casa, con un giubbotto pesante e una bottiglia d'acqua.Camminai lungo un sentiero illuminato unicamente dai pali della luce, mentre mi osservavo intorno, cercavo di capire dove fosse una libreria.Dopo un po' a camminare trovai una libreria, entrai e dovetti svegliare la povera bibliotecaria addormentata: era seduta davanti una scrivania sulla quale poggiava le sue braccia incrociate che le servivano per appoggiarci la testa.Dissi - Signora, mi scusi, si svegli signora per cortesia!- la povera alzò la testa, e fu a quel punto che riconobbi il volto: era la vecchietta.Mi spaventai e feci un salto, ma poi mi riavvicinai per chiedere spiegazioni- Ciao, sono quello a cui hai dato il collare, ti prego aiutami a capire chi sei -Lei prese un sospiro e disse - Sono Olegna Edostuc so che è un nome complicato, ma non puoi cambiarlo. Il collare serve per proteggerti -- proteggermi da cosa? -- Da Oiz Yrreg-- Non so chi sia -- Ci puoi arrivare, ora torna a casa e riflettici, ma per favore vai via -- Perché? -- Devo andare, mi potrai ritrovare qui domani -Io me ne andai incredulo, corsi a casa , mentre provavo a capire quei stranissimi nomi in codice.Mi concentrai molto a casa, ma ancora non capivo. Feci i calcoli più grandi ed elaborati, ma ancora niente di sensato.Ma la cosa certa, era che quella vecchia non era una persona normale.Il giorno dopo mi svegliai ripensando a quel sogno strano che avevo fatto quella notte: La vecchia signora prendeva delle lettere che non sono riuscito a leggere e le metteva al contrario, poi, faceva un pollice in su.Era molto strano, ma lo presi come un indizio.Mi recai in cucina e trovai mia madre che parlava al telefono con qualcuno, ovviamente parlava nell' unico dialetto che non capivo..il napoletano- Ca' fatt' sto' cristiano?E altre frasi..Feci colazione, ritornai in camera e provai a capire il significato di quel sogno, quando riuscii a trovare un significato: se si capolgeva il nome "Olegna Edostuc" veniva fuori " Angelo Custode".. la. cosa mi metteva inquietudine, dovevo immediatamente chiedere quella notte spiegazioni al mio angelo custode.Il giorno dopo mi armai di zaino e giubbotto per uscire, quando ad un tratto, un signore dai baffi marroni mi prese per il braccio. Io lo guardai. Lui guardò me.- Non so se mi conosci, sono il tuo preside di scuola. Sono qui per un evidente motivo: è da un mese che non vai a scuola! abbiamo provato più volte a chiamare tua madre, la quale non rispondeva. Devi tornare a scuola, o per te non ci saranno speranze. Non seppi cosa fare, quindi, mi attenni alle regole. In pochi minuti ero già a scuola. Andrai tranquillo per i corridoi, quando Davide mi andò contro - Ehi, scusami.. Non ti voglio più maltrattare, tu hai vinto la gara ed è giusto così- sorpreso dalle sue parole, mi avviai fiero di me. Pensai "infondo zio Gerry è servito".. Ma sembrò che la frase uscì dalla mia testa e ne entrò le diverse del mio angelo custode,tutto ad un tratto le mie prospettive cambiarono. Era deciso, dovevo assolutamente scappare dalla scuola e andare da questo così detto angelo a chiedere spiegazioni, tutto ciò non era una cosa normale. La campanella squillò e io entrai in classe. Sembravano tutti sorpresi dalla mia rinvenuta , persino la mia professoressa, inutile dire che tutti mi chiesero che fine avevo fatto e io non risposi. Bhe, una persona normale avrebbe inventato una scusa plausibile, ma c'è da dire che io non ho tutta questa fantasia come gli altri. Forse hanno ragione i vecchietti che dicono della nostra mente così rinchiusa, davanti un telefono. Come se la nostra mente girasse come un disco, senza aprirsi come delle porte, facendo volare la fantasia come degli uccelli, in lungo e in largo.. I miei pensieri si interruppero da una vocina che faceva "ehi, ehi", mi girai, ed era la mia vicina di banco che tutti chiamano "sapientona", Melanie. Lei veniva dall'america, infatti se la cava con l'inglese. Tutti dicono che sia la classica sapientina o "signorina sò tutto io", anche io la penso così, ma non più di tanto.-Che c'è Melanie?- A cosa pensavi?- A molte cose- Me le puoi dire? mi annoio- Ma tu non eri la classica sapientina?- Bhe, non sempre- Allora...Mi avvicinai al suo orecchio parlando sottovoce e dissi- Iniziò tutto quando arrivò zio Gerry, è da lì che iniziarono ad avvenire cose imprevedibili. Ho incontrato il mio angelo custode, quello che credevo fosse solo una vecchietta..Avevo paura che non non mi credesse, ma lei disse - Io ti credo, devi sapere che il paranormale mi affascina, continuaIo le raccontai il mio piano - Dobbiamo uscire da scuola, andare al centro città e andare a cercare il mio angelo custode- Secondo me è in libreria, quella vicino a via dei cespugli..vengo con teDa lì, presi il coraggio di mettere in atto il mio piano, sforzai il mio cervello e inventai una scusa, anche se era abbastanza strana -Professoressa, posso andare ad accompagnare Melanie a riprendere il suo libro sulle lucertole? l'ha dimenticato in una classe- la prof. per fortuna acconsentì ed io e Melanie iniziammo la nostra evaquazione. Stava andando tutto per il meglio, ma Melanie si perse. Arrivato al punto di destinazione, non me la trovai più dietro. Andai in panico. Dopo dei minuti, Melaine tornò con un libro in mano, io su tutte le furie le dissi - Dove eri finita!ti aspettavo da molto.. dove hai preso quel libro!?- con arroganza le strappai il libro di mano, lo sfogliai e vidi qualcosa di scioccante..Nella pagina 33 di questo libro, c'era un volto che mi sembrava familiare. Era quello del mio angelo custode.Io spiegai a Melanie perchè ero in panico e lei mi disse - Manteniamo la calma e andiamo prima che la prof ci inizi a cercare!In meno di 1 ora, tra la stanchezza e l'affanno, eravamo nella biblioteca di via cespugli.

- Ah, quel libro! e come l'avete trovato? fatto sta, che ora non c'è più niente da nascondere, ecco la verità: 100 anni fa, io ero la preside della tua scuola. Un giorno, arrivò insaspettatamente la cugina di tuo zio Gerry, voleva prendere lei il mio posto. Non ce la feci a impedire ciò....lei ora possiede una bomba segreta sotto il terreno della scuola che esploderà tra.....un ora- disse la vecchia

-COOOOSAAA????!!!!!!!!!!!!- esclamai io

La mia amica interruppe il panico -  prima facciamo evaquare tutti dalla scuola!!-

- Giusto-

Con velocità, io e Melanie corsimo fino al dolore ai fianchi, dissi urlando per tutta la scuola- CORRETE, CORRETE!!- ma nessuno si mosse..allora Melanie fece scattare l'allarme, è lì che tutti scapparono.

TRE ANNI DOPO

caro diario, alla fine mi ero scordato di scrivere com'era finita: alla fine la bomba è  esplosa, ma è stato ripagato il danno, ogni uno di noi ha messo 100 euro e abbiamo riparato la scuola. Ora la nostra preside è il mio angelo custode, ora non posso vederlo solo io, ma tutti noi studenti: il mio angelo custode ci ha dato degli occhiali speciali.

Insomma, tutto è andato al meglio

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 29, 2020 ⏰

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