Serein [YoonKook]

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The fine, light rain that falls from a clear sky at sunset or in the early hours of night; evening serenity.

[Jk POV]

Il sole all'orizzonte stava calando dipingendo il cielo di quelle meravigliose sfumature di rosso che andavano diluendosi nel blu notte, amavo quel posto proprio per la magia che il cielo mi regalava ogni qualvolta ne avessi la possibilità. Tutto intorno silenzio e verde ed erano le uniche cose di cui avevo bisogno in quella mia vita piena a tal punto da non riuscire nemmeno a respirare.

Ed ancora una volta mi ritrovai immerso in quel mio solo paradiso disteso sull'erba e per qualche ragione tesi la mano verso il cielo scoprendo quanto, il nero dei miei tatuaggi, si scontrasse con l'armonia sopra di me.
Ma qualcosa mi distrasse.
Sapete quando avete quella sensazione di essere osservati? Quando uno sguardo, da qualche parte, vi sta studiando? Così alzai il busto cercando di vedere oltre quel prato erboso senza però vedere nulla perché, verso quell'ora, la nebbia era solita alzarsi levandosi come un lenzuolo bianco facendomi sentire inspirato ed una lieve melodia si sollevò dalle mie labbra riempiendo di parole nostalgiche quel posto silenzioso. Amavo cantare, lo facevo da quando ero piccolo ma non avevo mai avuto il coraggio di farlo di fronte a qualcuno e quando finii un fruscio alle mie spalle mi fece voltare. La nebbia si era fatta sempre più fitta andandosi a posare con piccole goccioline sulla mia pelle inumidendo i miei capelli e vestiti così decisi fosse arrivato il tempo di rientrare a casa.

[Yoongi POV] 

Anche quella sera sentii quella melodia provenire da quel ragazzo, la prima volta che lo vidi nel mio posto mi sentii strano, era il mio magic shop quella radura dispersa nel verde e vederci un'altra persona lì mi aveva innervosito sapendo che non sarebbe più stato lo stesso ma quando lo sentii cantare mi persi. Non riuscivo a vederlo a causa di quella foschia ma la sua voce mi giunse chiara trasportandomi in luoghi mai visti e fu come un fulmine a ciel sereno. Mi fermai sui miei passi seminascosto ad ascoltarlo e, da allora, ritornavo lì ogni sera sperando di trovarlo e di sentire la sua voce divenuta la mia lullaby preferita. Andava avanti così da un po', lo osservavo da lontano apprezzando il suo profilo, i suoi gesti silenziosi, i suoi sospiri nel silenzio di quel prato ma qualcosa quella sera si fece presente in me, non volevo solo essere uno spettatore, volevo essere di più e non lo capii subito. Quando iniziò a cantare i miei piedi si mossero da soli attratti da quella melodia facendomi avvicinare più del dovuto e ringraziai la nebbia che nascose la mia figura ai suoi occhi; trattenni il respiro quando si voltò nella mia direzione e solo dopo che lo sentii andarsene tornai a rilassare i muscoli. Perchè mi sentivo un codardo schifoso? Una persona normale gli sarebbe andata a parlare, di cosa avevo paura? 

Anche quella sera tornai a casa nel buio della notte cercando di trattenere la sua voce nella mente, non volevo lasciarla andare perchè mi dava un senso di tranquillità che avrebbe aiutato ad abbandonarmi tra le mani di morfeo. Quel ragazzino stava letteralmente giocando con la mia sanità mentale senza nemmeno saperlo.

I giorni seguenti passarono senza avere alcuna possibilità di rivederlo e, quando ormai mi ero convinto che mai più lo avrei rivisto, che mai più avrei sentito la sua voce mi portai su quella radura con tanto di macchina fotografica ed il vuoto che, in qualche modo, mi aveva lasciato. Decisi di distendermi lì dove era solito notando quanto l'erbetta fosse soffice cercando di vedere il mondo attraverso i suoi occhi impugnando la mia canon ed iniziando a fotografare quel piccolo mondo intorno a me. C'era silenzio, alcune api di tanto in tanto svolazzavano, gli uccelli cinguettavano ma tutto divenne bianco quando, attraverso il mio obiettivo centrai una figura familiare ma allo stesso tempo estranea. Abbassai la fotocamera e vidi i suoi occhi scuri puntarmi con sorpresa, per qualche frazione di secondo rimanemmo fermi suoi nostri posti attendendo chissà quale segnale poi lo vidi sorridermi; dio che bel sorriso aveva e mi sentii arrossire per quanto lo vedessi tenero in quel momento.  

Jk:" Anche io posseggo la stessa canon!"  Mi disse sedendosi vicino a me, tanto da poter sentire la sua aura ma troppo distante per afferrarla. Guardò il cielo per poi distendersi totalmente in tranquillità quasi fosse abituato alla mia presenza, quasi sapesse ed ebbi paura e vergogna di essere stato scoperto nel mio osservarlo da lontano.

C'era silenzio, solo la mia macchina faceva quel tipico sibilo ogni qual volta scattavo una foto che quasi mi dimenticai di lui ma non mi trattenni dall'imprimere sulla pellicola il suo profilo baciato dalle luci del tramonto e persi il respiro.

Yg:" Canta....."

Alla fine ruppi quel silenzio e quella parola fu piena del desiderio che tenevo celato nel mio cuore e mi morsi il labbro a quella mia richiesta che lo aveva sorpreso ed ancora una volta persi il respiro non appena i nostri sguardi si incontrarono.

Jk:"... Come..." non continuò quella domanda aggrottando le sppracciglia e concentrando la sua attenzione sulle mani che non smettevano di tormentarsi e mi sentii in colpa per averlo messo a disagio ma avrei dato chissà cosa per sentire quella voce uscire dalle sue labbra perfettamente rosee.

Yg:" perdonami...." sussurrai afferrando le mie cose ed intraprendendo la via del ritorno con la quasi totale certezza di aver perso ogni occasione di poter raggiungere quell'eden che solo le sue canzoni mi facevano toccare dandomi del l'idiota; in fondo, avevo fatto solo quello nella vita ma quando ero quasi fuori da quella radura una voce si levò, un canto si insinuò danzando nell'aria e non riuscii a non voltarmi. Aveva gli occhi chiusi, la schiena dritta mentre mi dedicava quelle dolci parole e la mia Canon catturò quegli attimi, attimi in cui quella lieve pioggerella tanto fine da sembrare nebbia tornò ad inglobarci.

Tornai a casa felice, pieno, speranzoso senza sapere che lui, in quella radura, non sarebbe più tornato.

Per me, la sua voce, sarebbe stata sempre in quella lieve pioggerella, in quelle gocce fini che si posano sulla pelle entrandoti dentro fino a alleviare anche di poco quella sensazione di caos.

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Allora allora allora... Si è capito che questa sarà una raccolta Soft quindi la dedico a tutti voi angioletti 🥰

Noona 🥰

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30, 2020 ⏰

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