Capitolo 1

47 5 11
                                    

Jeaden's pov

Sto scendendo dall'aereo. Sono davvero sfinito: è stato un viaggio abbastanza lungo (per i miei standard, il che vuol dire circa tre ore), ed è davvero tardi.

Sono a Londra, finalmente! Ho sempre sognato di studiare qui, anche se ora siamo a luglio, ma volevo ambientarmi. Per ora starò da una famiglia che ha messo in affitto una parte della loro villa: una camera, un bagno e un piccolo salottino; per quanto riguarda il cibo, mangerò o con i proprietari della casa o in un ristorante, e poi si può sempre ordinare. Più avanti magari troverò un appartamento.

Sto uscendo dall'aeroporto. Ho l'indirizzo della casa, ma devo prendere un taxi. Una volta chiamato carico le valige, gli do la via e il civico e parto. Non ci credo, vivrò a Londra! Non riesco a contenere la gioia. Ovviamente all'inizio sarà difficile parlare solo in inglese, ma spero che mi ci abituerò, dato che ovviamente anche i miei "coinquilini" non parlano italiano, almeno credo.

Manca poco. Chissà come saranno i proprietari! Appena arrivato scendo dalla macchina. La villa è davvero enorme: WOW! È molto elegante: ha i muri bianchi e il tetto spiovente blu, al piano terra, le grandi vetrate riempiono la casa di luce. Il giardino è molto ben curato, circondato da siepi fiorite. Dentro sembra siano svegli quindi suono il campanello.
Mi apre una signora che sembra molto giovane, ha i capelli castani molto ricci e indossa quella che credo sia una camicia da notte.
"Jennifer Oleff, piacere"
Sembra gentile...
"Jeaden Martell, piacere mio"
"Immagino sarai stanco, ti abbiamo lasciato la scena. DOUG, AIUTAMO CON I BAGAGLI!"
"Sì, cara. Ciao, tu devi essere Jeaden"
"Sì, molto piacere"
"Io sono Doug Oleff, come avrai capito dalla mia dolce moglie"
"Vieni dentro caro. Adesso siamo solo noi ma domani, se si fa vedere, conoscerai nostro figlio, Wyatt. Ora è ad una festa"

Dopo aver cenato con una calda zuppa di cipolle mi viene mostrata la mia camera, il bagno e il salottino, che sono al piano superiore. Cavolo, questa villa è enorme. Non so come farò a non perdermi.
La mia stanza è semplice ma carina.
Le pareti sono blu, come le coperte, e il pavimento è di un legno chiaro.
In bagno sono sistemati gli asciugamani e i saponi nuovi.
Mi metto un pantalone e una felpa e mi infilo nel letto.
Non faccio neanche in tempo ad appoggiare la testa al cuscino che mi sono già addormentato.

Spazio autrice:
Shalve persone
Un paio di precisazioni:
per prima cosa OVVIAMENTE essendo a Londra i dialoghi sono in inglese, ma non voglio complicare la vita a nessuno;
secondo, la storia non era nata come una jyatt ma non sapevo come chiamare i protagonisti;
terzo non ho mai scritto né una jyatt che una FF gay in generale quindi non abbiate aspettative alte.
Se i capitoli sono troppo corti ditemelo che rimedio
(ovviamente magari dal secondo o terzo capitolo)
Arrivedershi

I can't reach you, please come closerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora