20|L'errore del passato

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JUNGKOOK

«Sono a casa!»

Raggiungo la sala trovando mio padre ed Eunji, seduti sul divano.
«Ciao Jungkook, come è andata?» Mi domanda mio padre, con un sorriso.
«Molto bene, ci siamo divertiti tanto.»

Salgo le scale e raggiungo la mia stanza.
Metto apposto i vestiti nello zaino e ne prendo dei pulito dall'armadio. Stasera io e Taehyung usciamo, quindi devo rendermi un minimo presentabile.
___________

Tengo stretta la giacca, mentre l'ascensore sale fino al suo attico.
Sospiro, battendo un piede per terra.

Le porte si aprono, così entro. Non lo vedo in giro, ma sento una voce provenire dalla sala.
Cammino verso la stanza, prima di notare che sta parlando al telefono.

«Non me ne frega un cazzo! Voglio quel manoscritto, adesso. Altrimenti puoi andartene.»
Aggrotto le sopracciglia e lui gira la testa verso di me.

Alzo una mano per dire "ciao" e lui mi sforza un sorriso.
«Vedi di muoverti.» Sbotta prima di chiudere la chiamata e venire verso di me.

«Ci sono problemi?» Domando.
«Qualcuno che dovrebbe lavorare meglio.»

Sospira e mi prende per i fianchi, tirando il mio corpo verso al suo.
Dischiudo le labbra.
«Sei rosso.» Sussurra. «Il sole.»
Ridacchia e fa unire le nostre labbra, per qualche istante prima di allontanarsi.

«Prendo le chiavi della macchina ed andiamo.»
Annuisco e lo aspetto davanti all'ascensore.
Mi raggiunge ed entriamo.
Appoggio la schiena contro al muro, continuando a tenere stretta la giacca.

Taehyung è dannatamente bello. Rimango ad osservarlo, prima che lui possa girarsi.
«Fanculo.» Sbotta, facendo unire le nostre labbra ancora.
Blocca le mie mani contro al metallo della parete.
Dischiudo le labbra, permettendo alla sua lingua di incontrare la mia.

«T-tae.» Balbetto, sentendomi mancare il respiro.
«Sta fermo piccolo o ti fotto qui.»
Sussulto a quelle parole, sentendo un senso di calore al bassoventre.

Gira il mio corpo, facendo aderire la mia schiena ed il suo petto.
Deglutisco sentendo la sua intimità contro al mio fondoschiena.

«Inclina la testa.» Ordina, sussurrando quelle parole al mio orecchio.
Eseguo e lui bacia il mio collo, facendomi sospirare e rabbrividire.
«Sei dannatamente eccitante.» Mi dice ancora, all'orecchio con la sua maledetta voce roca.

«E sei tutto mio.»
Mi mordo le labbra, spingendo il mio fondoschiena contro la sua intimità in modo impulsivo.
Lo sento lasciarsi uscire un piccolo ansimo, prima di ridacchiare.

«Mi prudono le mani, Kookie.» Sussurra.
Mi lecco le labbra e sospiro.
Le porte dell'ascensore si aprono, così ci stacchiamo ed usciamo.

Trattengo una risatina.
Saliamo in auto e lui mette in moto, partendo verso il ristorante.
«Com'è andata con i tuoi amici?» Chiede.
«Bene, è stato molto divertente.» Rispondo con un sorriso.

Ridacchia, prima di scrocchiarsi il collo e sospirare.
«Posso sentire il tuo stress.» Spiego, ridendo.
«È il lavoro, è dannatamente stressante.»
«Dovresti rilassarti, non so...cercare di non lavorare così tanto anche per la tua salute.»

MR.KIM 1 - About US Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora