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Louis recupera il suo borsone intento ad uscire di casa quando una volta aperta la porta si ritrova di fronte l'ultima persona che si aspettava di vedere in quel momento.

"Stai uscendo?"

"A te cosa sembra?" Si ritrova a chiedere leggermente irritato per poi ignorare il ragazzo ed uscire dall'appartamento cercando di chiudere a chiave la porta di casa.

"Non puoi rimandare?"
Il tono malizioso della sua voce fa irrigidire il minore al quale viene a mancare un battito non appena sente il respiro di Harry sul proprio collo.

"No, devo andare" dice deciso e leggermente confuso. È passata più di una settimana dal loro ultimo incontro. Davvero credeva di potersi ripresentare da lui e fare semplicemente finta di nulla?

Louis si allontana, o almeno è quello che cerca di fare prima di sentirsi strattonato per un polso e ritrovarsi imprigionato tra il muro e il corpo del maggiore.

"Che ne dici di una semplice pomiciata? Non mi lascerai tornare a casa a bocca asciutta spero?" Sussurra ancora una volta divertito prima di iniziare a lasciare baci umidi sul collo, sulla mandibola e infine arrivando alla sua bocca.

Le loro labbra entrano in contatto e ben presto Harry richiede l'accesso che non gli viene negato. La sua lingua cerca quella del minore, mischiando così saliva e sapori fino a rendere quel semplice gesto molto più bisognoso e passionale.

Morde il labbro del minore mentre le sue mani percorrono il corpo formoso sfortunatamente ancora ricoperto dai vestiti.
Il suo percorso si interrompe sulle natiche tonde che stringe con fare possessivo facendo così gemere il castano nella sua bocca.

"Devi ancora andare?" Chiede persuasivo.

"Si" nonostante Louis voglia lasciarsi coinvolgere maggiormente, rientrare nell'appartamento e farsi scopare in qualsiasi modo possibile, si ritrova a negarselo. Ha comunque un orgoglio da mantenere. Non si lascerà nuovamente trattare come un zerbino. Anche a lui deve essere concesso di poter decidere autonomamente.

Harry non si scansa da lui ma al contrario ricomincia a lasciare una scia di baci umidi sul suo collo leccando, mordendo e succhiando un determinato lembo di pelle e continuando quella dolce tortura fino a quando un segno violaceo e fin troppo evidente si imprime sulla pelle abbronzata del minore.

"Di nuovo? Sai quanto tempo impiego a nascondere questi maledetti succhiotti?" Sbotta leggermente irritato iniziando a toccare il punto in cui Harry lo ha marchiato.

"Non dovresti nasconderli infatti"
Il tono beffardo con cui dice quelle parole fanno sbuffare il minore che in tutta risposta lo spinge con un po di forza giusto in modo da potersi divincolare dalla sua presa.

"Vieni domani alla stessa ora" dice prima di girare l'angolo ed andarsene. Ha di nuovo ceduto? Può darsi. Ma perlomeno questa volta è stata una sua decisione. Esattamente. È stato lui a decidere.
Giusto?

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